martedì 30 dicembre 2014

Salerno. Uccidono un cinghiale in un'area protetta: nei guai un gruppo di cacciatori

Cicerali, fermati alcuni bracconieri

Alla fine li hanno beccati. Dopo ore passate ad ascoltare gli spostamenti dei bracconieri, le guardie dell’ Enpa di Salerno hanno sorpreso alcuni cacciatori all’interno di un fiume, nei pressi della diga dell’Alento che delimita il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nel comune di Cicerale. Il primo gruppo aveva da poco abbattuto un cinghiale al di fuori del periodo consentito. Infatti è noto che per legge è consentita la caccia agli ungulati nei soli giorni di giovedì e domenica. L’operazione ha avuto inizio alle prime luci dell’alba e si è conclusa nel primo pomeriggio ed ha visto impegnate due squadre dirette dal vice capo nucleo Alfonso Albero e dall’agente Rocco Caiazza. Ed è proprio la squadra di quest’ultimo che, dopo aver udito gli spari a breve distanza si sono serviti della vegetazione per avvicinarsi di nascosto e cogliere in flagrante il gruppo di bracconieri mentre trascinavano la preda abbattuta in area protetta.

All’arrivo degli uomini dell’Enpa, alcuni cacciatori hanno tentato la fuga, ma sono stati raggiunti dalle guardie. “Purtroppo al nostro arrivo il cinghiale era stato già abbattuto, ma almeno siamo riusciti a colpirli duramente” afferma l’agente Caiazza, che ammette: “Il bracconaggio è una dura realtà ed è anche duro a morire". Alla caccia di frodo si aggiunge l’uso di munizionamento non consentito e l’alterazione di alcune delle armi possedute dai soggetti. Durante i controlli, infatti, due fucili sono risultati modificati in quanto erano stati rimossi i riduttori, consentendo al serbatoio di incamerare più cartucce delle due permesse. Solo una persona è risultaya non appartenere al gruppo dei cinghialisti. Quest’ultimo aveva parcheggiato e stava cacciando nei pressi del Parco del Cilento con l’ausilio di due richiami acustici elettromagnetici, vietati dalla legge.

Sul posto è intervenuta l’Asl competente per gli accertamenti e le analisi da effettuare sul cinghiale. Tutta l’operazione si è svolta negli uffici del Corpo Forestale di Vallo della Lucania, dove le persone fermate sono state verbalizzate per esercizio di caccia in area protetta, caccia al cinghiale fuori periodo e uso di munizionamento ed armi non consentiti. Infine sono stati sequestrati sette fucili, circa trecentocinquanta cartucce tra cui munizioni a palla singola, pallettoni e pallini, radio, due richiami elettromagnetici ed il cinghiale abbattuto.

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