domenica 30 novembre 2014

A caccia in Serbia, arrestati 2 ternani avvocato e veterinario nei guai

TERNI - Un veterinario e un avvocato di Terni sono stati arrestati in Serbia, dove si trovavano per una battuta di caccia in compagnia di Lorenzo Angeletti, ex comandante della stazione del corpo Forestale di Poggio Mirteto. Fatale è stata la detenzione di cartucce per i fucili non denunciate dopo l'acquisto. L'episodio, avvenuto a poche decine di chilometri dal confine tra la Serbia e la Macedonia. L'arresto risale a domenica 16 novembre ma solo dopo quattro giorni i fermati hanno potuto informare di quanto era accaduto le proprie famiglie, le quali hanno provveduto a incaricare dei legali a Belgrado che hanno presentato istanza di remissione in libertà, in attesa dell'udienza che si dovrà tenere entro trenta giorni in tribunale.

Ai cacciatori italiani, sulla base del regolamento locale in vigore, è stato contestato il reato di tentato contrabbando di armi per la detenzione di un munizionamento non registrato. Questo ha fatto scattare il provvedimento di fermo e sulla vicenda si sono attivati sia la Farnesina che il consolato italiano in Serbia, paese per il cui ingresso in Europa sono iniziati a Bruxelles i negoziati di adesione. Insieme ai due ternani, oltre ad Angeletti, viaggiava anche un accompagnatore del posto, rilasciato dalla polizia, al quale sono stati poi affidati in custodia i cani, fino a quando tutta la storia non sarà definita, e i tre potranno tornare in Italia.

Il fermo dell'ex comandante Angeletti, come era comprensibile, ha suscitato numerose reazioni, soprattutto negli ambienti della Forestale dove l'ex sottufficiale è sempre stato apprezzato per la sua professionalità, ma anche nei comuni dove in passato ha prestato servizio, Monte San Giovanni e Poggio Mirteto in particolare, sono in molti a ricordare l'equilibrio della sua condotta. Proprio perché considerato un esperto della materia, molti ritengono che l'ex sottufficiale e i due amici di Terni siano rimasti vittima di una leggerezza che, però, la diversa legge del paese balcanico dove si erano recato per una battuta di caccia punisce con severità.

mercoledì 26 novembre 2014

Merate (Lc): madre e figlio colpiti in casa dai proiettili di un cacciatore. L'uomo denunciato

Una donna e il figlio di sei anni sono finiti in ospedale nel pomeriggio di ieri, domenica 23 novembre, colpiti dai pallini di alcuni proiettili sparati da un cacciatore. Fortunatamente le loro condizioni sono buone, ma lo spavento per l’accaduto è stato notevole. L’uomo, che stava addestrando un cane da riporto nei campi al confine tra Merate e Robbiate, è stato individuato dai Carabinieri e denunciato per lesioni e danneggiamento. Gli sono stati sequestrati il fucile che imbracciava in quel momento e altri cinque moschetti, sei armi in tutto, regolarmente detenute e denunciate, e gli sono stati sospesi il porto d'armi e la licenza di caccia in attesa degli ulteriori accertamenti. 
La donna e il figlio si trovavano nella loro abitazione al confine tra Novate e Robbiate, quando i pallini di una cartuccia nel ricadere verso terra sono finiti addosso alla loro casa danneggiando il vetro di una finestra e alcune suppellettili. I due sono stati colpiti, e accompagnati in ospedale. I Carabinieri, raggiunto il luogo, hanno individuato l’uomo che ha spiegato di non essersi accorto di nulla. Egli è stato denunciato. Fortunatamente, tutto si è risolto senza conseguenze, ma unicamente con un grande spavento per la famiglia.

giovedì 20 novembre 2014

Imperia. Incidente di caccia: muore colpito al volto da una fucilata

Perinaldo (Imperia) - Un cacciatore di 56 anni, di Sanremo, è morto stamani, in un incidente di caccia avvenuto in località Funtanin, a Perinaldo, in Vallecrosia. L’uomo, Girolamo Muratore, è stato colpito al volto da una fucilata esplosa da un compagno di battuta che stava scaricando l’arma.

I due stavano cacciando tordi insieme ad altri cacciatori. Il colpo è stato esploso da una distanza ravvicinata:l’uomo è morto all’istante. Sul posto i carabinieri che hanno ascoltato i cacciatori. Il cacciatore che ha esploso il colpo mortale, 36 anni, ha chiamato subito i soccorsi: ora è indagato per omicidio colposo.

