domenica 30 gennaio 2011

Caccia, chiuso un altro anno orribile

30/1/2011 - Il giudizio generale sulla stagione venatoria che si chiude il 31 gennaio per il WWF è del tutto negativo: l'anomalia italiana e il bracconaggio raccontati dallo scrittore USA Franzen

A chiusura della stagione venatoria il WWF Italia ricorda come le Regioni non applichino le norme europee a tutela della fauna selvatica, in vigore in Europa dal 1979 e finalmente norme di legge anche in Italia dallo scorso luglio, con l’approvazione dell’art. 42 della “legge comunitaria”. Per questo il WWF Italia (con Lav, Lipu, Legambiente, Enpa, Animalisti italiani, Lac) ha promosso numerosi ricorsi contro i calendari venatori regionali del 2010/11.

L'anomalia italiana in tema di caccia e il fenomeno del bracconaggio sono giunti fin negli Stati Uniti grazie a Jonathan Franzen, lo scrittore statunitense annoverato tra i venti più grandi scrittori del XXI secolo dal New Yorker, che è anche un appassionato birdwatcher. Lo scorso luglio è arrivato in Italia, seguendo il suo amore per gli uccelli, e il suo viaggio è diventato un articolo di otto pagine pubblicato sul New Yorker. “Emptying the Skies” è il titolo, Svuotando i cieli, un j’accuse diretto ed inequivocabile contro la pratica e la cultura della caccia, che nell’articolo liquida come “pratica culturale molto antica” e oggi completamente anacronistica.

Jonathan Franzen ha rilasciato un’intervista esclusiva al WWF pubblicata sul mensile Ecomondo ora in edicola, allegato al settimanale Vita Non profit magazine, e a febbraio la potremo leggere su Panda, la rivista dei soci WWF.Nell’articolo lo scrittore cita più volte il lavoro di Anna Giordano, storica attivista WWF conosciuta per la sua difesa dei rapaci contro i bracconieri dello Stretto di Messina, e parla dell’impegno delle guardie volontarie del WWF, in particolare del nucleo di Salerno ed il lavoro e la passione di tutti quelli che si battono quotidianamente per la difesa della natura e degli animali selvatici. Proprio Anna Giordano organizza il campo di vigilanza sullo stretto di Messina, per impedire gli spari contro i rapaci che in migrazione passano su questo tratto di mare, ormai da trent’anni.

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Parte infatti l’11 aprile il ventottesimo campo internazionale per la protezione dei rapaci e le cicogne in migrazione sullo Stretto di Messina organizzato da WWF Italia, Associazione Mediterranea per la Natura e NABU (D) Tra aprile e maggio inoltre nella zona di Salerno e Ischia una nuova edizione del campo di vigilanza anti bracconaggio.L’impressione sconfortante che il grande scrittore americano ha avuto del modo in cui in Italia tuttora si pratica la caccia è condivisa dal WWF. Il giudizio generale sulla stagione venatoria che si chiude il 31 gennaio (tranne che nel Lazio dove le doppiette potranno sparare fino al 10 febbraio!) per il WWF è del tutto negativo.

"Una condotta irresponsabile quella tenuta dai Governi regionali in materia di caccia, spesso sostenuta da atti illegittimi a danno del patrimonio naturale nazionale ed internazionale, tante sono le specie migratrici che attraversano o sostano nel nostro Paese. Un'urgenza della quale la Conferenza Stato Regioni deve immediatamente farsi carico per ricondurre l'esercizio dell'attività venatoria nell'alveo della legalità." ha dichiarato Raniero Maggini vice Presidente WWF Italia. Le Regioni non hanno applicato la nuova legge (art. 42 Legge 96/2010 “Legge comunitaria 2009) che ha modificato la legge quadro sull’attività venatoria (Legge 157/1992) e recepito finalmente i principi fondamentali della direttiva “Uccelli” (che risale al 1979) rispondendo anche a diverse e pesanti procedure di infrazione comunitaria aperte contro l’Italia, prevedendo per il nostro Paese nuovi e stringenti obblighi per la tutela della fauna e per la regolamentazione della caccia: l’obbligo, da parte dello Stato ed ancor più delle regioni (che approvano i calendari venatori), di vietare la caccia nei periodi di particolare delicatezza per gli uccelli selvatici ( riproduzione e migrazione ) e l’obbligo di mantenerne o riportarne le popolazioni ad uno “stato di conservazione soddisfacente”.

