lunedì 10 settembre 2012

Caltanissetta: arrivano le prime denunce per i cacciatori che non rispettano lo stop del TAR


A Caltanissetta le Guardie Giurate del WWF, unitamente alle Guardie della LIDA, hanno identificato i cacciatori che esercitavano l’attività venatoria nonostante la sospensiva del T.A.R. sul Calendario 2012/2013

Ieri mattina una squadra di Agenti composta da Guardie Giurate del WWF e della LIDA (Lega Italiana Diritti Animali), nel corso di attività di vigilanza d’istituto nel territorio della Provincia di Caltanissetta, si sono imbattuti in diversi cacciatori che - nonostante il recente decreto presidenziale del T.A.R. Palermo che sospende il Calendario venatorio 2012/2013 bloccando la stagione di caccia - praticavano l’esercizio venatorio muniti di fucile, abbattendo alcuni capi di selvaggina appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato ai sensi della L. 157/1992.

Le Guardie WWF hanno proceduto alla formale identificazione dei cacciatori ed alla verbalizzazione dei fatti, al fine di notiziare la competente Autorità Giudiziaria per la valutazione delle penali responsabilità dei soggetti coinvolti.
Poiché attualmente in Sicilia la stagione venatoria risulta sospesa, qualunque attività di caccia che venga esercitata a carico di qualsivoglia specie in questo periodo di divieto è penalmente rilevante e sanzionata ai sensi dell'art. 30 lettera a) della Legge n. 157/1992 (che prevede l'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da euro 929,00 ad euro 2.582,00), nonché in base alle altre disposizioni del codice penale e della legislazione speciale in tema di armi da sparo.


In proposito, il WWF ricorda che il recente decreto n. 2851/2012 del 6 settembre - con cui l’Assessore regionale alle risorse agricole, dopo la decisione del T.A.R., ha disposto che l’attuale stagione venatoria sia comunque regolamentata dal vecchio Calendario venatorio del 2011 - ad oggi non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale regionale. Esso, pertanto, non può considerarsi pienamente in vigore in quanto solo successivamente alla pubblicazione sulla G.U.R.S. potrà avere efficacia giuridica.

Nei giorni scorsi, inoltre, il WWF ha diramato una urgente nota per via telematica alle Prefetture, alle Questure, ai Comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, agli Ispettorati Forestali ed alle Stazioni del Corpo Forestale e, per opportuna conoscenza, alle Procure della Repubblica di tutta l’Isola. Nel documento vengono esposte le motivazioni giuridiche circa l’attuale vigenza del provvedimento del T.A.R. di sospensione della caccia, sottoponendole “alle valutazioni degli Organi ed Uffici in indirizzo, affinché si attivino con le azioni ritenute più opportune al fine di impedire ovvero reprimere ogni eventuale abusivo esercizio di attività di abbattimento di fauna selvatica in tempi e circostanze illecite”.


Comunicato Stampa WWF Caltanissetta del 10 settembre 2012

Vicenza. La bravata costa al cacciatore 8 mila euro

LONIGO. Ingiurie e atti osceni in pubblico. Dopo una lite con il proprietario di un fondo si sarebbe spogliato 

