(AGI) - Roma, 26 nov. - Durante la sua visita alla Regione Umbria a Perugia, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, e' stato invitato a intervenire alla presentazione della ricerca "Gli italiani e la caccia" organizzata dal Cncn (Comitato nazionale caccia e natura) e dall'Associazione Face Italia. "Quello della caccia e' un settore condizionato da ipocrisie e falsita' - ha detto il ministro -. E' sbagliato dire, ad esempio, che la caccia e' in contrasto con l'agricoltura: si puo' cacciare solo quando non ci sono colture a rischio o quando esse non sono in atto.
Abolire la caccia significherebbe semplicemente vietarla a chi non ha i mezzi per andare all'estero. Certo, e' indispensabile rispettare le regole, e anzi, a mio avviso, servirebbe una nuova revisione europea delle norme che la regolano". "Vorrei inoltre ricordare che - continua Galan - l'industria italiana dei fucili da caccia rappresenta un orgoglio nazionale, un'eccellenza senza paragoni della nostra produzione, perche' chiunque desidera possedere un fucile italiano. Chiedo che ci sia rispetto per una passione che provoca in tantissime persone emozioni fortissime. Chiedo rispetto reciproco, soprattutto chiedo che si smetta di definire delinquenti i nostri cacciatori. La caccia si pratica in tutti i Paesi dell'Europa, in tutto il mondo". (AGI) Red/Eli
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