mercoledì 27 aprile 2011

Caccia/I Radicali presentano un'interrogazione al Senato sul caso Rocchetta

La Spezia. "Oggi ho depositato in Senato una interrogazione al Ministro dell’Istruzione Gelmini e dell’Ambiente Prestigiacomo per sapere se il Governo ritenga compatibile questo progetto con i più elementari canoni di “educazione ambientale” e soprattutto se non ritenga di dover intervenire presso il Comune di Rocchetta di Vara per impedire che questo, o simili progetti possano effettivamente svolgersi". Queste le parole di Donatella Poretti, senatrice Radicale, che è intervenuta, sulla questione delle lezioni di Rocchetta Vara presentando un'interrogazione al senato. La proposta del sindaco di Rocchetta, Riccardo Barotti, finita su numerose pagine dei quotidiani nazionali, sta avendo dunque un vasto coro di risonanza. "L’educazione ambientale – proseguono Poretti e Rosasco, el Comitato nazionale di Radicali Italiani – è decisamente altro e, anzi, dovrebbe insegnare tutti i danni che ogni anno la caccia arreca alla fauna selvatica, all’ambiente e persino all’uomo. Questo continuare a definire i cacciatori come degli amici dell’ambiente non è più accettabile da parte di chi è chiamato ad amministrare un territorio e che quindi dovrebbe affrontare le situazioni con un approccio laico e scientifico. Ci rendiamo conto che il continuo calo del numero dei cacciatori in Italia spinga molti politic a inventarsene di tutti i colori pur di sostenere questa lobby, ma crediamo che questo non possa essere fatto a spese di bambini che a scuola meritano di poter imparare altro. Forse adesso Rocchetta di Vara – concludono Poretti e Rosasco – ha quella visibilità che auspicava, ma sicuramente è accompagnata da quel senso di sdegno che ha suscitato anche in noi leggere questa trovata”.
27/04/2011 12:48:39 Redazione

martedì 26 aprile 2011

La Spezia. Caccia ai cinghiali, scuola per bambini

LA SPEZIA - Bambini a scuola di caccia al cinghiale. L'idea è stata del vicesindaco di Rocchetta Vara (La Spezia) Roberto Canata e approvato dal sindaco Riccardo Barotti. "Sarà un'esperienza pilota che nessuno ha mai pensato prima - ha spiegato in un'intervista -. Credo ne parleranno in tutta Italia. Qui da noi ogni famiglia pratica la caccia: credo di essere un'eccezione, personalmente, in quanto non sono cacciatore, ma tutti gli altri abitanti di Rocchetta Vara lo sono e hanno antiche tradizioni". Per il vicesindaco, Roberto Canata, "Rocchetta Vara va controtendenza. Le lezioni all'aperto saranno realizzate con i cani da caccia dell'associazione italiana Alpenlaendische Dachsbracke. Mostreremo ai bambini come si fa la caccia che rispetta l'ambiente: cani e battute, come nei servizi di abbattimento selettivi". Ai bambini sarà "risparmiata" la visione dell'uccisione del cinghiale.
26/04/2011 08:30
Fonte: primocanale.it

martedì 19 aprile 2011

Friuli-Venezia Giulia: guardiaccia ridotti a misurare con l’autovelox gli automobilisti indisciplinati

Guardiaccia ridotti a misurare con l’autovelox gli automobilisti indisciplinati mentre i bracconieri scorrazzano liberamente per il Friuli senza alcun controllo: è la realtà denunciata dalle associazioni ambientaliste del Friuli-Venezia Giulia – LAC, Legambiente, LIPU e WWF – all’alba dell’assemblea dei Comuni e delle Province di UPI e ANCI che 14 aprile sono chiamati a fare un primo bilancio sulla Legge Regionale 9/2009 sulla sicurezza.Tale legge ha infatti sostanzialmente parificato funzioni e criteri di assunzione dei guardiacaccia provinciali a quelli dei vigili urbani dei comuni; le Province di Udine e Pordenone hanno subito colto la palla al balzo, mettendo un autovelox in mano a persone che per anni si sono formate in materia faunistica e ambientale e lasciando così libero il campo ai bracconieri. “Basti pensare – fanno notare gli ambientalisti – che alla domenica, giornata canonica per la caccia, quasi nessuna Provincia organizza più servizi e che gli orari dei turni degli agenti che dovrebbero vigilare su caccia e bracconaggio sono stati sostanzialmente conformati a quelli di apertura degli uffici”. La legge regionale 6/2008 – tuttora in vigore ma rimasta lettera morta – prevedeva invece la formazione di un corpo unico tra Corpo forestale regionale e guardiacaccia delle Province, creato anche per razionalizzare ed ottimizzare costi e risorse impegnati nei controlli in campo ambientale. LAC, Legambiente, LIPU e WWF del Friuli-Venezia Giulia chiedono dunque alla Regione e alle Province di porre immediatamente rimedio al vuoto di vigilanza ambientale creato dalla Legge 9, mantenendo l’impegno di costituire finalmente il Corpo Unico tra guardiacaccia e personale del Corpo forestale regionale (LAC Liguria, 14 aprile).

domenica 10 aprile 2011

Le mattanze dei cacciatori italiani nel Delta del Danubio. Abbattute anche morette tabaccate!

Il bracconaggio nell'europa dell'est continua ad opera dei cacciatori italiani in trasferta. Nel sito www.wildduckclub.eu si vedono foto di morette tabaccate abbattute dai cacciatori italiani. La moretta tabaccata è una specie di anatra a rischio globale di estinzione, per la quale gli stati europei si impegnano non solo a vietarne la caccia, ma anche a proteggere e ricreare siti naturali adatti alla specie... per poi farla abbattere dai cacciatori....... Ricordiamo che un'altra moretta tabaccata è stata proprio abbattuta in Italia questo inverno da un cacciatore nel Padule di Fucecchio, mentre almeno un altro esemplare è stato ucciso nei pantani di Pachino a gennaio.

lunedì 4 aprile 2011

Sicilia. Annullato il calendario venatorio

Con ricorso del 2009 le associazioni Legambiente (Comitato regionale siciliano), LAV ed ENPA, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, ricorrevano al TAR contro il Presidente della Regione siciliana per ottenere l'annullamento del calendario venatorio 2009/2010 del 15 aprile 2009 e del piano regionale faunistico-venatorio 2006-2011 del 21 luglio 2006. Con successivo ricorso le associazioni stesse impugnavano anche il decreto assessorile del 31 agosto 2009 emanato in asserita esecuzione delle ordinanze cautelari emesse dal TAR, ed il decreto del 7 luglio 2009 con cui veniva riaperta la caccia nei Pantani della Sicilia sudorientale e nel Lago Trinità. Con sentenza n. 546 del 31 gennaio 2011, depositata in segreteria il 23 marzo 2011, il TAR della Sicilia, sezione prima, ha riconosciuto che la preapertura della caccia a coniglio selvatico, tortora, merlo e colombaccio non è stata adeguatamente motivata, che sia il calendario venatorio che il piano faunistico venatorio non sono stati sottoposti a valutazione d'incidenza, e che l'apertura della caccia nei Pantani della Sicilia sudorientale e nel Lago Trinità è in contrasto con il parere dell'ISPRA. Pertanto il TAR ha annullato i provvedimenti impugnati ed ha condannato in solido le amministrazioni resistenti ed i numerosi controinteressati e terzi intervenuti in giudizio a rifondere alle associazioni ricorrenti le spese di lite, che ha liquidato in € 5.000,00 per ciascuna delle tre associazioni. Fonte: LAC newsletter del 29 marzo 2011