(ASCA) - Roma, 4 ott - ''Passa al Senato per una manciata di voti (137 si, 99 no, 5 astenuti) il disegno di legge n. 2422 (primi firmatari i senatori leghisti Sergio Divina, trentino, e Mario Pittoni, friulano) volta a dare un'interpretazione di comodo a gia' chiare disposizioni contenute nella legge statale 157/92 in materia di caccia, in favore di un gruppo di cacciatori multati (singolare analogia con i favori per le quote latte...)''. E' la denuncia di Lac ed Enpa che spiegano: ''Scopo dichiarato del DdL era quello di fornire un appiglio giuridico per sanare la posizione di alcune centinaia di cacciatori alpini, sanzionati principalmente in Emilia e in Toscana per avere violato la regola dell'opzione di caccia in via esclusiva. In sostanza , attualmente, chi esercita per un'intera stagione la caccia in forma vagante nelle Alpi non potrebbe praticare altre forme di caccia (esempio da appostamento, o in zone appenniniche, ecc.) ne' nella propria regione, ne' nelle altre, e viceversa.
Alcuni cacciatori, in attesa di questa sorta di sanatoria clientelare 'ad personas', hanno ricevuto nei mesi scorsi le sanzioni previste (importo di 412 euro ed obbligo di segnalazione al questore per la sospensione della licenza per un anno) per aver cacciato in altre regioni ed al di fuori dei comprensori alpini, oltre che cacciato nella stessa stagione anche nel territorio alpino della Provincia di Trento''.
Precisano le associazioni: ''Diamo atto ai senatori radicali, a quelli dell'IDV, e al sen. Della Seta (PD) di essersi opposti a questo scempio del diritto per favorire una frangia di cacciatori multati dopo inchieste degli organi di vigilanza, anche su input di una procura della Repubblica.
Confidiamo che la Camera non ratifichi questa leggina-vergogna 'salva-furbi'''.
Alcuni cacciatori, in attesa di questa sorta di sanatoria clientelare 'ad personas', hanno ricevuto nei mesi scorsi le sanzioni previste (importo di 412 euro ed obbligo di segnalazione al questore per la sospensione della licenza per un anno) per aver cacciato in altre regioni ed al di fuori dei comprensori alpini, oltre che cacciato nella stessa stagione anche nel territorio alpino della Provincia di Trento''.
Precisano le associazioni: ''Diamo atto ai senatori radicali, a quelli dell'IDV, e al sen. Della Seta (PD) di essersi opposti a questo scempio del diritto per favorire una frangia di cacciatori multati dopo inchieste degli organi di vigilanza, anche su input di una procura della Repubblica.
Confidiamo che la Camera non ratifichi questa leggina-vergogna 'salva-furbi'''.
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