sabato 11 ottobre 2014

Malta – La caccia è chiusa e si ferma il bracconaggio

In primavera il referendum sulla caccia

GEAPRESS – Dopo gli annunci di Birdlife Malta, arriva ora la conferma del CABS, il nucleo di volontari specializzato nell’antibracconaggio.

“A Malta – riferisce il CABS – volano i falchi e non si sente uno sparo“.

Il momento storico per Malta, coincide con l’intervento governativo che ha imposto il divieto di caccia fino al prossimo dieci attobre, a seguito dell’ennesimo grave atto di bracconaggio verificatosi nei giorni scorsi. Un gruppo di cicogne centrato dai fucili. Due animali, inanellati in Italia nei pressi di Udine, sono rimasti uccisi ma in quei giorni, a soccombere, sono stati anche un airone rosso, falchi di palude e falchi pecchiaioli.

La tregua, voluta proprio per consentire il passo migratorio senza colpi di fucile, è stata voluta dal Partito Laburista. Una scelta senza precedenti, commenta il CABS, anche perché tale partito sarebbe solitamente vicino ai cacciatori. A nulla hanno portato le manifestazioni di armati. Il Governo maltese è stato fermo nel suo proposito: niente caccia fino al 10 ottobre.

Il CABS, però, sottolinea un’altra coincidenza. La nomina del maltese Karmenu Vella a Commissario all’Ambiente in Europa. Una “molla”, forse, che avrebbe fatto esplodere la rabbia dei cacciatori.

Gravi disordini ben documentati dai tre principali giornali maltesi che ad avviso del CABS avrebbero stretto una sorta di “alleanza” per portare i cittadini al voto nel referendum contro la caccia indetto per la prossima primavera.

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