L’ appello e la denuncia del Wwf regionale
“Andare a manifestare nel parco del Torre di domenica mattina significa esporre se stessi e gli altri a un pericolo reale”: è con queste parole che, secondo quanto riportato dalla stampa, il vice-questore di Udine venerdì scorso ha negato alla Lav l’autorizzazione a fare una passeggiata nel parco udinese per verificare di persona i pericoli legati all’attività di caccia all’interno dell’area verde.“Con questo atto – commenta oggi il Wwf – la questura ha di fatto ammesso l’incompatibilità fra l’attività di caccia e la frequentazione pacifica di un parco pubblico. Un tanto dovrebbe bastare al Comune di Udine per chiedere immediatamente la sospensione dell’attività venatoria nel Parco del Torre e alla Regione per decretare il divieto”.“Qual è poi il messaggio – continua l’associazione – che viene lanciato dal vicequestore quando afferma che “una cosa è passarci per una corsetta o per portare a spasso il cane, un’altra è andarci con l’intenzione di organizzare un presidio di protesta”: che se si va al parco del Torre per svagarsi non si corre alcun pericolo ma se si va per protestare c’è il rischio che i cacciatori ti sparino dietro?”.“È vero – ha ammesso poi la questura – che hanno detto che ci sarebbero andati senza fischietti e bandiere, ma già il fatto di fare su e giù o di sostare in un punto diventa occasione di disturbo nei confronti di chi ha pieno diritto di cacciare dall’alba al tramonto”.“Allora qual è la reale motivazione del decreto di divieto alla manifestazione? - si chiede il Wwf - La sicurezza dei cittadini oppure il diritto dei cacciatori a sparare, diritto che diventa privilegio quando viene garantito a vantaggio di pochi cittadini e a scapito di tutti quelli che invece vorrebbero usare il parco per altre finalità, compresa, perché no, la sosta per un tempo indefinito in un punto del parco?”.Se non bastassero le parole della questura, a confermare la potenziale pericolosità dell’attività venatoria per la sicurezza pubblica, soprattutto in aree abitualmente frequentate dalla popolazione, sono gli incidenti di caccia che periodicamente riempiono le cronache dei giornali: l’ultimo, eclatante, è proprio di ieri, vittima un cacciatore ferito a un braccio e una gamba dai colpi sparati da nientemeno che il sindaco di Verona Flavio Tosi durante una battuta nella riserva di Terzo di Aquileia.“Dopo le dichiarazioni del viceprefetto – conclude il Wwf – ci aspettiamo che le autorità (Sindaco di Udine, Prefetto, assessore regionale competente) intervengano con urgenza per vietare l’ingresso delle doppiette nel parco comunale. Sappiamo che la competenza in materia di caccia non è del Comune né del Prefetto, ma quella della tutela della sicurezza dei cittadini sì. Infine alla Regione, a cui spetta il compito di individuare le aree interdette all’attività venatoria, chiediamo di inserire tra queste il Parco del Torre e di emanare decreto di chiusura della caccia in tale contesto”.
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