lunedì 8 novembre 2010

Vicenza: massacro incontrollato di uccelli protetti

Comunicato stampa del 4 novembre 2010.

LE GUARDIE VOLONTARIE DELLE ASSOCIAZIONI PROTEZIONISTICHE,

DENUNCIANO UN MASSACRO INCONTROLLATO DI UCCELLI PROTETTI, PISPOLE, PRISPOLONI, FROSONI, STORNI, MA SOPRATTUTTO FRINGUELLI E PEPPOLE, ABBATTUTI A CENTINAIA DI MIGLIAIA IN POCHE SETTIMANE SOLO NELLA VALLATA DELL’AGNO.


Il coordinamento protezionista Vicentino segnala il disastro in atto, la famigerata caccia in deroga contro gli uccelli protetti, voluta dalla giunta Zaia, stà producendo disastri senza precedenti.

Il massacro ha come teatro l’alto Agno, la vallata e tutta la pedemontana, queste zone sono interessate dalla grande migrazione dei
passeriformi, che dal nord Europa scendono verso il nord’Africa per svernare, un corridoio, segnalato dall’INFS, nel 1982, nella “carta delle vocazioni faunistiche” una rotta migratoria, per la quale l’Istituto chiedeva immediata protezione,
richiesta naturalmente non accettata dalle autorità provinciali.

Era il 24 ottobre scorso quando le guardie zoofile di ENPA e LAC, hanno effettuato dei controlli proprio lungo questa rotta, zona di Castelvecchio e Altissimo.

All’alba nella zona antistante il roccolo Miseria si erano radunati parecchi cacciatori quando ancora non c’era visibilità, hanno cominciato a sparare, gli agenti sono usciti allo scoperto.

C’è stato un fuggi-fuggi generale, nove cacciatori sono stati fermati e sanzionati per distanze non rispettate da immobili e da attività in atto, sono state sequestrate munizioni calibro 12 abbandonate dai fuggiaschi e un capanno.

Gli agenti nel loro rapporto di servizio, hanno segnalato il controllo a ventisei cacciatori, venticinque di questi avevano abbattuto uccelli protetti, fringuelli peppole e frosoni, mediamente undici a testa, sconcertante quello che hanno riscontrato nei tesserini venatori, solo due di questi avevano segnato abbattimenti di uccelli protetti, nelle precedenti circa quindici giornate di caccia.
Uno dei controllati, è stato sanzionato perché non aveva segnalato nemmeno gli abbattimenti del dieci di ottobre, giorno in cui aveva subito un controllo dagli agenti ENPA in altra zona.

Nell’argomento è intervenuto il portavoce del CPV, Renzo Rizzi dichiarando: in tutto il Vicentino, ma soprattutto in quelle zone, è in atto una autentica guerra contro “le specie protette” si spara a tutto, oramai sono saltati tutti gli equilibri.
In quelle zone il “bracconaggio” è endemico, ora però è dilagante, i cacciatori arrivano sulle postazioni all’alba , a volte con un arsenale di munizioni (un cacciatore controllato nella zona dei
sette roccoli ne aveva oltre trecentocinquanta), per nascondere le prede, si inventano qualsiasi stratagemma, ma non è raro che utilizzino come “corrieri” gli stessi famigliari.

Inoltre, i cacciatori, conoscono bene la situazione e cercano di sfruttarla al massimo, sanno che non devono segnare i capi abbattuti altrimenti le deroghe si chiudono in fretta, tra l’altro, come
dichiarato da alcuni di loro vi è un ordine silente in questo senso.

Fa tristemente sorridere, l’enfasi con cui l’assessore alla caccia Spigolon, “da i numeri” degli abbattimenti delle specie protette, quarantamila ovvero meno di tre fringuelli per cacciatore, in 15 giorni di caccia!

È una buffonata, un inutile spreco di lavoro e di carta, un vero insulto all’intelligenza delle persone oneste, che pensano che la fauna selvatica, patrimonio della comunità, sia tutelata come prevede la legge.