Lonigo. La bravata di cui sarebbe reso responsabile, certo determinata dalla rabbia, rischia di costargli carissima. Facendo due conti, a Pietro Pesolato potrebbe arrivare un decreto penale di condanna da 8-9 mila euro. Una stangata, per essersi calato i pantaloni: un gesto però che, se la ricostruzione della procura corrisponde al vero, non ha alcuna giustificazione. Al momento la procura lo ha iscritto sul registro degli indagati ipotizzando i reati di ingiuria e di atti osceni in luogo pubblico. I fatti avvennero nei mesi scorsi a Lonigo. In base a quanto venne ricostruito, quella mattina, Pesolato, 59 anni, residente in paese, era andato a caccia in una zona di campagna; e, probabilmente senza avvedersene, era entrato in una proprietà privata. Era quella di Pietro Giarolo, che ce l'aveva con i cacciatori proprio per questa ragione, senza sapere peraltro che chi pratica regolarmente l'attività venatoria può avere accesso anche ad aree private senza l'autorizzazione. Fra i due ci fu una discussione, dai toni piuttosto accesi perchè entrambi erano convinti di aver ragione. Giarolo avrebbe rimbrottato l'altro trovato nel suo terreno, e Pesolato gli avrebbe risposto per le rime dandogli le sue motivazioni. «Qui posso passare». La baruffa sarebbe finita in quel momento se il cacciatore - è l'ipotesi della procura - non avesse deciso di dar vita ad una sceneggiata. In che maniera? Il cacciatore, stando a quanto sostenuto da Giarolo e poi ricostruito dagli inquirenti, avrebbe dato vita ad uno squallido spogliarello, abbassandosi prima i pantaloni e poi anche le mutande, ed esibendosi e toccandosi davanti all'allibito proprietario del fondo. Quindi gli avrebbe rivolto una frase in dialetto, irriferibile, che avrebbe avuto l'obiettivo di denigrare il rivale. A quel punto, conclusa la sua esibizione avvenuta all'aperto, si sarebbe rivestito e si sarebbe allontanato, soddisfatto per aver umiliato la controparte, e probabilmente ignaro delle possibili conseguenze che il suo comportamento poteva avere di lì a qualche mese. Giarolo si era rivolto alle forze dell'ordine che avevano identificato compiutamente Pesolato, segnalandolo in procura e dando il via ad un'indagine. La procura sta completando gli accertamenti e potrebbe decidere, visto che si tratta di reati non gravi, di emettere un decreto penale di condanna per i due reati contestati. La multa per l'indagato sarebbe ingente; per questo, se così fosse, lo stesso Pesolato con il suo legale potrebbe decidere di opporsi e di farsi processare piuttosto che pagare, per cercare di dimostrare al giudice la sua innocenza rispetto alle contestazioni. D.N.

domenica 9 settembre 2012

Cacciatori in casa,vende villa su Etna


Cacciatori in casa, vende villa su Etna
Proprietari stufi espongono cartello,'hanno ucciso gia' 4 gatti'

(ANSA) - CATANIA, 8 SET - Gli appassionati di attivita' venatoria, armati di doppiette, gia' all'alba fanno irruzione nel giardino della loro villa e sparano a qualunque cosa si muova, e hanno gia' ucciso quattro gatti domestici. Accade a Santa Venerina, paesino alle pendici dell'Etna, dove i proprietari stanchi delle invasioni dei cacciatori stanno pensando di 'arrendersi' e hanno esposto il cartello 'vendesi' dell'immobile accompagnato dalla spiegazione: ''perche' i cacciatori mi sparano dentro casa''.

Puglia – il TAR sospende la pre apertura della caccia

Successo del ricorso del WWF.


GEAPRESS – Lettere di diffida, appelli inascoltati. Dopo ogni tentativo di conciliazione il WWF ha affidato alla Magistratura la decisione e sentenza c’è stata: il 9 e 12 settembre in Puglia non si sparerà. È quanto ha deciso la Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale con la sentenza firmata dal Giudice delegato, la dott.ssa Giacinta Serlenga. Accolto, quindi, il ricorso per l’annullamento della Delibera di Giunta Regionale n.1225 del 12.06.2012 con cui la Regione Puglia aveva approvato il calendario venatorio regionale per l’annata 2012/2013 e il calendario stesso. Tra le motivazioni il Giudice ha “considerato l’immotivato discostamento dalle direttive ISPRA 2012 dettate da esigenze precauzionali di salvaguardia della fauna in considerazione delle particolari condizioni climatiche” e ha ravvisato “l’estrema gravità ed urgenza tale da non consentire la dilazione fino alla prima camera di consiglio utile”. Dunque il TAR Puglia si è allineato alle decisioni del TAR Lazio e del TAR Campania.
“Questo provvedimento – ha chiosato Leonardo Lorusso, Presidente del Wwf Puglia – rappresenta anche un momento di rispetto della Legge. Da dieci anni le istituzioni, complici delle associazioni di cacciatori, concedono la deroga a cacciare prima della terza settimana di settembre e per questo motivo l’unione Europea ha avviato la procedura d’infrazione anche nei confronti della Puglia”.
È bene precisare che il Piano Faunistico Venatorio, attualmente, dev’essere sottoposto a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il WWF, dopo questo storico successo, continuerà ad attivarsi affinché si concluda il processo di VAS, obbligatorio per legge, per poter attuare lo stesso piano.
“Non posso nascondere la soddisfazione per questa storica vittoria, che segna un momento importante per la tutela della fauna selvatica – ha commentato uno degli artefici del ricorso, il Consigliere nazionale del WWF Italia Antonio de Feo –Apprendiamo che la Giunta Regionale sta correndo ai ripari emettendo un provvedimento che si conforma alla sentenza del TAR, ma che avrebbero potuto adottare già nei giorni scorsi. Che quanto accaduto sia da monito per le istituzioni che – ha concluso l’avv. De Feo – dovrebbero essere più attente alle istanze ambientaliste che trovano fondamento nella civiltà giuridica.”
Il WWF ringrazia gli avvocati Carlo Tangari e Antonio de Feo, quest’ultimo nella doppia veste di legale e Consigliere nazionale del WWF Italia, per aver contribuito, grazie alla loro professionalità in campo giuridico, ad ottenere questa vittoria, utile non solo alla causa ambientalista ma a tutta la società.
“Gli eventi siccitosi dell’estate appena trascorsa hanno stremato la fauna e hanno depauperato gli habitat – ha aggiunto il dott. Mauro Sasso, vicepresidente del WWF Puglia e referente per la Biodiversità – A questa situazione si sono aggiunti gli incendi che hanno devastato migliaia di ettari di territorio pugliese. Stoppare la caccia significa consentire i diritti degli animali selvatici di poter compiere il loro ciclo vitale, conservando le specie e consentendone la sopravvivenza. Le sentenze dei TAR regionali non fanno altro che confermare l’ottimo lavoro svolto dall’ISPRA”.


