lunedì 23 settembre 2013

Padova. Spara all’amico durante una battuta di caccia, ferito

Spara e ferisce amico durante battuta caSpara e ferisce amico durante battuta caccia
Brutta avventura sabato mattina per due amici 70enni esperti cacciatori: durante la caccia ad uno è partito accidentalmente un colpo che ha ferito l'altro in più punti. Dopo l'operazione ne avrà per due settimane

Ha sparato all’amico durante una battuta di caccia: brutta avventura sabato mattina per due amici 70enni a caccia nella zona della Bassa padovana

L'INCIDENTE. Durante qualche ora di arte venatoria a Megliadino San Fidenzio, infatti, uno dei due, scivolando, ha sparato accidentalmente un colpo all’altro in passeggiata non molto distante: i pallini hanno raggiunto l’uomo al volto, alle braccia e al corpo. I due anziché recarsi all’ospedale più vicino sono andati al nosocomio di Trecenta nel rodigino. Un mistero che le indagini dovranno chiarire: il 70enne è stato operato e ne avrà per circa 20 giorni.

OSPEDALE. Il cacciatore è stato iscritto nel registro degli indagati secondo le formalità del caso: resta però da chiarire la scelta dell'ospedale, sono ancora in corso le indagini dei carabinieri.“



Brescia. Incidente di caccia, uomo colpito al torace

Incidente di caccia sabato mattina a Gambara. Un uomo di 49 anni si è presentato nella sede dei volontari del paese con una ferita al torace, dovuta allo sparo di un altro cacciatore. Le condizioni non sono gravi, ma il 49enne è stato trasportato all'ospedale di Manerbio per ulteriori accertamenti.
Sul posto anche i carabinieri per accertare la dinamica del fatto.

sabato 21 settembre 2013

Benevento. Incidente di caccia a Morcone. Parte un colpo di fucile: ferito pensionato 64enne

Incidente di caccia questa mattina in contrada Piana, a Morcone. Un pensionato del posto, M.G., 72enne, è scivolato nell'attraversare il fiume Tammaro e dal suo fucile è partito accidentalmente un colpo. 

Il proiettile ha colpito al polpaccio della gamba sinistra un compagno di battuta, B.R., 64 anni, anche lui pensionato e munito di un fucile semiautomatico. 

Il ferito, immediatamente soccorso, è stato trasportato presso l’Ospedale “Rummo” di Benevento, dove è stato ricoverato in prognosi riservata per una lesione vascolare all’arto inferiore sinistro. 

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Morcone. I militari hanno accertato che entrambi i cacciatori erano in regola sia per quanto concerne la detenzione delle armi sia per l’esercizio dell’attività venatoria. 

Al termine degli accertamenti del caso e ricostruita la dinamica, le forze dell'ordine hanno denunciato il 72enne alla Procura della Repubblica di Benevento per lesioni personali colpose. Le armi, invece, sono state sequestrate.

giovedì 19 settembre 2013

Viterbo. Cacciatore si spara al torace

Infortunio venatorio, nella mattinata di oggi, intorno alle 10,30, a Ischia di Castro. 

P.M., cacciatore 41enne, è stato ferito da due colpi al torace durante una battuta nei boschi.
Si è trattato di un incidente: l’uomo è caduto e, dal suo fucile, sono partiti due colpi che l’hanno centrato alla gabbia toracica.
E’ stato soccorso in eliambulanza e trasportato a Belcolle. A quanto si apprende, il cacciatore sarebbe cosciente.
Sul posto anche i vigili del fuoco e i carabinieri della stazione locale per gli accertamenti.

Crotone. Corpo forestale, denunce all’avvio della stagione venatoria

In occasione dell’apertura della stagione venatoria, diverse pattuglie sono state impiegate nel controllo venatorio, che ha visto il coinvolgimento di tutte le stazioni presenti in provincia magistralmente coordinate dal Nipaf di Crotone.

L’attività si inquadra in un’ampia azione di servizi, disposti dal Comandante provinciale, mirati a reprimere ogni forma di attività venatoria illecita.

I controlli hanno interessato in particolare alcune località dei comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro, Mesoraca, Petilia Policastro, Roccabernarda, Rocca di Neto e Strongoli.

