(ANSA) - TORINO, 21 SET - Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale le nuove norme sulla caccia stabilite dalla recente legge regionale. Ne danno annuncio le organizzazioni ambientaliste promotrici dell'esposto.
WWF, LAC, VAS, Associazione Vittime Caccia, LAV ed ENPA il 18 luglio scorso avevano inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei Rapporti con le Regioni, al Ministro del'Ambiente e al Ministero delle Politiche Agricole contro la nuova Legge Regionale dell' 11 luglio. In particolare segnalavano l'incostituzionalita' dell'art. 8 che prevede che le Province possano autorizzare i soli cacciatori ''nominativamente indicati'' ad effettuare piani di contenimento straordinari di specie di fauna selvatica''.
Secondo le associazioni ambientaliste, i piani di contenimento straordinari ''dovrebbero essere l'ultimo atto di una serie di altri tentativi preliminari, non cruenti, sotto la supervisione dell'INFS (oggi confluito nell'ISPRA)'' e comunque si tratta di piani ''di stretta competenza delle guardie delle Amministrazioni Provinciali, che possono essere tuttalpiu' coadiuvati da altre guardie della P.A. o da proprietari/conduttori dei fondi''. Competenze che, invece - sempre secondo gli esponenti - la legge affida illegittimamente ''a soggetti professionalmente inadeguati e normalmente operanti a scopo ludico, quali i cacciatori stessi, non abilitati a tali compiti dalla normativa venatoria nazionale''. (ANSA).
WWF, LAC, VAS, Associazione Vittime Caccia, LAV ed ENPA il 18 luglio scorso avevano inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei Rapporti con le Regioni, al Ministro del'Ambiente e al Ministero delle Politiche Agricole contro la nuova Legge Regionale dell' 11 luglio. In particolare segnalavano l'incostituzionalita' dell'art. 8 che prevede che le Province possano autorizzare i soli cacciatori ''nominativamente indicati'' ad effettuare piani di contenimento straordinari di specie di fauna selvatica''.
Secondo le associazioni ambientaliste, i piani di contenimento straordinari ''dovrebbero essere l'ultimo atto di una serie di altri tentativi preliminari, non cruenti, sotto la supervisione dell'INFS (oggi confluito nell'ISPRA)'' e comunque si tratta di piani ''di stretta competenza delle guardie delle Amministrazioni Provinciali, che possono essere tuttalpiu' coadiuvati da altre guardie della P.A. o da proprietari/conduttori dei fondi''. Competenze che, invece - sempre secondo gli esponenti - la legge affida illegittimamente ''a soggetti professionalmente inadeguati e normalmente operanti a scopo ludico, quali i cacciatori stessi, non abilitati a tali compiti dalla normativa venatoria nazionale''. (ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento