Video della Forestale inchioda un cacciatore. Da alcuni mesi diverse associazioni animaliste locali avevano denunciato episodi di avvelenamento di cani randagi, gli stessi accuditi dai volontari sul territorio boschivo di Tuoro sul Trasimeno. A seguito delle numerose segnalazioni, è scattata l'indagine del Corpo Forestale dello Stato. Alcune telecamere al posto giusto hanno permesso di filmare l'avvelenatore. Si tratta, secondo le autorità, di un uomo di 67 anni con regolare licenza di caccia. Una delle ipotesi fatte è stata quella che il cacciatore volesse liberare la zona dai cani randagi, potenzialmente disturbatori della selvaggina locale. Insomma, ammazzare animali in un modo per essere libero di ammazzarne altri, in un altro. La notizia è stata diffusa dall'associazione Chiliamacisegua, attraverso un duro e circostanziato articolo della giornalista Stefania Piazzo, nemica numero uno del canile di Cicerale, quest'ultimo svuotato in sua presenza da una task force del sottosegretario Martini non più tardi di settimana scorsa, notizia ripresa in seguito dall'agenzia di stampa specializzata Geapress.
Metaldeide nella carne. Un potente lumachicida il veleno utilizzato dal cacciatore, inserito nelle strisce di carne, le stesse che nel video vengono addentate da alcuni cani randagi; quello nero, morirà poco dopo, probabilmente in un modo atroce. Un veleno questo, che agisce anche per contatto, e quindi potenzialmente pericoloso anche per i bambini, anche se, fortunatamente, per questi ultimi non dovrebbe essere mortale. Una significativa quantità della stessa sostanza sarebbe poi stata ritrovata nell'abitazione del 67enne, a seguito di una perquisizione effettuata dal N.I.P.A.F. dopo l'acquisizione delle immagini, ottenute attraverso giorni di appostamenti. L'uomo, secondo quanto riportato, è stato denunciato per "utilizzo di mezzi non consentiti per la caccia". Sotto, il video della Forestale che riprende il cacciatore spargere le strisce di carne mortali.
Metaldeide nella carne. Un potente lumachicida il veleno utilizzato dal cacciatore, inserito nelle strisce di carne, le stesse che nel video vengono addentate da alcuni cani randagi; quello nero, morirà poco dopo, probabilmente in un modo atroce. Un veleno questo, che agisce anche per contatto, e quindi potenzialmente pericoloso anche per i bambini, anche se, fortunatamente, per questi ultimi non dovrebbe essere mortale. Una significativa quantità della stessa sostanza sarebbe poi stata ritrovata nell'abitazione del 67enne, a seguito di una perquisizione effettuata dal N.I.P.A.F. dopo l'acquisizione delle immagini, ottenute attraverso giorni di appostamenti. L'uomo, secondo quanto riportato, è stato denunciato per "utilizzo di mezzi non consentiti per la caccia". Sotto, il video della Forestale che riprende il cacciatore spargere le strisce di carne mortali.
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