Fonte: geapress.it del 07 settembre 2012

sabato 8 settembre 2012

TAR Bolzano: Divieto immediato di abbattimento e prelievo di marmotte


La Presidente del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, Sezione autonoma per la Provincia di Bolzano, con decreto 6 settembre 2012, n. 151/12, ha sospeso in via provvisoria, fino alla pronuncia definitiva del Collegio fissata per il 9 ottobre 2012, il decreto assessorile (decreto assessorile 31 agosto 2012, n. 671/32.4) ed il piano di abbattimento approvato con lo stesso. Ne consegue che, con decorrenza immediata, è proibito qualsiasi abbattimento e prelievo di marmotte. Lo comunica il direttore dell’Ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard in una circolare alle riserve di caccia ed ai posti di custodia ittico-venatoria.
I rettori/le rettrici delle riserve di diritto, ai quali è indirizzata la comunicazione, sono tenuti a dare immediata informazione degli agenti venatori, nonchè a tutti i titolari di un permesso annuale o d'ospite.
Nello stesso modo provvedono i rettori delle riserve private, onde garantire l'esecuzione dell'ordinanza di sospensiva in questione.
Inoltre, i/le rettori/trici sono tenuti a comunicare entro e non oltre il 14 settembre 2012, ore 13,00, per iscritto e possibilmente via fax o posta elettronica il numero delle marmotte abbattute; ciò ai fini della difesa del provvedimento sospeso in occasione della trattazione collegiale fissata per il 9 ottobre 2012.
L'eventuale mancato tempestivo inoltro dei dati richiesti costituisce violazione amministrativa e come tale (ai sensi dell'articolo 39, lettera h) della L.P. n. 14/87) viene sanzionato con una pena pecuniaria da 35,00 Euro ad 450,00 Euro.



Piemonte – fucili appesi al chiodo – il TAR sospende la caccia

Accolto il ricorso di LAC, Pro Natura e SOS Gaia

GEAPRESS – Con Ordinanza del 7 settembre 2012 il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso presentato contro il calendario venatorio 2012/2013 del Piemonte dalle associazioni LAC – Lega per l’abolizione della caccia, Pro Natura, Fondazione per l’Ecospiritualità – Commissione SOS Gaia. Sospesa, dunque, l’efficacia del Calendario venatorio 2012/2013 nonché di tutti gli atti presupposti, antecedenti, conseguenti, successivi e comunque connessi al predetto provvedimento.

La caccia, intanto, si ferma e non parte in tutto il Piemonte. Domenica 16 settembre 2012 i cacciatori possono dormire fino a tardi, dicono ora le Associazioni.

Alla base del provvedimento vi sarebbero in sostanza tre ragioni. Mancanza del Piano Faunistico venatorio regionale. Mancanza della Valutazione d’incidenza prevista per la rete Natura 2000. Mancato rispetto del parere dell’ISPRA per quanto riguarda i periodi della caccia.

“Per l’Assessore regionale alla caccia Sacchetto una sonora lezione – ha dichiarato Roberto Piana Presidente della Sezione Piemonte della LAC – Punita la sua arroganza, è ora giunto per lui il momento di dimettersi, magari portandosi dietro il “compare” Vignale, con lui principale protagonista dello scippo del referendum regionale contro la caccia”.

