giovedì 24 marzo 2011

Osservatorio Nazionale su Fauna e Legalita’

CACCIA: ENPA-LAV-LIPU-WWF, NASCE L’OSSERVATORIO NAZIONALE FAUNA
(ASCA) – Roma, 23 mar – Nasce l’Osservatorio Nazionale su Fauna e Legalita’, su iniziativa di Enpa, Lav, Lipu e Wwf Italia, cui prenderanno parte giuristi, esperti, studiosi e il cui fine sara’ il monitoraggio dell’applicazione delle normative di tutela degli animali selvatici.

”Un organismo – dichiarano le quattro associazioni promotrici – che nasce come iniziativa d’emergenza, a fronte della sistematica violazione del diritto che, in materia di tutela degli animali selvatici, si registra in Italia, ma che potrebbe assumere un carattere strutturale e permanente”.

L’attenzione dell’Osservatorio sara’ rivolta in modo particolare ai calendari venatori che le regioni, ai sensi della legge 157/92 anche come modificata di recente, dovranno varare entro il 15 giugno.

”La stagione di caccia 2010-2011 e’ stata un campionario di illegalita’ istituzionalizzate che non dovra’ ripetersi – proseguono le associazioni -. Le regioni hanno voluto ignorare le modifiche apportate dal Parlamento alla normativa nazionale su tutela della fauna e regolamentazione della caccia conseguenti al parziale adeguamento del nostro Paese alla direttiva comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici”.

Tra tutte le innovazioni che avrebbero dovuto applicarsi, le piu’ rilevanti sono quelle relative al rispetto dello stato di conservazione degli uccelli e quella del divieto di spari durante le fasi biologicamente piu’ delicate della vita selvatica, cioe’ durante la riproduzione e la migrazione prenuziale degli uccelli. Le nuove norme, accompagnate dalle valutazioni tecniche dell’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che e’ l’autorita’ scientifica nazionale, avrebbero dovuto e dovranno comportare la riduzione significativa della stagione venatoria e la cancellazione o sospensione di varie specie dalla lista di quelle cacciabili.

”Il dossier raccolto durante la stagione di caccia 2010/11 ci dice di regioni che hanno disatteso la legge nazionale, ignorato le indicazioni scientifiche, disapplicato le ordinanze della magistratura, violato gravemente il diritto. Non solo – aggiungono le associazioni -: c’e’ materiale per capire che tutto cio’, in molti casi, e’ avvenuto in piena consapevolezza delle illegittimita’ che venivano compiute e secondo piani artatamente progettati. Il risultato, tra gli altri, e’ stato quello di impartire un danno irreparabile al patrimonio della collettivita’ che non permetteremo si ripeta. Per questo, l’attenzione sara’ massima e nessun azione verra’ scartata, inclusa la strada penale su cui stiamo facendo una seria e dettagliata valutazione”.

”Canale ulteriore – concludono, Enpa, Lav, Lipu e Wwf Italia – sara’ quello dell’Unione Europea, rispetto alla quale l’Italia, in materia di caccia, e’ gia’ incappata in un numero amplissimo di infrazioni e condanne ma che chiama a una denuncia ancor piu’ complessiva: quella del ’sistema caccia Italia’ e delle sue tantissime zone d’ombra”.

martedì 8 marzo 2011

Caccia: corte UE condanna la Sardegna

La LIPU-BirdLife Italia all’indomani della sentenza con cui la Corte di Giustizia europea ha condannato la Regione Sardegna per aver concesso deroghe di caccia in modo diverso da quanto previsto dalla direttiva Uccelli.
Si tratta allora di un nuovo caso-scuola, perché la deroga messa in atto dalla Sardegna e duramente condannata dalla Corte è una prassi utilizzata in molte altre regioni italiane: si grida genericamente al danno ma non lo si individua né quantifica, e soprattutto si ignora completamente che possono esistere soluzioni ben più efficaci dell’abbattimento degli animali.
E’ giunto il momento di dire basta ai trucchetti di quel mondo venatorio che continua a premere perché si violino le regole e si cacci più di quanto è possibile. Il Governo intervenga, a cominciare dall’impugnazione dalla nuova truffa in vista proprio nella Regione Sardegna, dove è stata approvata una legge sulle deroghe clamorosamente illegittima, perché priva della previsione del parere ISPRA. Una legge che, nel bizzarro progetto di qualcuno, dovrebbe addirittura consentire, magari per danni all’agricoltura, la caccia ai tordi a febbraio, per i quali invece l’attività venatoria deve aver termine entro e non oltre il mese di dicembre.


Fonte: ecoblog.it del 07 marzo 2011

lunedì 7 marzo 2011

Il TAR Liguria sospende per la seconda volta la caccia sulla neve a daini e caprioli

4 marzo 2011, comunicato stampa

IL TAR LIGURIA SOSPENDE PER LA SECONDA VOLTA LA CACCIA SULLA NEVE A DAINI E CAPRIOLI IN PROVINCIA DI GENOVA, PER ILLEGITTIMITA' DELLA DEROGA AL DIVIETO NAZIONALE.
Accolta la nuova istanza di Lega Abolizione Caccia e WWF. Sconfitte le associazioni venatorie presenti in giudizio.