L’attività, operata dal CfS, ha riguardato il rispetto da parte dei cacciatori delle normative generali e, in particolare, anche la verifica del divieto di esercitare l’attività venatoria nelle aree boscate percorse da incendi, divieto previsto per la durata di dieci anni dall’incendio.

A seguito di un controllo è stato deferito all’autorità Giudiziaria un cacciatore, S.A. di anni 50, proveniente da fuori regione precisamente da Taurianova (RC), trovato in possesso di un esemplare di Tortora dal Collare, specie non cacciabile, appena abbattuta con arma da fuoco. Contestualmente, gli agenti, procedevano al sequestro dell’esemplare e dell’arma, un fucile sovrapposto calibro 12, con il relativo munizionamento.

Il bilancio della giornata si è concluso con 45 persone e 7 automezzi controllati, che, escluso l’episodio del cacciatore reggino, può essere considerato soddisfacente visto che non sono state riscontrate condotte irregolari.

L’altra denuncia è scattata per violazione alla normativa urbanistico-edilizia; a cadere nei controlli della forestale, nei giorni scorsi, un 39enne di San Mauro Marchesato (Kr).

Il personale della stazione forestale di Crotone lo ha denunciato, in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone, per aver realizzato un invaso per la raccolta delle acque piovane in assenza di autorizzazioni, modificando permanentemente lo stato originale dei luoghi.

Gli agenti hanno accertato che C. P., in un proprio terreno agricolo, posto in località “Cropaia” del comune di San Mauro Marchesato, senza alcuna autorizzazione, aveva movimentato il terreno creando in un impluvio una sorta di diga, per una lunghezza di circa 50 metri, al fine di disporre di un bacino di raccolta delle acque piovane.

La creazione di questa barriera naturale, oltre a deviare il regolare deflusso delle acque piovane, creava una grave condizione di pericolo per i terreni posti a valle dell’ invaso, determinato dalla possibile tracimazione delle acque raccolte in caso di abbondanti piogge.


mercoledì 18 settembre 2013

Cosenza – Cinque cacciatori a caccia illegale

GEAPRESS – Continua l’attività del Nucleo ittico venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza, a tutela del patrimonio faunistico. In occasione dell’apertura della stagione venatoria il Comandante del Corpo, dott. Giuseppe Colaiacovo, ha infatti predisposto un accurato piano di controllo del territorio che ha visto impegnate 11 pattuglie per un totale di 22 uomini. In tal maniera, riporta il comunicato della Polizia Provinciale, è stato garantito per l’intera giornata del 15 settembre, il tranquillo svolgimento dell’attività venatoria.

Numerosi cacciatori si sono riversati nelle campagne del territorio della provincia a caccia di quaglie, tortore e di altre specie cacciabili previste dal calendario venatorio regionale. L’attività posta in essere dagli Agenti del Nucleo Ittico Venatorio ha consentito di prevenire e reprimere alcuni comportamenti illeciti perpetrati a danno della fauna selvatica.

In particolare gli agenti hanno colto in flagranza di reato cinque cacciatori che, in località Silo Di Marano Principato, esercitavano l’attività venatoria alle quaglie con l’ausilio di un richiamo acustico del tipo vietato. Il congegno era stato posto in un appezzamento di terreno, dove ha funzionato per tutta la notte riproducendo il canto della quaglia, cosi da attirare gli uccelli di passo che sarebbero stati oggetto di caccia il mattino seguente. L’intervento degli uomini della Polizia Provinciale ha così evitato il possibile abbattimento di numerose quaglie.

I cinque cacciatori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cosenza. Si tratta persone residenti nella stessa provincia ed il reato loro contestato è quello di esercizio venatorio con mezzi non consentiti. Posti sotto sequestro cinque fucili da caccia, le munizioni ed il richiamo acustico elettromagnetico.

Il bilancio della giornata si è concluso con circa 80 controlli effettuati e la contestazione di due verbali per illecito amministrativo. Particolare attenzione è posta dalla Polizia Provinciale di Cosenza nella vigilanza e controllo del territorio finalizzato alla tutela del già esiguo patrimonio faunistico.