In sostanza le Regioni avrebbero dovuto ridurre la stagione di caccia e proteggere molte specie di uccelli, prima cacciabili. La stagione di caccia che ora si chiude avrebbe potuto essere la prima di un “new deal” in cui l’Italia avrebbe dovuto iniziare a “riempire i cieli ” ed abbandonare molte delle modalità barbare ed anacronistiche della caccia italiana. Le Regioni, invece, non hanno rispettato la nuova legge, non hanno tenuto conto dell'importante documento dell’ Ispra "Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”, inviato a tutte le Regioni il 29 luglio scorso; non hanno ascoltato le richieste del WWF e di decine di altre associazioni ambientaliste ed animaliste che a giugno hanno inviato puntuali note a tutte le Regioni e Province autonome italiane ed ai Ministri competenti, segnalando l’obbligo di ridurre la durata della stagione venatoria e il numero delle specie cacciabili, in ottemperanza delle modifiche apportate alla legge 157/1992 dalla legge Comunitaria 2009”. Secondo ISPRA, salvo qualche eccezione, la caccia in Italia dovrebbe aprirsi il 1° ottobre e chiudersi al massimo il 20 gennaio; molte specie andrebbero sospese dai calendari venatori; per molte altre, la caccia potrebbe essere autorizzata solo in presenza di piani di gestione adeguati.

“Ci appelliamo al senso di responsabilità dei governi regionali e dei ministri, in particolare dell’Ambiente e dell’Agricoltura, affinché la nuova legge apra una stagione di tutela della natura e rispetto delle regole anziché di nuove infrazioni e pesanti contenziosi”. Così concludeva la nota inviata dalle associazioni alle Regioni a giugno prima che approvassero i calendari venatori . Il senso di responsabilità e rispetto delle leggi è invece risultato davvero scarso, tanto che abbiamo dovuto ricorrere al giudice amministrativo per molte regioni che in diversi casi ha messo in discussione gli atti regionali.

Denunciato cacciatore piacentino per aggressione di guardia venatoria

Piacenza - La squadra mobile ha denunciato un cacciatore piacentino di 45 anni che di recente avrebbe aggredito una guardia venatoria volontaria (anche lui piacentino di circa 60 anni) che lo aveva sorpreso una mattina nella zona di Gossolengo mentre nascondeva della selvaggina appena uccisa per evitare di smarcarla dalla tessera di caccia, una procedura alla quale invece sono tenuti rigorosamente i cacciatori in base al regolamento provinciale. I due avevano avuto una discussione al termine della quale il 45enne colto in fallo avrebbe spinto a terra la guardia, mandandolo all'ospedale con la frattura di una costola e una prognosi di circa tre settimane.

Fonte: piacenza.24.eu del 29 gennaio 2011

sabato 29 gennaio 2011

CACCIA: EURISPES, ITALIANI DICONO NO. ACCETTABILE SOLO PER 17,8 SU 100

(ASCA) - Roma, 28 gen - La caccia'? un'attivita' 'accettabile' solo per il 17,8% degli italiani.

Lo rileva l'Eurispes che, cifre alla mano, sottolinea come oltre la meta' del campione degli intervistati non approvi per niente la caccia (56,6%) e il 23,9%
affermi di approvarla ''poco''. La percentuale di quanti valutano positivamente il fatto di indossare capi di pelliccia supera appena il 14,1% (abbastanza: 11,7%; molto: 2,4%). La disapprovazione raccoglie l'83% delle risposte (58,8% ''per niente'' e 24,2% ''poco''). Solo il 10,1% degli intervistati, inoltre, giudica positivamente l'utilizzo degli animali all'interno degli spettacoli circensi. Anche l'acquisto di animali esotici non trova grande consenso: sono infatti il 9,5%
coloro che accetterebbero di togliere alle foreste tropicali parte della loro fauna.