Con Decreto Cautelare urgente n. 182 del 3 marzo 2011, il Presidente della II Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha sospeso il provvedimento dirigenziale della provincia di Genova n. 752 dell'8 febbraio scorso che, nell'autorizzare nuovamente la caccia sulla neve a femmine e giovani di daino e capriolo, aggirava la sospensiva del TAR Liguria sullo stesso tema del precedente 3 febbraio.
Stop dunque ai tiri con la carabina a femmine e giovani (entro l'anno di età) di caprioli e daini, che in provincia di Genova si possono abbattere sino al 15 marzo, anche se la caccia a tutte le altre specie si è conclusa in Liguria già alla fine di gennaio.

In pratica la legislazione nazionale sulla caccia vieta di esercitare la caccia sui terreni coperti per la maggior parte da neve.
Il 25 novembre 2010 il Dirigente del settore caccia della Provincia di Genova , su mandato della Giunta provinciale, aveva autorizzato la caccia sulla neve agli ungulati.
WWF e Lega Abolizione Caccia avevano ottenuto un'ordinanza di sospensiva già il 3 febbraio 2010, per violazione della legge statale venatoria 157/92.
Anzichè ottemperare all'ordinanza del TAR, la Provincia di Genova , a tempo di record e dopo soli 5 giorni, aveva reiterato la deroga con un provvedimento sostanzialmente identico.

Lega Abolizione Caccia e WWF si aggiudicano dunque anche il secondo round nella causa legale intentata presso il TAR Liguria contro la Provincia di Genova, gli organi di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia Ge1 e Ge2 e tutte le sei principali associazioni venatorie.Già il mese scorso del caso è stata investita anche la Corte Costituzionale. Il TAR rileva un contrasto tra i divieti statali vigenti e la norma varata a suo tempo dalla maggioranza Biasotti con una legge regionale (la n. 28 del 2001), che consente alle Province di autorizzare la caccia in deroga agli ungulati su terreni per la maggior parte coperti da neve.

Testo della seconda ordinanza:
http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Genova/Sezione%202/2011/201100089/Provvedimenti/201100182_06.XML

A livello nazionale sono ammesse deroghe per la caccia sulla neve esclusivamente in Zona Alpi. Al di fuori dell'arco alpino la caccia sui terreni coperti in tutto o per più della metà della superficie dal manto nevoso sarebbe vietata in tutta Italia.

"Abbiamo avviato un percorso per ripristinare una situazione di legalità nella caccia invernale agli ungulati" - dichiarano le associazioni ricorrenti (Il presidente nazionale LAC Carlo Consiglio e la sezione Liguria del WWF) - "I cervidi (daino e capriolo) sono sottoposti da anni nel Genovesato e nel Savonese ad un'attività venatoria anche sulla neve e durante le gelate che anche dal punto di vista etico è altamente disprezzabile: sui terreni innevati gli animali hanno più difficoltà ad alimentarsi ed hanno un maggior dispendio energetico, le loro tracce sono immediatamente individuabili, così come sono più facilmente visibili gli esemplari che si cerca di abbattere a colpi di carabina con ottica di mira. ".

WWF e LAC erano assistite dallo studio legale Linzola di Milano, che ha ottenuto un mese fa di sollevare la questione di legittimità costituzionale in un'udienza che vedeva come controparti la Provincia di Genova, gli Ambiti Territoriali di Caccia 1 e 2 (Ge-Ponente e Ge-Levante),oltre alle sei principali associazioni venatorie genovesi che erano spontaneamente intervenute nella causa.
Da domani sino al 15 marzo, nei terreni innevati, daini e caprioli potranno sopravvivere a questo scampolo di inverno senza il fischio dei proiettili da carabina.


WWF Liguria
Lega Abolizione Caccia, Ufficio Stampa

domenica 6 marzo 2011

Unione Europea - Italia condannata per l'ennesima violazione sulla caccia

Con sentenza n. C-508/09 del 3 marzo 2011 la Corte di giustizia dell'Unione europea, ottava sezione, ha condannato l'Italia perché la Regione Sardegna ha adottato ed applica una normativa sulle deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici che non rispetta le condizioni enunciate dalla direttiva del Consiglio 2 aprile 1979, 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Ad esempio, il decreto n. 2225/DecA/3 avrebbe autorizzato l’abbattimento di un determinato numero di cormorani durante il mese di febbraio 2009, per evitare i danni causati dal transito di tale specie alle produzioni ittiche, senza tuttavia fornire indicazioni sufficienti circa l’entità dei danni né traccia della ricerca di soluzioni alternative. Pertanto, la Corte ha dichiarato che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che le derivano dall’art. 9 di detta direttiva.

Fonte: newsletter LAC del 05 marzo 2011

venerdì 4 marzo 2011

Rinviata la legge regionale ligure

LIGURIA - RINVIATA LEGGE LIGURE SU CACCIA SU NEVE ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Le associazioni LAC e WWF, assistite dall'avvocato Claudio Linzola, avevano impugnato il 31 dicembre 2010 la determina dirigenziale n. 7254 del 25 novembre 2010 della Provincia di Genova, che consentiva la caccia su terreno coperto di neve, in violazione dell'articolo 21, lettera m), della Legge nazionale n. 157 del 1992. Il TAR della Liguria, dopo aver sospeso la determina impugnata, con successiva ordinanza del 3 febbraio 2011, depositata in segreteria il 17 febbraio, ha disposto il rinvio degli atti alla Corte costituzionale perché si pronunci sulla legittimità dell'articolo 47, comma 5, della legge regionale 1° luglio 1994, n. 29, come modificata dalla legge regionale 3 settembre 2001, n. 28, che consente appunto la caccia su terreno coperto di neve.
Fonte: newsletter LAC del 19 febbraio 2011