E’ da ricordare le operazioni antibracconaggio portate a termine appena alcuni giorni addietro, in occasione della preapertura della stagione venatoria, che hanno visto il deferimento all’Autorità Giudiziaria di tre persone ed il sequestro di tre fucili, munizioni, di un richiamo acustico, e di numerosi esemplari di avifauna abbattuta nei cui confronti la caccia non è consentita (vedi articolo GeaPress ).

martedì 17 settembre 2013

Genova. Pallino da caccia colpisce operaio

Interviene polizia, uomo ferito a 3 cm dall'occhio

(ANSA) - BAVARI (GENOVA), 16 SET - Un operaio che stava lavorando su un ponteggio è stato colpito da un pallino da caccia che l'ha ferito a 3 cm da un occhio. E' successo poco fa a Bavari nell'entroterra genovese. Sul posto si sono recati un'ambulanza e la polizia per gli accertamenti. L'uomo è stato ricoverato in codice giallo.

Brindisi. Prima giornata di caccia con ferito: spara alla lepre, ma centra l'amico

BRINDISI – Primo giorno della nuova stagione della caccia con un ferito nel Brindisino. Si tratta di un cacciatore di 60 anni, L.G., impallinato dall’amico nel corso di una battuta congiunta nelle campagne nei pressi della zona industriale del capoluogo, non molto distante dall’area protetta del Parco regionale delle Saline di Punta della Contessa. Il ferito fortunatamente non è grave, ma è stato per ore sul lettino operatorio del pronto soccorso dell’ospedale Perrino, dove gli sono state rimosse decine di pallini che lo avevano raggiunto in varie parti del corpo, prevalentemente agli arti inferiori.

L.G. è stato raggiunto dal piombo di uno dei colpi esplosi dal compagno di caccia quando la rosata era già aperta e i pallini non avevano più una grande forza di penetrazione. Gli è andata bene, perchè era esattamente sulla linea di tiro tra l’amico e una lepre. E’ stato l’altro cacciatore a preoccuparsi immediatamente delle condizioni del ferito, trasportandolo poi in ospedale in auto.

Sembra che le licenze di caccia e le armi di entrambi i protagonisti dell’incidente siano in regola, e che la zona dove è avvenuto il fatto sia aperta alla caccia. Tuttavia, la pratica sarà passata alla Sezione volanti della questura per eventuali ulteriori accertamenti sull’accaduto, il cui attuale resoconto si basa sulle dichiarazioni del ferito e del feritore. I fucili sono a disposizione della polizia, comunque.

I due, entrambi brindisini, erano a caccia di lepri, proprie quelle che superano i confini dell’area protetta per andarsi a nutrire dei prodotti agricoli delle campagne tra Brindisi e Cerano. In periodo di apertura della caccia però rischiano grosso: semiautomatici e doppiette sono in agguato. Questa volta però è stato un cacciatore a trovarsi ad un pelo dalla tragedia.

Apertura caccia domenica. WWF: allarme bracconaggio

APERTURA CACCIA DOMENICA
WWF: ALLARME BRACCONAGGIO
LE ASSOCIAZIONI VENATORIE DICHIARANO LA PRESENZA NEL PAESE DI 250.000 CLANDESTINI ARMATI DEDITI ALLA CACCIA

All'apertura della stagione della caccia, prevista per domenica il WWF lancia l'allarme bracconaggio: secondo un sondaggio commissionato dalle stesse associazioni venatorie infatti, coloro che praticano abitualmente la caccia nel nostro Paese sarebbero assai più numerosi di quanto risulti dalle licenze effettivamente rilasciate dalle questure. Un esercito di un quarto di milione di clandestini armati che circolano nelle nostre campagne, sfidando la legge e aumentando drasticamente il pericolo per l'incolumità di tutti.

La caccia, infatti, non colpisce solo animali: sono parecchie decine l'anno gli esseri umani, anche bambini, uccisi o feriti in "incidenti" che non sono purtroppo che la conseguenza logica e prevedibile dell'uso incontrollato di armi in spazi aperti e liberamente accessibili.