Parma. Incidente di caccia a Valmozzola: grave cacciatore

L' episodio nel primo pomeriggio poco dopo le due. Il proiettile ha colpito un 36 enne al fianco. E'in Rianimazione


Un cacciatore è rimasto gravemente ferito nel primo pomeriggio a Valmozzola. L’uomo era impegnato in una battuta di caccia quando è stato raggiunto da un proiettile esploso da un altro cacciatore. Colpito a un fianco, l'uomo (36 anni) è sttao subito soccorso dal 118 arrivato sul posto. Si trova ricoverato in gravi conidizioni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Maggiore. Sul luogo per appurare la dinamica dei fatti i carabinieri.

domenica 16 novembre 2014

Salerno. Cacciatore uccide due uccelli di specie protetta: denunciato

Spara e uccide due uccelli protetti nella piana di Magorno a Montesano sulla Marcellana, denunciato un cacciatore di 40 anni. L'operazione è stata portata avanti dalla Forestale della locale stazione su segnalazione dell’Ente Nazionale Protezione Animali. La Forestale ha effettuato, a carico del trasgressore, il sequestro della selvaggina abbattuta illegalmente nonché di 32 munizioni a piombo spezzato e di un fucile da caccia ad anima liscia, calibro 12. Nei confronti dello stesso è stata predisposta comunicazione alla Questura di Salerno per la sospensione della licenza di porto di fucile ad uso caccia. Al cacciatore è stato, inoltre, ritirato il tesserino per l'esercizio venatorio. Per il reato di abbattimento di fauna particolarmente protetta, oltre alla confisca dell'arma, al ritiro del tesserino venatorio e del porto d'armi, il trasgressore rischia l'arresto fino a 8 mesi e la sanzione pecuniaria dell' ammenda fino a 2.064 euro.

sabato 15 novembre 2014

Casacalenda (Cb). Denunciato un cacciatore, sequestrati fucile e munizioni

In agro del Comune di Casacalenda in località “Torre di Olivoli” gli uomini del locale Comando Stazione hanno individuato e controllato un soggetto che praticava l’attività venatoria (battuta di caccia al cinghiale) con l’utilizzo di mezzi non consentiti, nello specifico venivano utilizzate cartucce a palla singola espressamente vietate dalla relativa normativa.

L’arma unitamente alle munizioni, è stata posta sotto sequestro ed il soggetto deferito alla competente Autorità Giudiziaria.

giovedì 13 novembre 2014

Valle Salimbene (Pv), cacciatori sparano e uccidono un maialino

Sono arrivati a 20 metri dalle case e hanno cercato di portare via l’animale morto Il proprietario li ha inseguiti nei campi di mais dove hanno abbandonato i cani


VALLE SALIMBENE. «Stavo guardando il tg, alle 13. Ho sentito due fucilate. Sono uscito in cortile e ne ho sentite altre tre. A nemmeno 20 metri da casa due cacciatori hanno ucciso la mia maialina thailandese e cercavano di trascinarla via». Paolo Vaghi abita a cascina Mottino, alla frazione Motta San Damiano. Ha rincorso i due uomini armati di doppietta fin che ha potuto. Poi i due sconosciuti hanno attraversato i binari della ferrovia e si sono nascosti in un campo di mais. «Mi sono dovuto arrendere, impossibile trovarli – spiega Vaghi –.E anche pericoloso. Ma ho subito chiamato i carabinieri». Una pattuglia del 112 ha perlustrato la zona, tra la ex statale per Cremona e i campi attorno alla cascina.

I cacciatori nella fuga hanno abbandonato persino i loro cani. I carabinieri li hanno cercati a lungo nella speranza di risalire ai proprietari attraverso il chip. Sul posto è intervenuta anche una guardia venatoria. «Non sono cacciatori, sono delinquenti – riflette Vaghi –. Hanno sparato a pochi metri dalle case. Questa non è zona di caccia. E vige il limite di 150 metri, anche dalla ferrovia».

La maialina thailandese era la mamma di altri due cuccioli. «Qui nascono e muoiono di vecchiaia – spiega il padrone – Per noi sono animali domestici. Li tengo in un recinto vicino a casa dove possono pascolare. Li conoscono tutti in zona».

