mercoledì 14 novembre 2012

Incidenti mortali di caccia: servono regole più severe

Ennesimo incidente durante una battuta di caccia a Ospitaletto di Marano sul Panaro (MO). Gli ultimi dati diffusi dall’Associazione “Vittime della Caccia” parlano di 16 morti e 48 feriti dall’inizio della stagione alla fine di ottobre.

L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha affermato: «Bisogna fermare la carneficina umana, oltre che animale, che si verifica ogni anno nel Paese. Servono esami più severi e test psicoattitudinali annuali»

L’altro giorno, a Ospitaletto di Marano sul Panaro (MO), durante una battuta di caccia al cinghiale, Anacleto Tonioni, sessantacinquenne, è morto dopo essere stato centrato alla testa dal colpo di fucile del compagno di squadra. I due facevano parte di un gruppo di dieci cacciatori e stavano anticipando il resto della compagnia, cercando di scovare gli animali con l’aiuto dei cani.

Il cacciatore modenese è l’ultimo solo in ordine di tempo di una lunga serie di vittime dell’attività venatoria, che si è aperta il primo di settembre. Dai dati diffusi dall’Associazione “Vittime della caccia”, fino al 29 ottobre si contano 16 morti e 48 feriti. Su un totale di 64 vittime, ben 18 sono cittadini che nulla hanno a che spartire con la caccia: quattro morti (due bambini) e quattordici feriti (tre bambini).

Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza alimentare ha affermato: «È necessario che gli esami per ottenere la licenza di caccia siano molto più severi e puntino sulla sicurezza e sulla capacità di maneggiare le armi. A una certa età, inoltre, la vista e le abilità fisiche calano ed è quindi necessario che i cacciatori si sottopongano a esami psicoattitudinali almeno una volta ogni anno, anziché ogni sei anni come accade ora».


Prima del 1977, la legge non prevedeva la necessità di superare esami per ottenere la licenza di caccia. «Ci troviamo di fronte ad una schiera di dilettanti che non hanno avuto un addestramento professionale all’uso delle armi e la maggior parte di loro non ha nemmeno superato un esame - ha aggiunto Zanoni - Sono troppi i morti e i feriti per incidenti di caccia, anche tra chi non ha nulla a che vedere con l’attività venatoria. Non c’è da stupirsene, visto che la caccia è regolata da norme vecchie e non più adeguate all’alta densità abitativa delle nostre campagne. Bisogna estendere ad almeno un chilometro da case e strade e dagli agricoltori al lavoro il limite minimo di dove è permesso sparare e stabilire un numero chiuso per i cacciatori, perché oggi sono troppi».

Indispensabile anche un inasprimento delle sanzioni, attualmente inadeguate. «Ora vengono comminate delle sanzioni ridicole – ha concluso Zanoni – Occorre rivedere la normativa e, nel caso di incidenti come quello appena accaduto nel modenese, procedere all’immediato ritiro della licenza venatoria incentivando anche la vigilanza sul territorio. Nel caso specifico auspico che vengano svolte indagini approfondite dalle Forze dell’Ordine per capire le dinamiche della vicenda e mi auguro che venga revocata definitivamente la licenza a chi ha sparato».


Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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