domenica 26 agosto 2012

«Fauna messa in crisi dalla siccità. Sospendete l'inizio della caccia»



LETTERA APERTA A GOVERNO E REGIONI DEL MOVIMENTO «LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI»

«Fauna messa in crisi dalla siccità. Sospendete l'inizio della caccia»
L'appello degli ex ministri Brambilla e Veronesi, Margherita Hack, Susanna Tamaro, Dacia Maraini e altri firmatari

Proclamare lo stato di calamità naturale per la fauna selvatica, causato dalla siccità degli ultimi mesi, «con conseguenti provvedimenti di tutela» degli animali, la sospensione della stagione venatoria e l'adesione degli stessi cacciatori all'appello. È quanto chiedono - con una lettera aperta al presidente del Consiglio, ai presidenti delle Regioni e ai presidenti delle associazioni venatorie - i fondatori del movimento "La Coscienza degli animali", gli ex ministri Michela Vittoria Brambilla e Umberto Veronesi, e i garanti del suo Manifesto, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli, Elio Fiorucci, Vittorio Feltri, Edoardo Stoppa, Don Luigi Lorenzetti, Maurizio Costanzo e Dacia Maraini.

IL DRAMMA DELLA SICCITA' - «Sono sotto gli occhi di tutti le devastanti conseguenze che affliggono la natura e gli animali per la perdurante siccità di quest'anno», scrive il movimento. «Quando le fonti idriche sono ridotte e disperse, il maggior dispendio energetico necessario per raggiungerle rende più difficile la riproduzione ed è causa di elevata mortalità soprattutto tra gli individui più giovani, per i quali aumenta il rischio di contrarre malattie e di essere predati». In questa situazione, si legge ancora, «autorizzare l'attività venatoria equivarrebbe a infliggere il colpo di grazia ad intere generazioni di animali già falcidiate dalla siccità, violando la lettera e lo spirito della direttiva 147/2009 CE che consente la caccia solo se non danneggia le popolazioni di uccelli selvatici».
APPELLO ANCHE AI CACCIATORI - Di qui l’appello. “Ci rivolgiamo dunque a tutte le coscienze, secondo la responsabilità di ciascuno. per la fauna selvatica, con conseguenti provvedimenti di tutela e sostegno per le popolazioni in difficoltà; ai presidenti di Regioni perché si adoperino per non dare avvio alla stagione venatoria. E poiché quella delle preaperture, previste per i prossimi giorni, è caccia d’appostamento, la concentrazione degli uccelli intorno alle poche zone umide rimaste rischierebbe di trasformarla in un vero e proprio massacro. Una follia suicida. Lo sanno bene i cacciatori stessi ai quali chiediamo, se davvero amano la natura come dicono di amarla, di unirsi al nostro appello. Altrimenti – conclude la lettera - corrono il rischio di cacciare in un deserto».



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