Benche' messa al bando dai piu' (88%), la sperimentazione medica sugli animali e' intesa come ammissibile dall'8,2% degli italiani, il 7,4% dei quali lo trova un comportamento abbastanza tollerabile. Lascia invece perplessi il dato relativo ai
combattimenti tra animali, che, nonostante la generale disapprovazione (90,7%), continua a trovare il sostegno del 2,4% della popolazione.
Assolutamente antisociale e' giudicato invece il comportamento di quanti abbandonano il proprio animale domestico pur di andare in vacanza (98,2% del campione lo giudica un atteggiamento per niente (96,3%) o poco (1,9%) ammissibile.

mercoledì 26 gennaio 2011

Brindisi - un cacciatore morto nel corso di una battuta di caccia

BRINDISI, 26 GEN - Un brindisino di 58 anni, Giovanni Sciscio, e' morto all'alba nel corso di una battuta di caccia, nel Bosco del Compare, dopo essere stato colpito da un colpo sparato accidentalmente dal fucile dell'amico che era con lui. Secondo una prima ricostruzione compiuta dagli agenti della squadra Mobile, intervenuti sul posto, Sciscio era intento in una battuta di caccia assieme ad un amico, quando a quest'ultimo gli si e' impigliato il fucile in un arbusto ed e' partito un colpo che ha raggiunto il compagno che era davanti, a pochi metri di distanza. Sciscio e' morto sul colpo. (ANSA).

Muravera (Cagliari): ferito a caccia un finanziere in pensione

CAGLIARI - Incidente di caccia nel pomeriggio anche a Muravera. Luigi Corronca, 79 anni, finanziere in pensione, è stato raggiunto da diversi pallini ad una gamba. E' stato accompagnato in ospedale a Muravera. Guarirà in dieci giorni.

Fonte: unionesarda.it del 23 gennaio 2011

Montegabbione (Orvieto): cacciatore colpito da una fucilata

L'uomo non è in pericolo di vita

Incidente di caccia nell’Alto orvietano. Un uomo di 44 anni, viterbese, è stato ricoverato d’urgenza al policlinico di Perugia per una fucilata, o meglio, un colpo di rimbalzo. Il cacciatore, ferito nella tarda mattinata di domenica durante una battuta al cinghiale nei boschi di Montegabbione, non rischia la vita e se la caverà con una prognosi di qualche giorno.

Fonte: primapaginachiusi.it del 24 gennaio 2011

Montegabbione (Orvieto): cacciatore colpito da una fucilata

L'uomo non è in pericolo di vita

Incidente di caccia nell’Alto orvietano. Un uomo di 44 anni, viterbese, è stato ricoverato d’urgenza al policlinico di Perugia per una fucilata, o meglio, un colpo di rimbalzo. Il cacciatore, ferito nella tarda mattinata di domenica durante una battuta al cinghiale nei boschi di Montegabbione, non rischia la vita e se la caverà con una prognosi di qualche giorno.

Fonte: primapaginachiusi.it del 24 gennaio 2011

lunedì 24 gennaio 2011

Ancona, cacciatore scivola e si ferisce con un colpo al braccio

OFFAGNA (23 gennaio) - Un cacciatore anconetano di 40 anni è rimasto ferito ad un braccio in un incidente di caccia avvenuto stamani nelle campagne di Vallone di Offagna.
Secondo una prima ricostruzione della polizia, percorrendo un sentiero l’uomo è scivolato, è caduto, e dal fucile che portava in spalla è partito accidentalmente un colpo, che l’ha raggiunto al braccio. A dare l’allarme è stato il fratello, che si trovava con lui. Soccorso dall’equipaggio di un’ambulanza del 118, il cacciatore è stato trasportato negli Ospedali riuniti di Ancona. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Fonte: corriereadriatico.it del 23 gennaio 2011

sabato 22 gennaio 2011

Modena. Centro fauna Il Pettirosso, i dati sull’attività 2010

Sono oltre quattro mila gli animali soccorsi nel 2010 dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena: quasi il doppio rispetto al 2009. I base ai dati forniti dai responsabili del Centro, 355 sono ungulati (soprattutto caprioli, tra cui oltre 40 bambi, tuttora in allattamento nella sede del Centro in via Nonantolana 1217 a Modena, che saranno liberati nei prossimi mesi al Parco dell’Adamello), poi centinaia di uccelli (tra cui 270 rapaci), 454 ricci, 20 tassi, 103 lepri, 123 pipistrelli.