Colpisce l’audacia. I cacciatori sono arrivati al limitare del cortile, a venti metri dalla cascina. E hanno sparato 5 colpi, uno a un paio di metri dall’animale a giudicare dalle ferite. Poi hanno cercato di portarlo via, come bottino di un’azione che di venatorio ha davvero ben poco. E trasgredendo anche alla regola che lega il cacciatore al suo cane sono fuggiti abbandonando i bracchi nei campi.

lunedì 10 novembre 2014

Vicenza. Cacciatore sbaglia la mira e centra una automobilista

MALO - Brutta avventura per la pilota di Formula Abarth Giada De Zen, la cui auto è stata centrata ieri mattina da un cacciatore che evidentemente aveva sbagliato mira. L'episodio è avvenuto lungo la strada che collega Malo con Molina. La giovane ha udito un rumore secco e ha pensato che l'auto fosse stata colpita da un sasso. Sulla portiera, invece, i segni inequivocabili di un foro provocato da un'arma da fuoco. Del responsabile nessuna traccia. La strada è fiancheggiata da campi molto frequentati da cacciatori.

Malo (Vi). Cacciatore spara e centra in pieno la portiera di un'auto di passaggio

MALO. Cacciatore spara e centra in pieno la portiera di un'auto di passaggio, a pochi centimetri dal finestrino. Un po' più in alto, e il colpo avrebbe mandato in frantumi il vetro, colpendo al viso la giovane conducente, con sviluppi potenzialmente tragici.
L'inquietante episodio è accaduto a Malo, lungo la trafficata via Vittorio Veneto, la provinciale che collega il centro del paese alla frazione di Molina. Intorno alle 11.30 Giada De Zen, 19 anni residente in contra' Roenga, molto conosciuta per i suoi trascorsi come pilota di monoposto nella Formula Abarth, stava transitando lungo la provinciale diretta a casa quando improvvisamente ha sentito un colpo fortissimo contro la sua auto.
Arrivata a casa ha subito controllato la vettura, scoprendo così un foro sulla portiera sinistra, appena sotto il finestrino, riconducibile al pallino di un cacciatore.
«Appena l'ho visto sono rimasta esterrefatta – racconta Giada – perché quando in auto ho sentito il colpo ho pensato che si fosse bucato un pneumatico. (...)

Fonte: ilgiornaledivicenza.it del 08 novembre 2014

domenica 9 novembre 2014

Incidente di caccia a Santa Teresa (OT). Ferito ad una spalla 57enne di Golfo Aranci

OLBIA. E' partita la stagione della caccia e come ogni anno purtroppo si registrano i primi incidenti. Un uomo, di 57 anni, questa mattina, impegnato in una battuta di caccia grossa nella valle dell'Erica vicino Santa Teresa Gallura, è stato colpito alla spalla da un bossolo partito accidentalmente da un altro fucile. Il 57enne, originario di Golfo Aranci, ma residente a Olbia, è stato soccorso da alcuni amici iimpegnati con lui nella battuta di caccia che hanno chiamato il 118. L'uomo è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dl Paolo Dettori di Tempio Pausania. Le condizioni del ferito non desterebbero preoccupazioni. Secondo quanto accertato, sembrerebbe che l'incidente sia avvenuto per una casualità. Un colpi di fucile, infatti, avrebbe carambolato su una pietra per poi finire sulla spalla del 57enne.

Fermo. Fucilata durante una battuta di caccia: ferito un agricoltore

Fermo, 9 novembre 2014 - È finita male, ieri ad Amandola, una battuta di caccia al cinghiale. Unagricoltore, infatti, mentre stava svolgendo quotidiane mansioni nei suoi campi, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco. 

Il fatto si è verificato, intorno alle 17, in contrada Montane, ai confini con il territorio di Sarnano. Alla braccata stavano partecipando circa trenta cacciatori della zona e tutto si stava svolgendo secondo la normaquando, all’improvviso, un colpo d’arma da fuoco ha raggiunto un agricoltore. Si tratta di Enzo Marinangeli, 44 anni di Amandola, che si trovava in un campo di mais situato poco distante dalla sua dimora. È rimasto ferito gravemente alla spalla, ma nonostante ciò, è riuscito a trascinarsi e a raggiungere la sua abitazione, da cui ha lanciato la richiesta di soccorso. L’uomo è stato subito trasportato all’ospedale di Macerata, dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico e dopo poco dichiarato fuori pericolo di vita. 

