Camera dei Deputati
Atto n. C.4/08831
ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo dati raccolti, il Wwf afferma che la caccia è diventata un problema di sicurezza pubblica;
«L'incolumità dei cittadini è messa seriamente a rischio dato che oltre un terzo dei cacciatori italiani non ha mai sostenuto l'esame di abilitazione all'uso delle armi, avendo la licenza di caccia da più di 40 anni e all'epoca questa abilitazione non era richiesta. Non dobbiamo quindi stupirci se si susseguono ad ogni stagione venatoria gli incidenti di caccia: lo scorso anno le vittime sono state 23 (e 50 i feriti), ma in passato si sono avute sino a 80 vittime. Questi incidenti sono in realtà omicidi colposi che si verificano esclusivamente per imperizia, negligenza e colpa grave da parte dello sparatore, che spesso ignora la pericolosità delle armi che imbraccia» dichiara Raniero Maggini, vice presidente Wwf Italia;
tra il 30 e il 40 per cento dei 900 mila cacciatori ha più di 60 anni e non ha l'abilitazione all'uso delle armi. Inoltre, non possiede un'adeguata conoscenza delle leggi che regolano oggi la caccia. Infatti, l'esame è stato istituito soltanto nel 1967 a seguito dell'entrata in vigore della legge quadro n. 799, la quale sostituiva la precedente
farraginosa normativa del regio decreto nel 1939. Prima del 1967 non c'era esame o valutazione: era sufficiente pagare le tasse governative e di iscrizione ad un'associazione venatoria e il rilascio della licenza di caccia era automatico, senza alcuna valutazione di merito. Soltanto la condotta morale poteva essere ostativa (precedenti penali, rissosità e altro). Questo ha permesso il transito in blocco, senza nessun filtro, di 300 mila persone di cui non si conosce né preparazione, né perizia nell'uso delle armi;
per tali motivi, il Wwf chiede che anche questa quota di cacciatori si doti di apposita abilitazione in considerazione del fatto non trascurabile, tra l'altro, che le armi usate per alcuni tipi di caccia sono sempre più micidiali. Infatti, altro aspetto che fa della caccia un'attività ad alto rischio per chi la pratica e chi la «subisce» è la pericolosità delle armi stesse, denuncia il Wwf -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei dati di cui in premessa e quali iniziative intendano adottare affinché anche i cacciatori cui è stata rilasciata la licenza precedentemente all'entrata in vigore della legge quadro n. 799, si dotino di apposita abilitazione, al fine di garantire la sicurezza pubblica.
(4-08831)
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