Comunicato stampa del 08 gennio 2012
Le associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia, Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno provveduto (8 gennaio 2012) a inoltrare ricorso alla Commissione Europea perché verifichi il rispetto delle direttive comunitarie in materia di tutela della fauna selvatica (in particolare della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica) da parte del decreto dell’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente che ha regalato altre tre giornate di caccia all’avifauna migratrice (Tordo bottaccio, Cesena, Tordo sassello).
La vicenda è stata, inoltre, segnalata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e alla Procura regionale della Corte dei conti per la Sardegna per gli eventuali estremi penali ed erariali.
Sarà cura, una volta acquisiti i verbali del Comitato faunistico regionale relativi alle votazioni inerenti le proroghe, integrare le segnalazioni.
Si ricorda, infatti, che, su ricorso di varie associazioni ambientaliste e animaliste, il Consiglio di Stato, con ordinanza Sez. V, 21 dicembre 2011, n. 9460, aveva disposto la sospensiva del calendario venatorio regionale sardo riformando l’ordinanza cautelare T.A.R. Sardegna, Sez. II, 14 novembre 2011, n. 452.
Eppure, ancora una volta senza acquisire l’obbligatorio e cogente parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A., già I.N.F.S.)[1] previsto per legge (artt. 7 e 18 della legge n. 157/1992 e s.m.i.), la Regione autonoma della Sardegna ha emanato prima il decreto Assessore Difesa Ambiente n. 29968/DecA/44 del 23 dicembre 2011 (in B.U.R.A.S. n. 38, parti I e II, del 29 dicembre 2011) e poi il decreto Assessore Difesa Ambiente n. 131/DecA/10 del 4 gennaio 2012 (in B.U.R.A.S. n. 1, parti I e II, del 7 gennaio 2012).
L’effettuazione di censimenti faunistici approfonditi e veritieri, la responsabilizzazione dei cacciatori attraverso il legame con un solo territorio di caccia con la predisposizione degli ambiti territoriali di caccia (A.T.C.), come in tutta Italia, il blocco della caccia a specie ormai palesemente rarefatte (es. lepre, Pernice sarda) sarebbero i primi fondamentali passi per rendere meno indecente questa caccia in Sardegna.
Ma di questo non se ne vuole nemmeno parlare e la Regione autonoma della Sardegna segue la piazza venatoria, ignorando anche i provvedimenti giurisdizionali. Ora basta.
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