Per avere piena percezione dei rischi per la collettività, dovremmo annoverare anche le vittime, ancora più numerose, di omicidi volontari commessi con armi da caccia, la cui disponibilità troppo spesso trasforma liti che potrebbero essere innocue in veri e proprie tragedie.

"Dati sconcertanti che in occasione dell’apertura della nuova stagione venatoria che domenica 15 settembre aprirà ufficialmente in tutta Italia, spinge il WWF a rinnovare a gran voce le richieste per arginare la deregulation venatoria: sanzioni penali più pesantiper i bracconieri, stop alla caccia in deroga (più e più volte bocciata dall’Unione europea), divieto di utilizzo dei richiami vivi, rispetto rigoroso delle indicazioni della scienza, attuazione ed applicazione concreta e puntuale delle regole europee."

L’attività venatoria in Italia tuttora legata a forme di caccia che si traducono in vere stragi di animali, molto spesso in declino: emblematico il caso della tortora, specie sulla quale s'e' concentrato il fuoco in tutte le 16 regioni nelle quali e' stato autorizzato l'anticipo della stagione, già dal 1 settembre.

Per non parlare delle forme di maltrattamento, la caccia illegittima a specie protette, il grave disturbo che comunque viene arrecato anche in periodi delicati (riproduzione, cura dei piccoli, migrazione, etc.), anche a specie non cacciabili e a quelle protette come ad esempio l’orso.

A questi fattori si aggiungono le forme di inquinamento da piombo che colpiscono sia gli animali, ad esempio i necrofagi, sia le persone. Gravi, infatti, le conseguenze per la salute umana - soprattutto per i pi piccoli - del consumo di selvaggina, il cui contenuto di piombo può causare patologie che vanno dall'anemia emolitica all'edema cerebrale.

Per non considerare poi i danni ed il disturbo nelle proprietà private, i danni all’agricoltura, l’inquinamento acustico.

Tutto questo a causa della persistente e sistematica violazione delle leggi europee ed italiane, e soprattutto di quelle della scienza, in particolare da parte delle Regioni.

Infine il controllo, spesso affidato quasi esclusivamente alle guardie volontarie delle Associazioni di protezione ambientale, come le Guardie del WWF, chiamate a vigilare sulla correttezza dei comportamenti di persone comunque armate.

Roma, 13 settembre 2013
Ufficio Stampa WWF Italia: 06-84497213, 349 0514472

Mantova. Apre la caccia, i primi colpi contro l’auto delle guardie

Paura a Sustinente: i pallini hanno centrato la vettura di servizio dell’Anpana e sfiorato le gambe del volontario in servizio

SUSTINENTE. Prese a fucilate le guardie volontarie dell’Anpana. È successo ieri mattina, primo giorno di caccia, a Sustinente. I colpi, partiti da un campo di mais, hanno raggiunto e mandato in frantumi il lampeggiante dell’auto di servizio e bucato una ruota. I pallini hanno anche centrato la gamba di una delle guardie senza però ferirla.

L’Associazione protezione animale e ambiente sta valutando l’ipotesi di sporgere denuncia verso ignoti. Il pericolo corso è stato notevole. I pallini sono arrivati ad altezza d’uomo e solo il caso ha voluto che nessuno dei quattro volontari presenti sia rimasto ferito al volto.

Per le guardie la giornata di lavoro è iniziata alle cinque e mezzo del mattino. Una parte di loro ha raggiunto la zona di Gazzuolo, un’altra quella di Sustinente.

«Alle sette e trenta eravamo sul posto - conferma il comandante provinciale dell’Anpana Massimo Mausoli - Il nostro compito è quello di controllare che i cacciatori stiano lontani dalle coltivazioni. In questo caso eravamo fermi in testa a un vigneto, che per regolamento non può esser attraversato, così come non si può entrare in un campo di mais, quando ci sono ancora i frutti. Eravamo in quattro. Due di noi, si sono staccati un momento per andare a controllare un cacciatore, mentre io e il collega ci siamo incamminati nella vigna. Percorsi pochi metri sentiamo tre colpi di fucile, uno dietro l’altro. Non ci facciamo caso, la caccia è aperta. Ma quando torniamo indietro troviamo i nostri colleghi spaventati. Mentre erano appoggiati alla macchina, intenti a verificare i documenti di quel cacciatore, sono stai raggiunti dalla rosa di pallini. Alcuni di questi hanno beccato il lampeggiante sopra il tettuccio infrangendolo. Altri, ma ce ne siamo accorti dopo, hanno bucato una delle ruote. E infine hanno colpito la gamba di una guardia, per fortuna senza riuscire a penetrare i pantaloni».

