domenica 21 dicembre 2014

Ferrara. Minacciati dai cacciatori: “Ora basta”

La situazione dei residenti di via Frutteti a San Carlo denunciata da Cinzia Vaccari di Massa Comune

San Carlo. Minacce dai cacciatori con tanto di fucile spianato, insulti e vere e proprie aggressioni con lesioni personali. E’ la situazione con la quale da tempo i residenti di via Frutteti a San Carlo, a ridosso del Cavo Napoleonico, sono costretti a convivere nella stagione della caccia. Una situazione che negli ultimi giorni si è fatta insostenibile, come denuncia Cinzia Vaccari, capogruppo di Massa Comune, che abita proprio in quella strada e racconta della difficile, se non impossibile, convivenza con l’attività venatoria, che la sta portando a valutare le misure da assumere in futuro.

La Vaccari racconta delle violenze subìte da parte di cacciatori spregiudicati, arrivando a dire che “si dà il caso che la media dei cacciatori che rispetta le leggi sia irrisoria”. “Dunque dico solo – continua la Vaccari – che un sindaco previdente e responsabile, dopo tutte le richieste di aiuto che si è trovato sulla scrivania, avrebbe dovuto e dovrebbe prendere in considerazione una situazione così grave. In una riunione del 2013 a cui io ero presente assieme al sindaco, il prefetto in persona ha sottolineato come l’unica soluzione contingente, per il problema sopracitato, fosse un’ordinanza sindacale e ha invitato il sindaco Toselli a muoversi in tale direzione. Nulla da allora è stato fatto. E’ giusto che questo si sappia. È dunque evidente che si aspettano le tragedie, prima di muoversi (forse)”.

“È inoltre evidente – continua la capogruppo – che la vigilanza è molto “a macchia di leopardo” ma, d’altro canto, sono io la prima a capire che, per far rispettare le leggi ai signori cacciatori ci dovrebbe essere una vigilanza talmente capillare che comporterebbe costi assurdi e proibitivi per la collettività. La qual cosa fa emergere due problematiche: necessità che il sindaco prenda provvedimenti urgenti e contingibili e, soprattutto, rivedere totalmente le leggi che regolamentano l’attività venatoria (anche in campo nazionale). Come è possibile che sia legale andarsene in giro a sparare fra le abitazioni, spesso facendo lo slalom fra le stesse, nascondendosi in mezzo ai frutteti, per poi sbucare fuori da questi e, nelle nostre zone, per sbucare spesso fuori dalla nebbia, sparando a qualsiasi cosa si muova? I cacciatori abitualmente prima sparano e poi si accertano a che cosa hanno sparato, ecco perché di tanti incidenti di caccia. È ora di finire di accettare come inevitabili gli incidenti che ogni anno si verificano durante la stagione venatoria, bisogna svegliarsi e capire che possono e devono essere evitati, dicendo basta alla caccia vagante fra le abitazioni”.

“E i cani? Ci si è mai pensato? – chiede ancora Cnzia Vaccari -. Sono essi stessi un’arma che i cacciatori possono usare anche contro le persone e gli animali da affezione e da cortile. Si pretende lo yorkshire della vecchietta al guinzaglio ed eventualmente pure con la museruola al parco pubblico e poi si accetta una legge che permette a uomini armati di sguinzagliare mute di cani di cui, di prassi, perdono il controllo. È ora di finirla pure con la storia delle assicurazioni, a me sia cacciatori che guardie hanno detto di stare tranquilla visto che i cacciatori sono assicurati; personalmente rispondo che i soldi non comprano vita e salute e che, se mi sparano o sparano ad un amico o ad un mio animale, o un loro cane ci fa del male, non so che farmene dei loro soldi. Ci sono tante altre problematiche come quella, ad esempio, che se si vuole stare completamente tranquilli e sottrarre il proprio fondo alla caccia l’unica maniera è quella di recintare il fondo con rete e palizzata (c.c. art.841), ma, mi si concederà la pignoleria di sottolineare che, solamente chi è benestante può concedersi un lusso del genere. Provate a farvi fare un preventivo per recintare qualche ettaro di terra, e capirete cosa intendo. Se vogliamo essere tutti uguali davanti alla Legge sono le Leggi stesse che devono cambiare. Riguardo la caccia stiamo ancora seguendo normative del secolo scorso, è ora di metterci mano, il problema della caccia è un problema serio, un problema sociale di sicurezza ed incolumità”.

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