BITONTO – Per tanti bitontini continua in questi giorni la faticosa tradizione della raccolta delle olive nelle distese delle campagne, affinché il loro duro lavoro porti poi alla luce l’olio extravergine di Bitonto.
Però, per questi uomini, ragazzi ed anziani, il lavoro nelle campagne può addirittura trasformarsi in un rischio.
È il caso di un cittadino, R. C., che ha segnalato uno spiacevole e sconcertante episodio avvenuto proprio ieri mattina, mentre era impegnato nella raccolta delle olive, in un terreno nei pressi della vecchia strada provinciale che conduce a Molfetta.
Mentre era intento nel suo lavoro, ha udito in lontananza alcuni spari, segno inevitabile della presenza di alcuni cacciatori nei dintorni.
Finora, nulla di particolarmente strano. Ma, da lì a breve, ecco accadere l’imprevedibile.
Il bracciante racconta di un proiettile, sparato da un cacciatore, ad una distanza non più così lontana come prima, ma addirittura di poche decine di metri. Il proiettile, infatti, passa davanti ai suoi occhi ad una distanza di circa 100 metri.
Scatta l’allarme e la rabbia.
L’uomo, ovviamente, inizia ad urlare nei confronti di questo cacciatore sprovveduto, in quanto fortemente preoccupato e soprattutto allibito dall’episodio.
E cerca in tutti i modi di riconoscerlo, per chiarire la situazione. Ovviamente, il cacciatore ha preferito andare via senza neanche iniziare la discussione.
L’amarezza dell’agricoltore è evidente, anche nelle sue parole. “Chiamiamola, come vogliamo, fortuna o pura casualità, ma ho veramente rischiato la vita per delle persone che sparano senza sapere chi sta dall’altra parte”.
E, inevitabilmente, chiede spiegazioni anche alle autorità comunali competenti.
“Voglio chiedere a chi ne ha la competenza, se è possibile bloccare la caccia nel periodo di raccolta delle olive, in quanto le campagne sono piene di operai per la raccolta e non possono rischiare la vita per un hobby che questa gente ha”.
La conclusione di R. C. è laconica e perentoria. “Vorrei delle risposte a quanto accaduto – aggiunge preoccupato il nostro lettore – e per questo segnalerò l’episodio ai tutori della legge locali, per chiedere maggior vigilanza nelle campagne, perché ormai è da tanto che sono in campagna a lavorare e di forze dell’ordine e guardie campestri ne vedo poche”.
Nicolangelo Biscardi
Però, per questi uomini, ragazzi ed anziani, il lavoro nelle campagne può addirittura trasformarsi in un rischio.
È il caso di un cittadino, R. C., che ha segnalato uno spiacevole e sconcertante episodio avvenuto proprio ieri mattina, mentre era impegnato nella raccolta delle olive, in un terreno nei pressi della vecchia strada provinciale che conduce a Molfetta.
Mentre era intento nel suo lavoro, ha udito in lontananza alcuni spari, segno inevitabile della presenza di alcuni cacciatori nei dintorni.
Finora, nulla di particolarmente strano. Ma, da lì a breve, ecco accadere l’imprevedibile.
Il bracciante racconta di un proiettile, sparato da un cacciatore, ad una distanza non più così lontana come prima, ma addirittura di poche decine di metri. Il proiettile, infatti, passa davanti ai suoi occhi ad una distanza di circa 100 metri.
Scatta l’allarme e la rabbia.
L’uomo, ovviamente, inizia ad urlare nei confronti di questo cacciatore sprovveduto, in quanto fortemente preoccupato e soprattutto allibito dall’episodio.
E cerca in tutti i modi di riconoscerlo, per chiarire la situazione. Ovviamente, il cacciatore ha preferito andare via senza neanche iniziare la discussione.
L’amarezza dell’agricoltore è evidente, anche nelle sue parole. “Chiamiamola, come vogliamo, fortuna o pura casualità, ma ho veramente rischiato la vita per delle persone che sparano senza sapere chi sta dall’altra parte”.
E, inevitabilmente, chiede spiegazioni anche alle autorità comunali competenti.
“Voglio chiedere a chi ne ha la competenza, se è possibile bloccare la caccia nel periodo di raccolta delle olive, in quanto le campagne sono piene di operai per la raccolta e non possono rischiare la vita per un hobby che questa gente ha”.
La conclusione di R. C. è laconica e perentoria. “Vorrei delle risposte a quanto accaduto – aggiunge preoccupato il nostro lettore – e per questo segnalerò l’episodio ai tutori della legge locali, per chiedere maggior vigilanza nelle campagne, perché ormai è da tanto che sono in campagna a lavorare e di forze dell’ordine e guardie campestri ne vedo poche”.
Nicolangelo Biscardi
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