Gli abbattimenti stimati da agenti delle associazioni, della provincia e della forestale sono purtroppo almeno quattrocentomila!

Ora, tenendo presente che con questo ritmo i “protetti” abbattuti a fine stagione saranno milioni, alla faccia delle piccole quantità professate, pochi anni per queste specie potrà riapparire lo spettro del cattivo stato di conservazione.

Mi stupisce, notare che interi partiti si compiacciono di avere approvato una delibera che permette questi scempi incontrollati, viene da chiedersi come gli elettori non si ribellino a un modo di fare politica di vecchio stampo, legato ai poteri delle più potenti lobby, in spregio a qualsiasi equilibrio naturale e di convivenza.

Fonte: Coordinamento Protezionista Vicentino

domenica 7 novembre 2010

Caccia Calabria: sconcerto delle Associazioni Venatorie

Prontamente riuniti i vertici Territoriali di Caccia Calabria dopo l’ordinanza emessa dal Tribunale Amministrativo Calabria

L’ordinanza del Tar Calabria, emessa in data 5 Novembre, con la quale viene disposta la sospensione immediata del Calendario Venatorio, ha fatto infuriare e non poco le associazioni Venatorie presenti sul territorio calabrese. Infatti i vertici Territoriali di Caccia Calabria si sono immediatamente riuniti per discutere dell’ordinanza e per dimostrare il loro sconcerto di fronte a tale sentenza.
L'Associazione Giovani Cacciatori, fa sapere, come spesso le associazioni animaliste ed ambientaliste, sostenute da una parte di opinione pubblica poco informata, sono la causa di sussulti all'interno del mondo venatorio”. Tuttavia le associazioni venatorie ed i Presidenti degli ATC stanno invitando, anche attraverso i propri siti web, gli associati a sospendere l’attività nel rispetto di quanto disposto dalla sentenza emanata dal Tribunale Amministrativo Regionale Calabria.
Si legge sulla nota stampa dell’associazione Giovani Cacciatori – “Mentre il mondo della caccia si sta adeguando, contribuendo sensibilmente ad aumentare le conoscenze delle specie, e mentre la caccia si pone come uno strumento di gestione utile per il monitoraggio degli habitat e per il mantenimento dell'equilibrio in ecosistemi fortemente antropizzati come il nostro il mondo ambientalista irrompe creando slogan e manipolando le notizie”.
Si attende, quindi, la pubblicazione del nuovo calendario venatorio, in verità, già da tempo sollecitato dalle stesse Associazioni Venatorie della Calabria.
I Presidenti degli ambiti territoriali di Caccia fanno sapere che rispetteranno le leggi emanate, ma rimangono fiduciosi e rinnovano il proprio diritto per la loro passione per la Caccia e per la Natura. “Come sempre – conclude l’associazioni Giovani Cacciatori – cercheremo di informare e sensibilizzare correttamente l'opinione pubblica che, troppo spesso, viene strumentalizzata e presa in giro per raggiungere scopi ed obiettivi che hanno poco a che fare con il bene collettivo”.

Fonte: Tirrenonews.it del 07 novembre 2010

Massa Carrara: il cugino gli spara per errore

Caccia, il cugino gli spara per errore
carabiniere rischia di perdere un occhio


E' successo stamattina in un bosco di Bigliolo, frazione di Aulla (Massa Carrara) durante una battuta. L'uomo è ricoverato all'ospedale Santa Chiara di PisaUn carabiniere di 42 anni è stato ferito al volto da una fucilata sparata accidentalmente dal cugino durante una battuta di caccia ed è stato trasportato in elicottero all'ospedale Santa Chiara di Pisa: rischia di perdere un occhio.