In contrada Montane si sono portati i carabinieri di Amandola, che indagano sulla dinamica dei fatti al fine di stabilire le responsabilità del caso. La battuta di caccia al cinghiale rientrava nel progetto promosso dalla Provincia in collaborazione con l’Ambito territoriale di caccia, istituito per tenere sotto controllo il fenomeno dell’aumento della fauna selvatica sul territorio.

giovedì 6 novembre 2014

Pavia. Uccide un cane a fucilate nei guai cacciatore 65enne

Montalto, l’animale colpito mentre era a spasso con i padroni. Scatta la denuncia Lo sparatore tenta la fuga ma i residenti lo fermano e chiamano i carabinieri

MONTALTO PAVESE. Un cane ucciso a fucilate, sotto gli occhi dei padroni: è finita con due denunce a carico del cacciatore, un pensionato di 65 anni abitante a Mariano Comense. Vittima incolpevole delle fucilate è stata Roxy: un esemplare di cane corso femmina, di otto anni. I padroni del cane sono Claudio Lillo Montalto, impiegato di banca a Voghera, e Federica Boatti. «L’altro pomeriggio, verso le 15, eravamo a casa - afferma Montalto - Abitiamo ai margini del paese, dietro c’è la campagna. Siamo usciti per fare una passeggiata, davanti a noi c’era Roxy. Ad un tratto, a una cinquantina di metri da casa nostra, Roxy ha incontrato un cacciatore con i suoi due cani. Noi eravamo un po’ lontani, ma abbiamo visto tutto. I cani del cacciatore hanno attaccato Roxy, e in un attimo il cacciatore è intervenuto. Non si è accorto che da lontano stavamo assistendo alla scena: ha sparato prima una fucilata a una zampa del nostro cane; poi si è avvicinato e ha finito la povera Roxy con una seconda fucilata a bruciapelo, sul fianco sinistro. Non è stato un incidente di caccia, non ha scambiato Roxy per un cinghiale: eravamo in mezzo a un campo aperto. Quando abbiamo urlato, quell’uomo ci ha visto ed è scappato. Sono arrivato vicino al mio cane: Roxy ha fatto in tempo a guardarmi e poi è spirata fra le mie braccia. Aiutati da numerosi vicini di casa, siamo andati nel luogo dove di solito parcheggiano i cacciatori. Abbiamo circondato la sua macchina e abbiamo telefonato ai carabinieri di Montalto. Anche il cacciatore, che ci aveva visto da lontano, aveva telefonato ai carabinieri perchè aveva paura. E’ sceso solo quando ha visto la pattuglia». I carabinieri hanno denunciato il cacciatore per uccisione volontaria di animali e hanno chiesto la revoca del porto d’armi per il 65enne, che è stato denunciato anche dai padroni di Roxy.

sabato 1 novembre 2014

Lonato del garda (Bs). Esasperati dai comportamenti di alcuni cacciatori

Sono residente a Lonato del Garda. Vi scrivo per l’esasperazione a cui siamo arrivati io e la mia famiglia, a causa di mal comportamenti che persistono da parecchi anni, comportamenti tenuti da molti cacciatori (soprattutto residenti in questo Comune) che mettono in difficoltà me, la mia famiglia, la nostra vita e la nostra attività di B&B (e sicuramente sono molestati anche gli altri cittadini del centro che subiscono anch’essi gli effetti di tale condotta). Casa nostra ed il nostro giardino è a pochi metri di distanza dalla Rocca Viscontea e confina per un lato con la strada comunale di via dei Fanti, dalla quale i cacciatori, tagliano spesso la rete posta come confine tra la strada ed il giardino, accedono senza problemi al nostro giardino entrando, scavalcando, sparando. Il nostro giardino non è completamente recintato tipo fondo chiuso, ma gli accessi non sono tenuti aperti, bensì dotati di cancelli, ma ciò non dissuade i cacciatori di Lonato ad introdursi. La Rocca Viscontea è visitata assiduamente da scolaresche, portate con i pullman delle scuole, da turisti e visitatori in generale, visitatori che si ritrovano a passare dalla stessa via dei cacciatori. Inoltre i cacciatori si spingono fino a sparare nelle mie aiuole floreali ai lati della casa e tra i nostri ulivi secolari, dove poi abbandonano cartucce (soprattutto esaurite ma capita di trovare munizioni ancora integre!) e scarti vari di proiettili. I suddetti cacciatori vengono redarguiti ed invitati a tenere comportamenti idonei da me (30 anni) e da mio padre (70 anni) quando li troviamo nei pressi dell’abitazione, ma rispondono che dobbiamo pensare ai nostri affari e non intrometterci nei loro, minacciando spesso e volentieri di «farci star zitti», oppure che le cartucce anziché raccoglierle ce le avrebbero fatte mangiare!!! I cacciatori sono arrivati a «suggerirci» di vestirci con il giubbotto catarifrangente per essere più facilmente individuati mentre facciamo lavori di raccolta o potatura di ulivi, così da facilitare loro la caccia! Ho trovato sempre in giardino (50 mt dalla casa) un archetto per caccia, che ho consegnato alla stazione dei carabinieri di Lonato del Garda. Ogni anno raccogliamo dai 25 ai 40 chili di cartucce! Da metà settembre 2014 si trovano cartucce anche sulla strada di via dei Fanti! Ogni settimana segnalo al Comune ed alla Provincia queste vessazioni e questi comportamenti scorretti, ma gli effetti sono inesistenti tanto da farci sentire impotenti. Com’è possibile che nessuno tra Comune, Provincia e Forze dell’ordine riesca a controllare questa zona di verde immersa tra le case ed i monumenti del centro storico? Quale responsabilità ha il Comune nei confronti di un’attività ricettiva aperta nel maggio del 2011 che paga le care tasse ed è costretta a lavorare ostaggio di queste persone? Come posso vendere soggiorni se la mattina alle 6.30 i miei ospiti vengono svegliati da colpi ripetuti di fucile a meno di 50 metri dalla casa e dai cani che corrono e abbaiano, guaiscono, latrano, mugolano e ululano? Cani che frequentemente hanno ferite sanguinanti e condizioni non ottimali di salute, tagli, cicatrici fresche etc... Come può il Comune non rispondere della sicurezza che viene a mancare in questa zona storica e turistica importante cittadina? L’Italia è l’unico Stato europeo che ha una legge che giustifica e permette a persone armate di entrare ed attraversare zone di proprietà privata, campi coltivati e giardini, senza che i proprietari o residenti ne possano limitarne la circolazione. Inoltre la quantità di piombo (piombo ed i suoi componenti sono nocivi) presente sul mio terreno coltivato chi me lo va a recuperare? Aiuto! Non so più a chi rivolgermi e ho il forte sospetto che nelle mie condizioni ci siano troppe persone e famiglie! Pubblicate la lettera per vedere quanti vostri lettori siano nella mia identica condizione! Aiutateci, so che siete un giornale vicino anche agli stessi cacciatori e per questo vi suggerisco di pubblicarla, poiché ci sarà anche qualche cacciatore «rispettoso» delle regole che si sente urtato come me da questi orridi comportamenti. Alessandra Rossi Lonato

