martedì 7 aprile 2015

Grosseto. Cacciatore gambizza quattro giovani con un fucile a pallini: denunciato quarantenne

Gambizza quattro giovani con un fucile a pallini: denunciato quarantenne

Notte da far west a Castiglione: prima la rissa in mezzo al corso poi gli spari. I carabinieri hanno individuato il responsabile


CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Scene da far west nella notte di Pasqua a Castiglione. Prima botte da orbi in pieno centro, poi è spuntato fuori anche un fucile da caccia e in tre sono finiti all’ospedale con le gambe pieni di pallini.

È successo tutto nel giro di un’ora, fra le tre e le quattro della notte, quando più persone, alla fine di una serata di bagordi, prima se lo sono date di santa ragione e poi uno si è vendicato imbracciando il fucile, e facendosi giustizia da solo.

Come nel film “Ok corral”, la resa dei conti è avvenuta sulla strada del ponte Giorgini. Prima delle fucilate però, erano volati cazzotti e pugni nei pressi del corso cittadino. Difficile stabilire il perché di tanta violenza, ma quasi sicuramente tutto potrebbe essersi scatenato per i soliti futili motivi, magari con l’aiuto di qualche birra di troppo che ha esacerbato gli animi fra i contendenti, che non si sono fermati alle parole, ma sono subito passati alle vie di fatto.
Secondo alcune testimonianze, sembra che un gruppetto di giovanissimi di Abbadia San Salvatore, nel mezzo anche alcune ragazze, in un primo momento abbia avuto a che ridire con alcuni ragazzi di Castiglione: da qui potrebbe essere scoppiata la prima rissa, proseguita nelle stradine interne del paese. A rimetterci in questo primo scontro proprio i ragazzi venuti dall’Amiata, ma anche un residente. Occhi tumefatti e contusioni varie agli arti, nella più classica scena da saloon, la prima conta dello scontro.

Poi però, un quarantenne sempre di Castiglione, ha deciso che non poteva finire in quel modo, e ha voluto vendicarsi subito. È tornato a casa, ha imbracciato il fucile da caccia e si è messo alla ricerca con la sua auto del gruppetto dei ragazzi venuti in “trasferta” dalla montagna. È bastato poco, e la sfida è proseguita e finita sul ponte Giorgini. Ad una ricostruzione ancora al vaglio dei carabinieri della locale stazione che sono intervenuti sul posto, l’uomo a bordo della sua auto ha riconosciuto quei ragazzi, e direttamente aprendo il finestrino dell’auto ha esploso dei colpi, gambizzandone almeno tre, tutti tra i 23 e 25 anni. Immediata la chiamata alla Croce Rossa e l’arrivo dell’ambulanza, che ha soccorso i feriti.

Uno in particolare aveva gli arti inferiori pieni di sangue, e all’ospedale i medici hanno rilevato che erano stati i pallini di una cartuccia a provocare le ferite: il ragazzo è stato così ricoverato in chirurgia. Almeno altri due potrebbero essere stati feriti dai colpi, mentre altri tre hanno comunque avuto bisogno delle cure dei medici. Uno per una forte tumefazione ad un occhio, uno per una sospetta frattura alla mano e l’ultimo per escoriazioni e dolori vari. Già nelle prime ore della mattina, proprio con le testimonianze abbastanza precise dei ragazzi di Abbadia San Salvatore, le indagini si sono indirizzate alla ricerca del quarantenne.

L’indizio principale è stata l’auto, praticamente riconosciuta la marca, il colore e il modello, e che ha portato quasi direttamente a rintracciare l’uomo, che è stato portato in caserma e denunciato a piede libero.

Una situazione da allarme, che ha visto comunque le forze dell’ordine darsi da fare, anche se la preoccupazione fra i cittadini è in costante aumento, in vista dell’inizio della stagione estiva.

domenica 5 aprile 2015

Il gatto fa scattare l’allarme in azienda: e lui lo ammazza col fucile. Cacciatore denunciato per uccisione di animale e spari

Ravenna, 5 aprile 2015 - Il suono stridente e prolungato della sirena, per l’ennesima volta nella stessa giornata, gli ha fatto perdere le staffe. Così ha imbracciato la doppietta e ha fatto fuoco contro quello che riteneva la causa di quei continui falsi allarme: un gatto. L’animale, centrato dalla rosa dei pallini da caccia, è morto. L’episodio è avvenuto davanti agli occhi di testimoni, ma non solo: sono stati gli stessi carabinieri di Sant’Alberto, che erano intervenuti sul posto poco prima, quando l’allarme era già scattato una prima volta, ad avvertire a breve distanza il rumore dello sparo e a sorprendere il ‘giustiziere’, appena dopo, con la canna ancora fumante.

I MILITARI hanno così denunciato a piede libero per lo sparo e per uccisione di animali un 68enne finora incensurato, dirigente di un’azienda agricola del posto. E gli è stata inoltre sequestrata la doppietta con cui ha fatto fuoco, che deteneva regolarmente. A causa del procedimento aperto a suo carico, gli è stata per ora inibita la detenzione di altre armi.

Secondo quanto ricostruito, un primo intervento dei militari nella cooperativa agricola era avvenuto poco dopo le 20 quando l’allarme della struttura, collegato anche alla caserma, si è attivato. La pattuglia ha accertato sul posto che era tutto sotto controllo ed è tornata indietro. Ma verso le 21 l’allarme è scattato di nuovo. I carabinieri sono ripartiti per l’azienda agricola e, quando erano ormai arrivati, hanno sentito uno sparo: era presumibilmente quello appena esploso dalla doppietta del dirigente, proprio davanti ad alcuni dipendenti e alla guardia giurata dello stabilimento.

Il gatto, morto sul colpo, è stato recuperato dai carabinieri. Il 68enne, che abitualmente dorme nella struttura, avrebbe poi ammesso di avere in effetti fatto fuoco perché la bestiola faceva continuamente scattare l’allarme dell’azienda. Secondo voci di paese, il giorno dopo avrebbe pure raccontato di quel gesto al bar. Resta da chiarire a chi appartenesse il felino ammazzato.