giovedì 1 settembre 2011

Associazioni: un ricorso europeo per pre-apertura bresciana

«La pre-apertura della caccia con animali ancora in fase riproduttiva è un gesto sconsiderato», così il Coordinamento associazioni animaliste e ambientaliste bresciane boccia l'apertura anticipata della stagione venatoria. Se «da oggi, per legge, si potrà sparare solo a merlo, cornacchia nera, cornacchia grigia e tortora, quest'ultima specie considerata in declino a livello europeo» le associazioni temono che «i tanti furbi con porto d'armi venatorio potranno approfittare dell'occasione per abbattere qualunque cosa, allenandosi in vista del prossimo e più appetibile via libera agli spari alle specie in deroga, l'altro, ennesimo scempio di pronta attuazione ai danni dell'ambiente». Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste considera questa decisione «così irresponsabile e illegale da apparire ancora una volta come un atto teso a demolire la legge quadro nazionale sulla protezione della fauna selvatica e comunica l'inoltro
di un ricorso al Tar».
Contro la caccia in deroga invece le principali associazioni ambientaliste italiane, anticipa il Wwf, denunceranno la Regione Lombardia alla Commissione europea per «palese violazione» della cosiddetta «Direttiva uccelli». Nel mirino «la legge regionale che consente la caccia in deroga a
specie protette», e in particolare a «310.000 friguelli, 165.000 storni, 39.000 peppole, 21.000 pispole, 13.000 frosoni, in assenza delle condizioni prescritte dalla direttiva perchè ne sia consentito l'abbattimento in deroga al divieto generale di caccia».



Fonte: bresciaoggi.it del 01 settembre 2011

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