Nell’elenco spiccano i recuperi di fauna esotica arrivati a quota 87 (nel 2009 erano 53) tra cui un caimano trovato in un laghetto a Torre Maina in estate (anche questo ospite del Centro in attesa di essere trasferito in un centro specializzato), poi due draghi barbuti, un cukaualla e diversi pappagalli americani e tartarughe nordamericane. Sono state recuperate, inoltre, oltre 400 carcasse di animali morti.

L’associazione opera sulla base di una convenzione con la Provincia di Modena per il recupero della fauna selvatica in difficoltà.

«Questi dati – sottolinea Giandomenico Tomei, assessore provinciale alle politiche faunistiche – confermano quanto sia prezioso il lavoro svolto dall’associazione per la salvaguardia della fauna selvatica, la tutela delle biodiversità, la valorizzazione del nostro ambiente naturale e per una corretta gestione faunistica».

Come spiega Piero Milani, responsabile del Centro, «nel 2010 abbiamo avuto un boom di interventi anche grazie alla collaborazione di tanti cittadini che ci segnalano situazioni di emergenza, oltre a 600 interventi richiesti da istituzioni, forze dell’ordine, Vigili del fuoco e dalla Polizia provinciale. Gli interventi riguardano soprattutto animali feriti investiti lungo le strade, oppure colpiti da fucilate o in difficoltà».

Gran parte degli animali sono stati curati nella sede del Centro per poi essere liberata con una percentuale di reinserimento dell’80 per cento grazie al lavoro di 30 volontari e 30 veterinari.

Tutte le informazioni sono disponibili nel sito www.centrofaunaselvatica.it. che nel 2010 ha avuto oltre 60 mila contatti oltre a centinaia di cittadini che si rivolgono al Centro anche solo per avere consigli sui propri animali domestici.

Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi i numeri telefonici 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare il servizio 118.

Fonte: sassuolo200.it del 21 gennaio 2011

domenica 16 gennaio 2011

Spoleto. Colpito da fucilata all'addome. E' gravissimo

E' riuscito a telefonare alla moglie e a dare l'allarme. Le indagini affidate ai Carabinieri. In corso intervento chirurgico

di Carlo Ceraso

L'ennesimo incidente di caccia si è verificato stamani a Montelirossi, in località Collerisana, a pochi chilometri dal centro storico della città del festival. A farne le spese è uno spoletino, L.G., classe '65, che attualmente è sottoposto ad un delicato intervento chirurgico da parte dei sanitari del nosocomio cittadino. L'incidente è avvenuto alle 11.30. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Spoleto, coordinati dal Capitano Fabio Rufino. Lo spoletino era uscito di mattina presto per una battuta di caccia in 'solitario', accompagnato dal proprio cane. E proprio il segugio, a quanto trapela, avrebbe procurato l'incidente saltando addosso al proprio padrone: un gesto che avrebbe azionato il fucile. Il colpo ha centrato all'addome il malcapitato che ciononostante è riuscito a telefonare alla moglie con il proprio telefonino dando così l'allarme. Agli equipaggi del 118 e dei carabinieri il compito di recuperarlo e trasportarlo al nosocomio dove le sue condizioni sono da subito apparse alquanto gravi.

Fonte: tuttoggi.info del 16 gennao 2011

lunedì 10 gennaio 2011

Oca protetta e rarissima uccisa a fucilate

Mara Varoli

Era la prima volta che volava nel cielo di Parma. Dopo un lungo viaggio, di migliaia migliaia di chilometri, probabilmente dal Mar Glaciale Artico, è stata accolta nella golena del Po a fucilate. Un'oca facciabianca, protetta da tutte le convenzioni internazionali, e non solo perchè in via d'estinzione, è stata trovata morta a Coltaro. Una pagina davvero triste nella storia del nostro territorio. Tant'è che sulla vicenda il consigliere regionale Gabriella Meo sta preparando un'interrogazione: a Parma non era mai capitato che un animale protetto venisse preso a fucilate. E la «cosa» non passerà sotto l'uscio.

L'animale è stato avvistato da un agente della Polizia provinciale, durante un servizio di controllo ambientale faunistico lungo la golena del Po, in un pantano. «Purtroppo - racconta Daniele Ghillani, vice comandante della Polizia provinciale - era impossibile raggiungere la zona, ma già con il binocolo l'agente aveva individuato le caratteristiche dell'oca facciabianca». Immediatamente sono stati allertati gli uomini della Lipu, che grazie a Massimo Gibertoni e a Stefano Barborini di Legambiente Aironi del Po sono riusciti a recuperare l'animale...

Fonte: gazzettadiparma.it del 08 gennaio 2011

domenica 9 gennaio 2011

Maremma. Uomo ferito durante una battuta di caccia al cinghiale

Alle Macchie Alte un 53enne romano è stato ferito a una coscia, ma non è in pericolo di vita

Incidente di caccia in Maremma, in località Macchie Alte, nel comune di Manciano. Durante una battuta al cinghiale, per cause in corso di accertamento, un cacciatore di 53 anni, romano, è stato colpito accidentalmente da una fucilata. L'uomo è stato ferito alla coscia in modo abbastanza serio, ma non è in pericolo di vita. Sono stati gli stessi colleghi di battuta a chiamare subito i soccorsi.

Il ferito è stato successivamente trasferito con l'elisoccorso all'ospedale della Misericordia a Grosseto. Sul posto sono interventi operatori del 118 e della Misericordia di Manciano ed una pattuglia dei carabinieri.

Fonte: gonews.it del 09 gennaio 2011

lunedì 3 gennaio 2011

Due feriti in Toscana durante battute di caccia

FIRENZE, 3 GEN - Due feriti ieri in Toscana durante battute di caccia.

Un cacciatore di 60 anni e' ricoverato a Livorno per uno sparo ricevuto nei boschi di Rosignano Marittimo (Livorno): e' stato colpito ad un fianco da un compagno di battuta al cinghiale. E' in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il colpo gli ha causato lesioni alla milza e un'emorragia. L'altro ferito e' un cacciatore di 46 anni di Piombino che, cadendo nei boschi di Monterotondo (Grosseto), si e' sparato accidentalmente all'addome. Non e' in pericolo di vita.
(ANSA)

domenica 2 gennaio 2011

Pisa. Spara e impallina il figlioletto

Il bambino (10 anni) colpito al torace e al volto

RIPARBELLA. Ha visto muovere qualcosa in un cespuglio e, pensando che fosse un fagiano, ha imbracciato il fucile e ha sparato. Invece di un fagiano ha colpito suo figlio, che stava giocando con un amichetto. Ora il bambino, di dieci anni, è ricoverato a Pisa, all'ospedale di Cisanello. E' ferito lievemente al tronco e al volto: un pallino lo ha raggiunto proprio vicino a un occhio.

E' avvenuto ieri pomeriggio intorno alle tre nelle campagne di Riparbella. Un cacciatore aveva deciso di uscire per una battuta ai fagiani. E aveva portato con sé sia il figlio che un suo amichetto. I due bambini si sono messi a giocare e, a quanto pare, l'uomo li ha persi di vista per qualche momento. Stando a quanto ha poi raccontato ai medici, a un certo punto il cacciatore ha notato davanti a sé qualcosa che si stava muovendo dentro un cespuglio. Pensando che fosse un fagiano, l'uomo ha preso la mira e ha sparato. Quando ha sentito gridare il figlio si è reso conto del grave errore.

Lo ha soccorso subito e, insieme alla moglie, lo ha accompagnato in auto al pronto soccorso dell'ospedale di Cecina. Qui il bambino è stato medicato per le ferite al tronco. Ferite piuttosto lievi, per fortuna. Ma c'era un pallino che lo aveva colpito al volto, proprio accanto a un occhio. Così il piccolo è stato caricato su un'ambulanza della Pubblica assistenza e trasferito al nuovo pronto soccorso di Cisanello. A.d.G.

Fonte: iltirreno.it del 31 dicembre 2010