lunedì 10 ottobre 2011

Il respiro della morte

Le immagini che mostra il video sono state girate qualche giorno addietro nella provincia di Caltanissetta, dalle Guardie volontarie del WWF. Mostrano la tremenda sofferenza di una volpe centrata dal colpo di fucile di un cacciatore, tra l’orecchio e la gola. Il respiro del povero animale, ancora vivo e cosciente, è angosciante.

Incredibilmente la volpe era stata lasciata in questo stato dal gruppo di cacciatori interessato solo ad uccidere conigli. Le Guardie del WWF erano state attirate da alcuni colpi di fucile che provenivano da una brulla collina. Purtroppo le Guardie provenivano dal versante più accidentato e difficile per poter attivare i soccorsi per il povero animale. La strada, infatti, era nel versante opposto della collina, da dove, cioè, il gruppetto di armati è fuggito appena accortosi delle Guardie.

“La scena è stata tremenda, ed ora, ragionandoci a mente fredda, posso solo dire che per sua “fortuna” è morta poco dopo. Eravamo a piedi ed in cima alla collina rocciosa – ha detto a GeaPress, Ennio Bonfanti, Coordinatore regionale della Vigilanza WWF – Probabilmente, prendendola in braccio, avremmo peggiorato la situazione perchè si sarebbe terrorizzata ed avrebbe cercato di dimenarsi per fuggire; ad ogni modo eravamo molto lontani dal nostro automezzo. Una Guardia si è, comunque, precipitata a valle nel tentativo di recuperare l’automobile, molto distante dal punto dove si trovava la povera volpe. Tutto inutile.”

I volontari, quando hanno notato gli spari, avevano cercato di avvicinarsi, non visti, alla collina. Per tutto il tempo trascorso dall’ultimo sparo, il cacciatore non si è mai allontanato dal punto dove poi è stata trovata la volpe morente.

“Non so bene quanto tempo sia passato da quello sparo, ammesso, poi, che sia stato proprio quello a centrare la volpe – ha aggiunto Bonfanti – Ad ogni modo, non meno di venti minuti. Vedevamo il gruppetto intento a continuare a puntare in terra, verosimilmente alla ricerca dei conigli. Non potevamo immaginare della volpe lasciata agonizzare con tanto menefreghismo ai piedi di uno dei cacciatori. Quel respiro non lo scorderò mai più, è una cosa che ti rimane dentro“.

Poi, alla vista delle Guardie, ormai quasi arrivate in cima, c’è stata la fuga.

“Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di qualificarci – precisa Bonfanti – che il gruppetto di cacciatori è subito scappato avendoci riconosciuto dalle pettorine, obbligatorie durante i servizi ma di sicuro ostacolo per agire in incognito. Un animale in quello stato, è brutto dirlo, ma deve essere abbattuto subito. Potevano cacciarla, era consentito in quel periodo, ma non è accettabile un simile comportamento: più che caccia, quello era un atto di macelleria“.

Le Guardie del WWF di Caltanissetta continueranno a monitorare il territorio per tutta la stagione venatoria, anche se le risorse disponibili (umane e strumentali) sono scarse ed insufficienti.

“I bracconieri hanno potenti fuoristrada ed armi a disposizione; noi dobbiamo arrangiarci con una vecchia automobile messa a disposizione da una Guardia e ci autotassiamo per il carburante” è l’amara conclusione di Bonfanti.

Fonte: geapress.it del 08 ottobre 2011

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