L'incidente di caccia è accaduto stamani nei boschi di Bigliolo, una frazione del comune di Aulla (Massa Carrara) in Lunigiana. Il carabiniere, C.O., in servizio alla stazione di Fivizzano, ieri mattina aveva deciso di andare a caccia di fagiani. In sua compagnia c'era il cugino: ad un certo punto i due si sono divisi e il cugino poco dopo vedendo spostarsi un cespuglio e credendo che vi fosse la preda, ha sparato col fucile e la rosa dei pallini si è allargata e qualcuno di essi ha colpito il carabiniere al volto.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco di Aulla e l'ambulanza della Croce Bianca, poi si è deciso di richiedere l'intervento dell'eliambulanza del 118 che ha trasportato il ferito all'ospedale di Pisa. Il carabiniere è riuscito anche a scambiare qualche parole con i suoi superiori accorsi sul luogo dell'incidente.


Fonte: La Repubblica.it del 07 novembre 2010

sabato 6 novembre 2010

Calabria: annullato il calendario venatorio

Caccia: Wwf, annullata da Tar delibera calendario venatorio
Accolto ricorso presentato da associazioni ambientaliste


(ANSA) - CATANZARO, 5 NOV - Annullata dal Tar della Calabria la delibera della Giunta regionale con cui e' stato approvato il calendario venatorio.

A riferirlo, in una nota, e' il Wwf, secondo cui l'organo di giustizia amministrativa ''ha accolto in pieno il ricorso delle associazioni ambientaliste riconoscendo che l'interesse diffuso alla tutela della fauna sarebbe stato irreparabilmente pregiudicato dall'applicazione del calendario venatorio. E' la giusta risposta alla tracotanza delle associazioni venatorie e al dilettantesco pressappochismo della Regione''.

Fonte: ANSA del 05 novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

Perugia: morte a caccia, uomo raggiunto da una fucilata

L'uomo era impegnato in una battuta di caccia quando è stato raggiunto accidentalmente da una colpo di fucileSpoleto (Perugia), 4 novembre 2010 - Nella tarda mattinata un cacciatore di 60 anni, di San Giacomo di Spoleto, è morto in seguito ad un incidente di caccia avvenuto nei pressi di Spoleto, in località Pompagnano.

L'uomo - secondo le prime informazioni - era impegnato in una battuta di caccia quando è stato raggiunto accidentalmente da una fucilata. Le modalità dell'accaduto sono ancora in corso di accertamento.

Sul posto, per il recupero del corpo, si trovano i vigili del fuoco di Spoleto con l'ausilio del personale Saf. È anche in arrivo un elicottero proveniente da Roma.

Fonte: la Nazione del 4 novembre 2010

martedì 2 novembre 2010

Brescia: richiami vietati a go-go!

E’ uno stillicidio quasi quotidiano quello che si consuma nella provincia bresciana e che ha come oggetto la lotta al bracconaggio.
Il nucleo delle guardie venatorie Wwf di Brescia, pochi giorni fa, ha sorpreso un gruppo di capannisti di Ghedi di età compresa fra i 55 e 62 anni, tutti con regolare licenza, mentre attiravano le prede con una serie di richiami vietati: sei i congegni elettromagnetici in grado di riprodurre il canto degli uccelli, messi accanto al loro appostamento.
Nel carniere i tre avevano già abbattuto 31 migliarini di palude, tre ballerine, quattro fringuelli, una peppola, sei pispole, un passero, tutte specie protette.
I cacciatori utilizzavano un fucile semiautomatico a cinque colpi, vietato per legge.
I carabinieri di Ghedi hanno quindi successivamente sequestrato i tre fucili, i sei richiami e i volatili abbattuti.
A Porzano di Leno, nella rete dei controlli è finita invece una coppia di cacciatori che aveva abbattuto sei pispole utilizzando un richiamo elettronico Mp3, anch’esso vietato. Nelle vicinanze di un appostamento fisso di Passirano, invece, le guardie venatorie hanno scoperto due richiami elettromagnetici mimetizzati nella cavità del tronco di un albero. Il materiale è stato sequestrato, insieme ai due fucili di due persone residenti a Paderno e Corte Franca.
In un capanno di Provaglio un 57enne di Iseo sparava insieme ad un’altra persona, ma era privo della licenza di caccia. L’uomo è stato denunciato a piede libero per porto abusivo d'arma.
A Bione, un altro cacciatore con un richiamo vietato è stata sorpreso mentre abbatteva una peppola.

