lunedì 22 novembre 2010

Belluno. Uccise per errore l’amico di caccia. Un mese dopo gli sparano: è grave

Nuovo incidente: in battuta c’erano anche i parenti della prima vittima
COMELICO SUPERIORE (Belluno) — Stesso luogo, stesso incidente. Solo che questa volta la vittima è lui, Fabio De Lorenzo, il 44enne che lo scorso mese in alto Comelico uccise il suo migliore amico, Renzo Alfarè Lovo, centrandolo durante una battuta di caccia al camoscio con un colpo di carabina partito accidentalmente. Ieri pomeriggio l’incidente si è ripetuto, esattamente un mese dopo il precedente, non più sul gruppo del Propera ma in località Pian de la Mola. Molte, forse troppe, le coincidenze con quel fatto. Questa volta sarebbero stati quattro i cacciatori che hanno preso parte alla battuta, tra cui, oltre a De Lorenzo, anche il figlio di Alfarè Lovo, Claudio, di appena vent’anni, e suo cugino, anch’egli poco più che vent’enne. Il quarto sarebbe un’amico dei due giovani, a quanto pare l’unico dei quattro che aveva il fucile (a De Lorenzo era stata sospesa la licenza). Il fatto è avvenuto ieri pomeriggio, in alto Comelico, poco dopo le 16. I tre erano usciti per una battuta di caccia, questa volta al cervo. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri di Auronzo, Fabio De Lorenzo sarebbe stato colpito da un colpo di fucile partito da una distanza di poco superiore ai cento metri. L’uomo si sarebbe allontanato dal compagno incaricato di sparare per avvicinarsi a un animale nascosto nella vegetazione e impaurirlo, facendolo uscire allo scoperto per poter essere colpito dagli amici. Sempre secondo le prime ricostruzioni De Lorenzo si sarebbe nascosto dietro un cespuglio e, una volta scelto il momento, sarebbe uscito allo scoperto scuotendo alcuni rami per far fuggire l’animale. E’ qui che il cacciatore, non è dato sapere chi abbia sparato degli altri tre, ha fatto partire il colpo che ha centrato alla schiena De Lorenzo, stramazzato subito a terra trapassato da parte a parte all’altezza dell’addome.

La chiamata effettuata da uno dei due compagni della battuta è arrivata al Suem di Pieve di Cadore poco dopo le 16. Sul posto sono stati subito inviati l'elicottero e una squadra del soccorso alpino della Val Comelico, in caso l'elicottero non fosse riuscito a portare a termine l'intervento a causa delle condizioni instabili del tempo. Il cacciatore, cosciente, è stato imbarellato e recuperato dal tecnico del soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un verricello. Subito dopo è stato trasportato all'ospedale di Pieve, dove è stato soltanto stabilizzato per poi essere subito trasferito all’ospedale di Belluno. Qui l’uomo è stato sottoposto a un’operazione durata oltre quattro ore e a tarda sera lottava ancora tra la vita e la morte. La voce di un nuovo incidente di caccia con ancora protagonista De Lorenzo si è sparsa in poco tempo in tutto il paese: «Sono senza parole - spiega incredulo il sindaco di Comelico superiore, Mario Zandonella Necca -. Un conto è parlare di coincidenza, ma che uno dopo un mese da quello che è successo torni a caccia per giunta con il figlio di Alfarè Lovo e succede questo… Dire che è un fatto increscioso è poco». Ieri sera, all’ospedale di Belluno, tra i parenti di De Lorenzo c’era chi ricordava che il figlio di Alfarè Lovo, nonostante l’incidente, gli chiedesse spesso di andare a caccia insieme. De Lorenzo avrebbe tentato di declinare gli inviti e poi, mosso dai sensi di colpa, avrebbe accettato. Il giallo è ben lontano dall’essere risolto, i dubbi e le voci si moltiplicano in tutto il Bellunese ma per il momento le forze dell’ordine e la magistratura mantengono il più stretto riserbo sulla vicenda. Per ora è solo un tragico incidente, una sfortunata coincidenza.

Bruno Colombo
22 novembre 2010

Fonte: corrieredelveneto.it del 22 novembre 2010

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