mercoledì 24 novembre 2010

Treviso. Contadino nega l'accesso al campo a tre cacciatori: preso a botte

In una battuta a Pero di Breda di Piave fagiano cade nel terreno coltivato di un 70enne che protesta e viene aggredito

di Andrea Zambenedetti
TREVISO (24 novembre) - Abbattono un fagiano e per recuperarlo spaccano una gamba al padrone di casa. È successo alle 8 di domenica mattina in via Marche a Pero di Breda di Piave. Le doppiette fanno fuoco e il fagiano cade impallinato in un campo coltivato a radicchio di proprietà del settantenne Mario Zabotto.

Alla battuta partecipavano in tre: quando gli uomini con il fucile in spalla arrivano nel fondo di proprietà di Zabotto, il pensionato fa presente che quel fagiano è caduto in un campo coltivato, e nei campi coltivati la caccia non è consentita. I tre non vogliono sentir ragioni e pretendono di entrare comunque nella proprietà per recuperare l’uccello. Il diverbio si inasprisce perchè la loro maleducazione è così lampante che Zabotto non intende cedere di un millimetro. Così dalle parole grosse il tono dello scontro si sposta sul piano personale. Gli animi si surriscaldano a tal punto che il gruppetto viene alle mani col proprietario: calci, spintoni, pugni. Tutto per far valere le proprie ragioni.

Alla fine della zuffa Zabotto finisce a terra e cade male. L’età non aiuta. Al Pronto soccorso, dopo le cure del caso, gli viene consegnato un certificato medico con prognosi di 40 giorni per frattura a una gamba, oltre a contusioni ed ecchimosi. L’episodio riapre il dibattito tra favorevoli e contrari alla caccia, che mai come in questa stagione è partita con così tanto clamore. La scorsa settimana a Tezze di Vazzola un cacciatore era stato denunciato per aver premuto il grilletto vicino alle abitazioni. A Zerman di Mogliano, nella prima domenica venatoria, un cacciatore aveva centrato l'amico con i pallini del suo fucile, incidente che aveva costretto la questura ad avviare una seria revisione delle licenze di porto d'arma emesse in provincia di Treviso.

Ora il fattaccio di Breda di Piave. «Dovrebbero permettere agli Ambiti di valutare le persone che possono e quelle che non possono cacciare -spiega Sandro Cenedese, presidente dell'Atc (Ambito territoriale caccia) di San Biagio che comprende Breda di Piave - Non è possibile che avvengano simili episodi. Dipendesse da me non permetterei più a queste persone di entrare nella zona di mia competenza. Purtroppo è un potere che noi non abbiamo». Il problema, per quanto riguarda i tre energumeni di Pero, verrà presto superato: appena la vittima della loro aggressione formalizzerà la denuncia, i carabinieri di Maserada entreranno in azione. Le ipotesi di reato sono lesioni personali e violazione di proprietà privata. Guai con la giustizia assolutamente garantiti, dunque. Come il ritiro della licenza e il sequestro di fucili e munizioni. D’ora in poi, se vogliono, andranno solo a funghi.

Fonte: ilgazzettino.it del 24 novembre 2010

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