Sassano (Sa). Cacciatore impallina una ragazza: chi dovrebbe controllare permette tutto ciò?

SASSANO – Una giovane donna di Sassano colpita da un colpo vagante sparato da un cacciatore di Sarno in trasferta nel Vallo di Diano. L’uomo probabilmente intento a colpire la sua preda ha mirato e ha fatto fuoco. Sulla traiettoria si trovava la giovane donna che è stata scaraventata a terra colpita da alcuni pallini. Un incidente naturalmente che mette in risalto la pericolosità di uno sport quello della caccia che spesso miete vittime innocenti. Un hobby pericoloso amato e odiato, al centro di un dibattito infinito. Chi si ostina a difendere i valori del cacciatore spesso non tiene conto che oltre al danno etico del cacciare animali indifesi, si può compromettere come nel caso di Sassano, la vita delle persone. Chi ha in mano un fucile dovrebbe innanzitutto rispettare le regole basilari di sicurezza ma spesso, il senso di onnipotenza domina la scena e il colpo in canna è sempre pronto a sventolare la sua essenza assassina. Regole frivole, elementari come quella di non sparare a ridosso di strade, abitazioni o luoghi in cui la presenza umana e non è solita echeggiare. Invece no, si spara, lo si fa a prescindere senza razionalità e soprattutto senza la paura di essere controllati. I controlli si, quelli veri, non ci sono. I cacciatori sono liberi di sguazzare a destra e a manca, di sparare all’impazzata. Chi dovrebbe garantire la sicurezza non lo fa, spesso i controlli si concentrano su altri reati, importanti per carità di Dio. Eppure siamo succubi di agenti di pubblica sicurezza, dal Corpo Forestale dello Stato alla Polizia Provinciale, dalle Guardie Ambientali ai volontari. Nonostante questo però succede spesso che nelle battute di caccia l’indisciplina la fa da padrona. Due anni fa a Sanza, l’anno scorso a Torre Orsaia e quest’anno a Sassano, tre casi simili che dovrebbero far riflettere l’opinione pubblica e soprattutto coloro che in teoria dovrebbero tutelare la nostra incolumità. Per la cronaca, la giovane donna di Sassano dopo il botto che l’ha colpita è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Polla con prognosi di qualche decina di giorni. L’uomo invece è stato subito catturato dai carabinieri e denunciato a piede libero per lesioni e violazione della normativa che regolamenta la caccia, in poche parole, in quel punto non si poteva e non si doveva assolutamente premere il grilletto.