Non è stato possibile rintracciare chi ha esploso quei colpi partiti comunque dal campo di mais. Nel corso della mattinata sono stati controllati numerosi cacciatori ma tutti hanno negato d’aver sparato in quella direzione. Come accennato i pallini potevano centrare in pieno volto le guardie, con conseguenze facilmente immaginali. «È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Potrebbe essere stato un gesto non intenzionale - commenta ancora Mausoli - ma il dubbio che abbiano sparato apposta verso di noi rimane».

Nell’intera giornata di ieri i volontari dell’Anpana hanno controllato trentun cacciatori e quaranta cani. Una sola sanzione per un animale sprovvisto del microchip.

Nessuna violazione è stata registrata invece nelle zone protette del Parco del Mincio e e in quelle del Parco Oglio sud. In quelle, come noto, la caccia è proibita. Per quanto riguarda il resto della provincia non sono stati segnalati altri incidenti di rilievo.

Brescia – A caccia di anatre con il fucile a pompa

Intervento delle Guardie Ecozoofile dell'ANPANA

GEAPRESS – Era armato con un fucile a pompa privo di fermo. L’arma conteneva inoltre quattro colpi, uno in più rispetto al consentito. Il cacciatore bresciano è stato sorpreso dalla Guardie Anpana nei pressi di un allevamento di storione nel Comune di Calvisano. A quanto pare era appostato per l’abbattimento delle anatre.

Tra i 34 cacciatori controllati nel giorno di apertura della stagione di caccia, ve ne è stato uno sorpreso addirittura nella pista ciclabile del Chiese. Il cacciatore, riferisce la nota dell’ANPANA, teneva il fucile carico ed imbracciato. Quattro le sanzioni amministrative complessivamente contestate. Tra queste proprio quelle relative alle violazioni per mancata distanza da strade e abitazioni.

Il cacciatore trovato in possesso del fucile a pompa è stato invece denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria.

lunedì 16 settembre 2013

Pescara, uccise 17 tortore (protette): controllati 150 cacciatori

PESCARA. Nel corso di un servizio di controllo del territorio, effettuato ieri dalla polizia provinciale di Pescara e dalle Guardie Ecologiche Volontarie, in occasione della giornata di apertura della caccia, sono stati identificati 150 cacciatori.
Inoltre e' stato eseguito un sequestro di munizioni abbandonate e tortore abbattute. Il rinvenimento e' avvenuto in localita' Colle Carpini di Loreto Aprutino, in un campo di girasoli.

Le Guardie ecologiche volontarie hanno trovato due cinturoni abbandonati pieni di cartucce (erano 37 munizioni, di calibro 12) e 17 carcasse di tortore dal collare (Streptopelia Decaocto), magnifico esemplare di volatile protetto. Il medico veterinario ha riscontrato l'abbattimento delle tortore per ferite da pallini da caccia per cui si e' proceduto al sequestro ed e' stata inoltrata una comunicazione di reato a carico di ignoti alla Procura della Repubblica di Pescara per abbandono di munizioni e caccia vietata alla specie protetta. «Chi ha ucciso questi volatili», commenta il comandante della polizia provinciale Giulio Honorati, «non e' un cacciatore. I veri cacciatori, che amano e rispettano l'ambiente, osservano le norme e assicurano collaborazione a noi e alle Guardie ecologiche Volontarie, anche segnalando illeciti in materia venatoria» . Il servizio, andato avanti dalle 5 alle 14, ha visto la partecipazione di quattro pattuglie della polizia provinciale, dirette dal comandante Honorati, e tre squadre delle Guardie Ecologiche Volontarie, coordinate da Liliana Febo.