sabato 15 ottobre 2011

Verona. Due colpi di fucile contro una casa

TREVENZUOLO. C'è il sospetto che gli autori siano cacciatori poi fuggiti in auto, pallini di piombo trovati sulla scrivania sotto la finestra rotta. Il proprietario li ha sentiti e ha chiamato il 112 «Incredibile, non è venuto nessuno a verificare». Vetri infranti, tanta paura e tragedia sfiorata


Trevenzuolo. Una, due fucilate e la vetrata di una abitazione che va in frantumi fortunatamente senza conseguenze per gli inquilini. È accaduto sabato mattina di due settimane fa in via San Giuseppe al numero civico 2, alle porte del paese. «Erano da poco passate le 10, stavo lavorando in una stanza attigua quando ho sentito distintamente due colpi di fucile», racconta ancora preoccupato per l'accaduto Mauro Costantini, 44 anni impiegato, che abita nella casa-bersaglio dei cacciatori con la moglie e due figli. «Al secondo colpo ho percepito anche un rumore di vetri infranti per cui sono subito corso nella stanza per vedere cosa fosse accaduto. La scrivania che si trova sotto la vetrata, dove solitamente lavoro, era ricoperta di pezzi di vetro e pallini di piombo sparsi un po' dappertutto. Ho subito pensato quanto sia stato fortunato visto che in quel momento mi trovavo nella stanza attigua altrimenti i pallini, oltre ad infrangere la vetrata, mi avrebbero sicuramente colpito». La moglie di Costantini che si trovava al pian terreno, avvertita dal marito, è subito corsa fuori per vedere cosa fosse successo e se c'era qualcuno nei campi di fronte alla abitazione. Ha visto sul lato opposto del fiume che scorre proprio a ridosso della casa impallinata, un uomo chino come stesse cercando qualcosa. La donna gli si è avvicinata per chiedere spiegazioni e se avesse notato qualcuno nei paraggi. «La risposta data a mia moglie», racconta ancora Costantini, «è stata laconica: non ho visto nessuno. Ma poi si è corretto ammettendo di aver notato due uomini salire su un'automobile ed allontanarsi su un viottolo di campagna ma senza saper specificare il tipo di auto». Costantini ha subito chiamato il 112: «Ho parlato con il comando carabinieri di Villafranca segnalando l'episodio, che ritengo grave, e mi è stato detto: vediamo se possiamo mandare qualcuno. A tutt'oggi, sto ancora attendendo», continua il destinatario delle fucilate. «Sono rimasto contrariato. Mi chiedo come sia possibile che di fronte ad un fatto che ritengo molto serio, dei colpi di arma da fuoco, involontari o meno, contro un'abitazione, i carabinieri non abbiano trovato un solo momento per effettuare un sopralluogo. Sono cittadino italiano, ho 44 anni e per fortuna a non ho mai avuto bisogno di chiamare qualcuno per emergenze; ora ne ho bisogno, chiamo e nessuno si degna di venire a vedere cosa sia successo. A questo punto non ci resta che auguraci che fatti del genere non abbiano a ripetersi anche se, vivendo in campagna, purtroppo non sono rari». Si tratta di un episodio che, nel contesto sociale in cui è accaduto, molto probabilmente è da ascriversi ad una casualità accidentale ed involontaria. Ma visti i tempi che corrono nessuna ipotesi dovrebbe essere scartata a priori.

Lino Fontana


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