“Per gli animali selvatici è una grande vittoria e un grande giorno” ha dichiarato Piero Belletti di Pro Natura. “Ora aspettiamo con fiducia che Napolitano sciolga il Consiglio regionale colpevole del furto di democrazia del maggio scorso. Ancora una volta lo Studio legale Fenoglio-Callegari di Torino si è distinto in una battaglia difficilissima per la difesa della fauna selvatica. Gli animali ringraziano”.

mercoledì 5 settembre 2012

Sedicenti «cacciatori integralisti» inviano lettera di minacce al Wwf


A pochi giorni dalla denuncia dell'associazione contro i bracconieri nel parco d'Abruzzo e dalla vittoria al Tar contro l'anticipo dell'attività venatoria nel Lazio

ROMA - Ad appena cinque giorni dalla decisione del Tar di fermare l'anticipo della stagione venatoria nel lazio, un gruppo di sedicenti «Cacciatori Integralisti Laziali» minaccia il World Wildlife Fund. Alla sezione Lazio del Wwf - che aveva promosso il rircorso contro l'inizio della stagione delle doppiette dal 1° settembre - è giunta mercoledì 5 settembre una lettera anonima di minacce, con la quale si avanzano ipotesi di danneggiamenti al Monumento Naturale Pian Sant'Angelo nel Viterbese, e all'Oasi Wwf, per il quale la Regione Lazio sta approvando il regolamento del piano di gestione affinché l’area sia tutelata secondo la legge.


SINISTRE PROMESSE - La lettera con sinistre promesse di attentati fa riferimento anche ad altre aggressioni sia a livello regionale sia nazionale e inizia con l'oggetto: «Dichiarazione di guerra». Poi, considerati gli sforzi degli ambientalisti contro l'attività venatoria promette «ritorsioni». La vittoria al Tar contro la pre apertura della caccia si associava alla contemporanea denuncia, da parte del Wwf, di nuove uccisioni di lupi anche da parte di bracconieri all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Lo stesso Wwf chiede da giorni al ministero dell'Agricoltura di adottare le indicazioni dell'Ispra che suggerisce di sospendere la caccia nei prossimi mesi per tutelare la fauna già provata dalla siccità e dal maltempo.


«INTERVENIRE SUI BLOG» - «Riteniamo gravissimo il contenuto della lettera - dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio - e anche l’aggressività sviluppata da taluni cacciatori sui vari blog ospitati dalle associazioni venatorie. Chiediamo a quest’ultime di intervenire rimuovendo tutti i post offensivi e violenti». Il Wwf presenterà querela per l’individuazione dei responsabili, chiedendo «le forze dell’ordine aumentino i controlli per scongiurare qualsiasi condotta illecita volta a colpire il patrimonio indisponibile dello Stato e l'associazione».


martedì 4 settembre 2012

Il TAR ferma la caccia anche in Sicilia


CACCIA: VIOLAZIONI IN SICILIA, IL TAR FERMA LE DOPPIETTE
11:37 04 SET
2012
(AGI) - Palermo, 4 set. - Il Tar di Palermo ha sospeso il calendario venatorio 2012/2013 emanato dall'assessore regionale alle Risorse agricole, impugnato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu e Man, per mancanza del Piano regionale faunistico venatorio e per violazione delle direttive comunitarie in materia di Valutazione ambientale strategica e Valutazione di incidenza. La caccia e' quindi sospesa sino a quando la Regione non emanera' un nuovo
calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo piano, non potranno eccedere quelle del passato calendario. In particolare sono cosi' salvi i divieti nei Siti di importanza comunitaria e Zone di protezione speciale previsti lo scorso anno e non potra' essere prolungata la stagione venatoria a febbraio 2013. (AGI) Mrg

Riconoscimento dello stato di crisi anche per la fauna

ENPA, LIPU e WWF AL MINISTRO CATANIA E ALLE REGIONI:

RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CRISI ANCHE PER LA FAUNA.
RISTABILIRE IL RISPETTO DELLA LEGGE.

Alla vigilia dell'incontro tra il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania e le Regioni, che ha all'ordine del giorno la grande questione della siccità, ENPA Ente nazionale protezione Animali, LIPU e WWF rivolgono loro un appello:

