sabato 13 dicembre 2014

Asti. “Cacciatori invadenti sparano vicino l’abbazia”

Proteste per la battuta al cinghiale a Vezzolano

Attenzione battuta di caccia al cinghiale in corso». Una comunicazione di «servizio» che non dimenticheranno facilmente i turisti che il giorno dell’Immacolata si trovavano all’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano ad Albugnano, per il mercatino di Natale. Molti hanno sentito spari tra i boschi che circondano l’antica Canonica. 

La testimonianza 
Presente al fatto Dario Rei, presidente del Frutteto del Vezzolano. «Intorno alle 11,30 – spiega Rei – abbiamo udito diversi spari dalla valletta, a due passi dal gioiello del Romanico, meta di turisti tutto l’anno. Per fortuna non è successo nulla, ma gli attimi di paura ci sono stati». La battuta di caccia dell’8 dicembre era stata regolarmente autorizzata dalla Provincia, che ha competenza nello stabilire le varie attività selettive per abbattere i cinghiali sul territorio, da parte delle 12 squadre autorizzate. Da poco responsabile in Provincia per la caccia è Francesco Marengo, ex sindaco di Castagnole Monferrato, ora assessore comunale. Marengo ha autorizzato i cacciatori alla battuta, ma se avesse saputo dell’evento all’Abbazia, probabilmente avrebbe bloccato tutto. 

«Spari di sottofondo» 
L’accaduto è balzato sui social network con alcuni commenti. Su facebook si legge soprattutto la paura di trovarsi in mezzo a una battuta del genere, oltre al non interessamento delle autorità locali. «Le nostre amministrazioni – il commento lasciato in un gruppo creato da persone di Castelnuovo Don Bosco e dintorni – sono distanti dal territorio e per niente interessate a valorizzarlo. Come è possibile organizzare una battuta durante una manifestazione con turisti e famiglie? In sottofondo non hanno sentito la musica natalizia ma gli spari». 

«Paura ad uscire di casa» 
Pensieri molto simili che da qualche tempo circolano anche a Montafia. Località Vignole sembra ormai un far west dai racconti dei residenti che hanno paura a uscire di casa nei giorni di caccia (mercoledì, sabato e domenica). 

Timori anche per gli animali domestici. La veterinaria Gabriella Facciolo che abita in un cascinale ristrutturato di Vignole racconta: «E’ da tempo che le doppiette si permettono di arrivare anche nella mia proprietà privata e attaccare quel cartello sulla mia recinzione. Non è possibile vivere con la paura addosso». E prosegue: «Non sono più padrona neanche tra i miei 5 ettari di terreno. I miei cani e cavalli sono spaventati». 

Che succede nell’ex scuola? 
Il quartier generale dei cacciatori è l’ex scuola elementare di Vignole, accanto alla chiesetta, data in affitto dal Comune. «Cosa fanno lì dentro – aggiunge la veterinaria - e come vengono macellati i cinghiali? Esistono gli esami della tricnina e le etichette inamovibili?». Dal Comune arriva la risposta del sindaco. «Dobbiamo tutelare sia i contadini – commenta Marina Conti – sia i cittadini. I cinghiali distruggono i raccolti e quindi le battute di caccia sono necessarie. Ora bisognerà verificare bene tutto». Per il responsabile d’ambito Atc del Nord Astigiano la questione è delicata. «La Provincia – chiude Antonello Murgia, sindaco di Piovà Massaia – delibera le battute selettive dei cinghiali. Poi però non controlla gli episodi singoli lasciando ampia libertà ai cacciatori sulle modalità di svolgimento delle stesse». 

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