Brescia: richiami vietati a go-go!

lunedì 1 novembre 2010

Caccia, Sondaggio: aumenta fronte no, per 80% italiani va vietata

Roma, 30 ott. (Apcom) - La stragrande maggioranza degli italiani, l'80%, ritiene la caccia un inutile crudeltà che andrebbe vietata o maggiormente regolamentata. E' quanto emerge dal sondaggio Ipsos, commissionato dal ministero del Turismo per rilevare l'impatto dell'attività venatoria sull'immagine nazionale e sul conseguente appeal turistico, condotto su un campione rappresentativo dell'intera popolazione. Secondo il sondaggio, il fronte contrario alla caccia è cresciuto di ben 3 punti in percentuale negli ultimi 18 mesi. Rispetto all'ipotesi della totale abolizione della pratica venatoria, il 60% si dichiara favorevole mentre il 36% è contrario. Inoltre, la maggioranza degli intervistati è convinto che abolendo la caccia l'Italia migliorerebbe la sua immagine all'estero (63%) e che i cacciatori rappresentino una piccola parte della popolazione che, per il proprio divertimento, sta sterminando il patrimonio faunistico che appartiene a tutti gli italiani (61%).

Font: Apcom del 30 ottobre 2010

sabato 30 ottobre 2010

Caltanissetta. Centrato sul collo dalla rosa di pallini da caccia

GEAPRESS – Lavoro inutile? Niente affatto. La LIDA di Caltanissetta si rimbocca le maniche e riprende a badare a Billy, randagino prima salvato da un avvelenamento e poi colpito al collo da un fucile da caccia. Appena giunto nell’ambulatorio veterinario, le radiografia e l’inequivocabile esito. Il collo è pieno di pallini da caccia, segno questo che la rosa doveva essere stata sparata da un punto non molto distante. In altri termini, qualcuno gli ha sparato volontariamente oppure scambiandolo per altro. In entrambi i casi non doveva premere il grilletto. Ma per quale motivo? Ammesso, poi, che qualcosa possa giustificare l’atto?

Billy era un cane tranquillissimo; i volontari della LIDA non riescono a darsi pace. L’avevano trovato tempo addietro avvelenato e solo un miracolo l’aveva salvato. Ora il colpo di fucile. E non è il primo. In Sicilia, come in altre regioni d’Italia. Cani sparati senza un perché, accecati (vedi articolo GeaPress) o direttamente uccisi (vedi articolo GeaPress). Radiografie agghiaccianti che mostrano le decine di pallini da caccia conficcati in code, crani e zampe. Solo incidenti? Per Billy, tra avvelenamenti e fucilate, la probabilità che possa essere divenuto oggetto di un crudele destino (… per dirla con un eufemismo) è ovviamente più probabile.

Fonte: Geapress del 30 ottobre 2010

giovedì 28 ottobre 2010

Caccia: insegna a sparare al figlio tredicenne, denunciato

Rischia il ritiro del porto armi e l'arresto fino a due anni

(ANSA) - PISA, 28 OTT - Voleva insegnare a sparare al figlio tredicenne, ma e' stato sorpreso e denunciato dagli agenti della polizia provinciale di Pisa. L'episodio e' avvenuto nei giorni scorsi nelle campagne di Coltano, a Pisa, ma la notizia e' stata diffusa solo oggi con una nota della Provincia. Nei guai e' finito un lucchese di 45 anni che ora rischia il ritiro del porto d'armi, l'arresto fino a due anni o una pena pecuniaria fino a 516 euro.

