Castelfranco Emilia. Carletto era un pastore tedesco di otto anni e lunedi pomeriggio è stato ammazzato con due fucilate esplose da un cacciatore. Dopo aver abbaiato ed essersi quasi azzuffato con il cane del cacciatore, che era entrato con un collega nel cortile della casa dove Carletto viveva, in via Larga, succede il dramma. Il padrone, Lino Menghini di 67 anni, ha cosi afferrato il pastore tedesco per il collare per portarlo via, visto che il cacciatore minacciava di sparargli, ma la minaccia diventa reale e partono due colpi. Carletto muore poco dopo, mentre il padrone è stato solo sfiorato al braccio dai pallini.
Arrivano cosi i carabinieri dopo la telefonata della moglie di Menghini, che stava stendendo i panni poco più in là. «Stamattina mi sono recato in caserma per la denuncia - spiega ancora scosso Menghini alla Gazzetta di Modena- e mi hanno solo accennato che quel signore si è presentato accompagnato da un avvocato. Penso non gli fosse rimasto null’altro da fare».
«Ero in cortile e quei due sono entrati per passare. Carletto ha iniziato ad abbaiare ed è accorso verso il cane. Ringhiavano, abbaiavano, e quell’uomo mi ha detto di prendere il cane sennò gli sparava. Ho preso subito Carletto per il collare, ma quello ha sparato mentre stavo per trascinarlo via. Poi è fuggito a piedi. L’ho inseguito per circa 800 metri, mi ha detto che mi sparava, poi si è dileguato. Insieme ad un amico abbiamo trovato l’altro cacciatore. Davanti a me ha negato tutto, ma più tardi l’hanno convinto ad assumersi le sue responsabilità. Penso sia stato lui di dirgli di costituirsi». Il cacciatore è indagato per minacce, esplosioni pericolose, danneggiamento e uccisione di animali.
Arrivano cosi i carabinieri dopo la telefonata della moglie di Menghini, che stava stendendo i panni poco più in là. «Stamattina mi sono recato in caserma per la denuncia - spiega ancora scosso Menghini alla Gazzetta di Modena- e mi hanno solo accennato che quel signore si è presentato accompagnato da un avvocato. Penso non gli fosse rimasto null’altro da fare».
«Ero in cortile e quei due sono entrati per passare. Carletto ha iniziato ad abbaiare ed è accorso verso il cane. Ringhiavano, abbaiavano, e quell’uomo mi ha detto di prendere il cane sennò gli sparava. Ho preso subito Carletto per il collare, ma quello ha sparato mentre stavo per trascinarlo via. Poi è fuggito a piedi. L’ho inseguito per circa 800 metri, mi ha detto che mi sparava, poi si è dileguato. Insieme ad un amico abbiamo trovato l’altro cacciatore. Davanti a me ha negato tutto, ma più tardi l’hanno convinto ad assumersi le sue responsabilità. Penso sia stato lui di dirgli di costituirsi». Il cacciatore è indagato per minacce, esplosioni pericolose, danneggiamento e uccisione di animali.
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