sabato 26 febbraio 2011

I dubbi del cacciatore e la beccaccia che non sapeva giocare a scacchi.

“Quando vedo la beccaccia in terra mi assale sempre il solito dubbio: sparare o non sparare?

E devo dire che per il momento l’ho risolto sempre nell’identica maniera:sparare.

Non mi vergogno a dirlo: se si vede la beccaccia a terra si deve premere il grilletto.

Non ritengo una scorrettezza etica sparare quando è ferma in terra. La caccia in fondo è una sfida e l’essersi fatta individuare è già un errore che il selvatico ha compiuto.

In un certo senso se si arriva a quel punto vuol dire che avete già dato scacco matto e avete già vinto la partita.

Ci si allontana qualche metro dal punto (almeno dieci-dodici metri), si mira sotto l’animale in modo da non rovinarlo e si preme il grilletto.”


Pierfrancesco De Robertis. 2000. Beccacce come. Editoriale Olimpia, I Libri di Diana. pag. 94.

venerdì 25 febbraio 2011

Bloccata la legge caccia della Calabria

WWF, Lipu, Legambiente, Lav, Enpa

CACCIA: CONFERMATI I TIMORI DEGLI AMBIENTALISTI

BLOCCATA LA LEGGE CACCIA DELLA CALABRIA


Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la Legge regionale della Calabria sul calendario venatorio 2010/11 , dando ancora una volta ascolto alle ragioni dell’Europa e della tutela degli animali selvatici, segnalano le associazioni ambientaliste.

Il Governo ha giustamente stigmatizzato, oltre che il contenuto della legge calabrese, anche la forma, ossia l’approvazione con legge del calendario venatorio anziché con provvedimento amministrativo. Le Associazioni WWF, Lipu, Legambiente, Lav, Enpa, che avevano chiesto al Consiglio dei Ministri di impugnare l’art. 50 della legge della Regione Calabria n. 34 del 19 dicembre 2010 “Stagione venatoria, giornata di caccia, legge regionale n. 9/1996”, hanno sottolineato nella richiesta al Governo come ”la frequenza con cui tale deprecabile ed illegittimo comportamento delle Regioni si ripete rende necessaria l’adozione di una opportuna e rapida iniziativa del Governo, con l’impugnazione della norma di cui sopra dinanzi alla Corte Costituzionale”.

Le Associazioni WWF, Lipu, Legambiente, Lav, Enpa sono soddisfatte della risposta responsabile data dal Governo, pur dovendo registrare che in questi mesi in Calabria sono stati illegalmente uccisi migliaia di animali con danni irreversibili per l’ecosistema: chiediamo che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si attivi subito al fine di evitare per la prossima stagione venatoria qualsiasi atto lesivo dei diritti della fauna e dei cittadini.

La denuncia sull’impatto dell’attività venatoria ha varcato anche le frontiere: proprio oggi il settimanale Internazionale pubblica un ampio reportage di Jonathan Franzen , giornalista statunitense e scrittore molto quotato. Nell’articolo si evidenzia come ogni anno migliaia di uccelli migratori che transitano nel bacino del Mediterraneo vengano uccisi da cacciatori e bracconieri. In Italia, a Cipro e a Malta si consuma una carneficina che sta svuotando i cieli europei.

Siamo di fronte ad una sistematica ed arrogante violazione da parte delle Regioni italiane - del nord e del sud, e di tutte le appartenenze politiche- delle regole Europee per la tutela della fauna selvatica e della biodiversità. Nell’ultima stagione venatoria, appena conclusa, il Governo ha già dovuto impugnare altre 4 leggi regionali sull’attività venatoria (di Liguria , Lombardia, Abruzzo e Toscana ) perché clamorosamente non rispondenti ai parametri della legge nazionale sulla caccia, delle leggi europee e delle sentenze della Corte Costituzionale. Il caso della Regione Calabria è particolarmente grave ed eclatante: la Regione aveva emanato un calendario venatorio illegittimo, sospeso dal Tar (su ricorso di numerose associazioni ambientaliste ed animaliste ), perché non rispondente all’art. 42 della “legge comunitaria” che stabilisce una più attenta tutela della fauna selvatica, e il divieto di caccia in alcuni periodi delicati (nidificazione, riproduzione e dipendenza, ritorno ai luoghi di nidificazione ) .

La Regione Calabria ha poi approvato ,dopo l’ordinanza del TAR del 5 novembre che sospendeva la caccia, un secondo calendario in linea con le norme. Poi il 23 dicembre ha di nuovo modificato il calendario venatorio, approvandone uno sostanzialmente uguale a quello che il giudice aveva ritenuto non conforme alle norme europee ed annullando di fatto quello scaturito dall’ordinanza del giudice. Come se non bastasse l’art.50 nella legge la modifica è stata fatta con un articolo inserito nella legge finanziaria regionale , impedendo così anche la possibilità di ricorrere nuovamente alla giustizia amministrativa.