Fonte: ANSA del 28 ottobre 2010

martedì 26 ottobre 2010

Cacciatori denunciati e sanzionati a Salerno

Continuano i controlli delle Guardie del WWF di Salerno
25 Ottobre, 2010

Resoconto ancora allarmante sulla cattiva gestione dell’attività venatoria nella Provincia di Salerno, anche questa settimana, malgrado l’opera di sensibilizzazione delle Guardie del WWF di Salerno, il bilancio è stato negativo. Tre cacciatori , F.N. di anni 52 , M.B. anni 64 e T.M. di anni 50 provenienti da Eboli e Battipaglia, abbattevano “Allodole” con l’ausilio di un sofisticato richiamo acustico elettronico vietato, che opportunamente sistemato ed in funzione, aveva consentito l’uccisione di una trentina di esemplari. Tutti denunciati e sequestrate armi, munizioni e selvaggina anche grazie all’intervento in loco dei Carabinieri del Comando Stazione di Borgo Carillia con il Maresciallo Capo Cardiello Vincenzo, Coordinati dal Tenente Marra. Verbalizzati inoltre diversi cacciatori per infrazioni relative alla mancanza di annotazioni sul tesserino regionale, mancato recupero di cartucce esplose, mancato rispetto delle distanze da strade e abitazioni. A Roccadaspide il Capo Nucleo Guardie WWF di Salerno Lullo F. con l’ausilio dei Carabinieri di della locale stazione ha intercettato e verbalizzato un cacciatore, T.G. di anni 56 che aveva abbattuto specie di avifauna protetta. Al responsabile deferito all’A.G. sono stati sequestrati, un fucile da caccia e relative munizioni oltre alla selvaggina. Si rammarica il Presidente del WWF di Salerno, Mario Minoliti che dice: “ purtroppo malgrado gli appelli al buon senso, l’impegno e le continue operazioni di repressione, una parte del mondo venatorio resta indifferente al continuo verificarsi di certi eventi”.
Anna Mollo
Fonte: targatoSA.it

lunedì 25 ottobre 2010

Livorno: cacciatore spara a cacciatore

Incidente di caccia. Perde un occhio un pistoiese di 65 anni è avvenuto in provincia di Livorno. Chi ha sparato si è poi dato alla fuga

Pistoia, 24 ottobre 2010 - Grave incidente di caccia: M.S., di 65 anni, residente a Pistoia, è rimasto ferito all’occhio sinistro durante una battuta che si stava svolgendo a Marina di Castagneto, in provincia di Livorno.
L’uomo si è rivolto al pronto soccorso di Cecina dove i medici gli hanno dovuto spiegare, dopo vari interventi chirurgici, che l’occhio era irrimediabilmente compromesso e hanno stilato una prognosi di un mese. Ed è proprio al pronto soccorso che gli agenti del commissariato hanno appreso dal ferito cosa fosse accaduto. Il grave incidente caccia era accaduto intorno alle 7.30 a Marina. Il cacciatore ha riferito alla polizia che a quell’ora era andato a caccia con il genero, quando è stato raggiunto da un colpo di fucile all’arcata sopracigliare sinistra.Subito dopo l’incidente, il cacciatore ed il genero sono stati raggiunti da un cacciatore che ha raccontato di non essere stato lui a sparare e che si trovava nella zona per cercare un fagiano che aveva appena ucciso. L’uomo, comunque, che era in compagnia di un altro cacciatore, ha fornito le proprie le generalità al ferito. Stessa cosa ha fatto il secondo cacciatore. Il commissariato ha subito identificato i cacciatori indicati dal ferito. Entrambi abitano a Livorno e, sentiti dalla polizia, hanno dichiarato di essere estranei all’incidente, di non aver colpito loro il cacciattore pistoiese. I CACCIATORI hanno raccontato di essersi avvicinati alla zona dove è stato ferito il cacciatore pistoiese con le armi in spalla e privi di munizionamento per cercare un fagiano abbattuto. Le indagini del commissariato di Cecina in collaborazione con la squadra mobile di Livorno stanno proseguendo per identificare il cacciatore che ha ferito il pensionato pistoiese e che dopo averlo ferito ha anche omesso di soccorrrerlo.

Fonte: la Nazione.it del 24 ottobre 2010