Roma, 25 febbraio 2011

mercoledì 16 febbraio 2011

Piemonte: si farà il referendum sulla caccia

Nel 1987 vennero raccolte in Piemonte 60.000 firme alla richiesta di un referendum popolare sulla caccia. I cittadini del Piemonte avrebbero dovuto votare nel 1988. Per 23 anni le Amministrazioni regionali di ogni colore, con strumentali iniziative legislative ed illegittimi provvedimenti amministrativi hanno sempre impedito il voto popolare. Dopo ben 23 anni la Corte d’Appello di Torino – Sezione prima civile, con sentenza del 29 dicembre 2010 ha dato ragione al Comitato promotore del referendum regionale. La Regione Piemonte dovrà da subito riattivare le procedure referendarie per fare esprimere gli elettori piemontesi sulla caccia.
Il quesito chiede ai cittadini se sono favorevoli a ridurre drasticamente l’attività venatoria attraverso le seguenti azioni:
a) protezione per 25 specie selvatiche oggi cacciabili (17 specie di uccelli e 8 specie di mammiferi);
b) divieto di caccia sul terreno innevato;
c) abolizione delle deroghe ai limiti di carniere per le aziende faunistiche private;
d) divieto di caccia la domenica.
Non era possibile nel 1987 proporre un quesito che abolisse del tutto la caccia attraverso un referendum regionale, essendo l’attività venatoria prevista da una legge nazionale.

Fonte: newsletter LAC del 16 febbraio 2011

venerdì 4 febbraio 2011

Vicenza. Cacciatore fredda un bellissimo pastore australiano

A Villaga (VI) un cacciatore fredda con un colpo al collo un giovane Pastore Australiano di due anni gettando nella disperazione il suo padroncino di dodici anni.

LAC ed ENPA si costituiranno parte civile contro il cacciatore. Zanoni (LAC): “Ci sono leggi inadeguate e poco severe”.


Nella provincia di Vicenza non si fermano i tristi episodi di uccisione a fucilate dei più fedeli amici dell’uomo, dopo il caso di Pupo, un maestoso Pastore del Caucaso freddato a Montebello vicentino da un cacciatore di selezione e dopo il caso di Rocco, un segugio freddato da quattro diversi fucili a Valdagno, ora è toccato a Otello un giovane e bellissimo Pastore Australiano (un Australian Sheperd) di soli due anni, freddato da un cacciatore a Villaga, un piccolo comune della provincia di Vicenza.

Il mese scorso Otello (Cf. fotografie in allegato), dopo essersi allontanato dal recinto del giardino di una casa di Villaga per una breve escursione, non aveva più fatto rientro.

I proprietari, padre e figlio, lo cercarono per tutta la notte andando per campi e boschi, nel comuni di Villaga e nei vicini comuni di Sossano e Barbarano Vicentino, fino alle quattro del mattino senza però trovare traccia del giovane Otello.

Due giorni dopo sono stati contattati dai Carabinieri della vicina Stazione di Barbarano Vicentino i quali avevano ritrovato il loro amato beniamino, freddato da un cacciatore con un colpo di fucile sparato da pochi metri direttamente al collo.

Lo sparo esploso a pochi metri conferma che Otello si era evidentemente avvicinato al cacciatore scodinzolando per fargli le feste, come era abituato a fare sempre anche con gli estranei.

Il tutto è accaduto a circa 150 metri da dove Otello si era allontanato il giorno prima, nei pressi dell’abitazione del cacciatore poi identificato dai Carabinieri.

Questa notizia ha portato nella disperazione un’intera famiglia e soprattutto il suo padroncino di dodici anni che aveva cresciuto Otello dall’età di tre mesi, il quale era entrato a pieno titolo a far parte della famiglia.

Otello è stato portato presso il servizio veterinario dell’ASL di Noventa Vicentina dove è stato accertato che l’uccisione è avvenuta a causa di una fucilata esplosa da distanza ravvicinata spappolandogli il collo.

“Otello era un cane buonissimo, un pezzo di pane” – ha commentato il signor Marco Derugna proprietario di Otello, che ha aggiunto - “Era un cane speciale, faceva le feste a tutti e ti leccava le mani per manifestarti la sua amicizia. Mio figlio di dodici anni era legatissimo a questo cane e ancora oggi a distanza di qualche settimana continua a piangere pensando alla perdita del suo beniamino.”

“Sono stanco di queste notizie che arrivano dalla provincia di Vicenza, sono troppi questi casi di violenza gratuita contro i nostri amici a quattro zampe – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – LAC ed ENPA si costituiranno parte civile nel processo contro questo cacciatore chiedendo il massimo della pena, ma ciò non potrà restituire Otello al suo padroncino.

Ci vorrebbero leggi piu’ severe, ci vorrebbe la revoca permanente della licenza di caccia come avviene nei paesi civili, qui purtroppo non accade tant’è che ci risulta che il cacciatore di Montebello Vicentino che a dicembre ha freddato Pupo, un maestoso Pastore del Caucaso, continua ad andarsene a caccia indisturbato.”

Fonte: comunicato stampa LAC del 03 febbraio 2011

mercoledì 2 febbraio 2011

Strage di tortore a Serradifalco. Denunciati tre cacciatori

CALTANISSETTA - Carneficina di specie protette a Serradifalco per la chiusura della stagione venatoria. In contrada Cusatino, le Guardie del WWF hanno scoperto l’abbattimento di 11 Tortore dal collare orientale ed 1 Piccione, uccisi in un’ora di fuoco incrociato da parte di una squadra di cacciatori. Sussistendo la flagranza di reato ed il grave pericolo per la fauna, patrimonio dello Stato, gli agenti hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri che, giunti sul posto, hanno identificato tre cacciatori ed un loro accompagnatore. Le ipotesi di reato sono di caccia a specie protette e violazione delle norme sulla custodia di armi e munizioni.

Fonte: trctv.net del 02 febbraio 2011