"Consideriamo molto importante questo appuntamento anche per quanto riguarda la crisi della fauna selvatica, tema che chiediamo sia trattato in modo rigoroso ed approfondito. Le piogge di questi giorni non possono far dimenticare - come alcuni vorrebbero - le conseguenze di una lunghissima stagione di siccità e di incendi, che, in una sinergia devastante, hanno gravemente colpito il nostro patrimonio di biodiversità. Ora, chiediamo misure adeguate. La fauna selvatica, dice chiaramente la legge n.157/92, è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale. Occorre che lo Stato riprenda nelle proprie mani il diritto/dovere di questa responsabilità, che siano ristabiliti ruoli e competenze, che venga ripristinato il rispetto delle regole. E' assai grave che sia caduto nel vuoto l'invito del Ministro Catania alle Regioni a sospendere l'apertura anticipata della stagione venatoria. E' gravissimo che le Regioni abbiano ignorato il parere formale dell'ISPRA, l'autorità scientifica nazionale, per l'adozione di forti limitazioni alla caccia. E' paradossale che delle Province, che non hanno nessun potere in materia, abbiano respinto l'invito alla sospensione di un Presidente di Regione. Ci preoccupa fortemente la crisi della produzione agricola dovuta alla siccità e riteniamo più che giustificate le richieste di supporto rivolte allo Stato: ma non è accettabile che al riconoscimento della calamità del settore si contrapponga la negazione della crisi della fauna.

Invochiamo dunque anche per gli animali selvatici, lo stato di calamità ed il posticipo della caccia fino al ristabilimento delle piene condizioni del recupero delle popolazioni selvatiche”.

__________________________________________________

Sara Bragonzi

WWF Italia ufficio stampa - content & community manager

via Orseolo 12 - 20144 Milano

tel. 02 83133233 - cell 329 8315718

www.wwf.it/stampa

Abruzzo:IdV, orso marsicano a rischio estinzione (a causa della caccia), intervenga l'UE

(AGENPARL) - L'Aquila, 03 set - Orso bruno marsicano a rischio estinzione. L'allarme arriva da Andrea Zanoni, eurodeputato dell'Idv che ha presentato un'interrogazione parlamentare alla Commissione Europea. Negli ultimi dieci anni l'Orso bruno marsicano è passato dai circa 100-120 esemplari stimati nel 2001 ai soli 40-50 censiti quest'anno. “Le cause del declino e della mortalità vanno attribuite a molteplici fattori”, scrive l'eurodeputato, tra cui l'avvelenamento, l'invasione di bestiame nomade semibrado che causa infezioni, ma anche incidenti stradali e “bracconaggio e caccia illegale, con battute al cinghiale nei siti europei SIC e ZPS del Preparco, autorizzate dal Calendario Venatorio della Regione Abruzzo, con apertura anticipata al 7 ottobre, nel periodo essenziale per l'orso per accumulare cibo prima del sonno invernale”. “La Commissione – scrive Zanoni - è al corrente della grave situazione relativa allo status della popolazione dell'Orso marsicano? Può la Commissione rendere note le modalità d'uso e l'importo dei finanziamenti europei Life + Natura utilizzati per la tutela dell'Orso marsicano, nonché i risultati ottenuti con gli stessi? Alla luce delle violazioni delle direttive 2009/147/CE e 92/43/CE come intende operare la Commissione?”.

domenica 2 settembre 2012

Presidente parco dello Stelvio cacciatore: il WWF chiede le dimissioni

TOMASI REO DI VOLER ABBATTERE UNO STAMBECCO

Roma, 2 set. (Adnkronos) - "Il Wwf Italia chiede con forza, ancora una volta, le dimissioni del presidente del Parco nazionale dello Stelvio Ferruccio Tomasi, che si e' fatto rilasciare un permesso di caccia per abbattere in Alto Adige uno stambecco, specie protetta, con l'aggravante che non sarebbe in possesso di regolare licenza di caccia e che il permesso lo ha ceduto a un'altra persona".


"Le aree protette e i parchi nazionali in particolare - ricorda in una nota il Wwf - sono istituiti per la tutela di un patrimonio pubblico e dovrebbe essere superfluo sottolineare che andrebbero gestiti da persone sulla cui competenza e integrita' non esistono dubbi. E' inaccettabile che il presidente di un parco nazionale chieda al presidente della Provincia Autonoma di Bolzano il permesso personale di abbattere selettivamente un animale protetto con 
l'aggravante che il permesso lo avrebbe chiesto per fare 'il favore' ad un amico. Per questo il Wwf chiede a Tomasi che compia un atto di responsabilita' e si dimetta, nell'interesse del parco nazionale stesso".

Il Wwf Italia, al momento della nomina di Tomasi, aveva gia' sottolineato "la sua mancanza di requisiti necessari per svolgere un incarico cosi' delicato in uno dei parchi piu' ricchi di biodiversita'delle Alpi. Una ulteriore richiesta di dimissioni era stata sollevata dal Wwf in occasione dei Mondiali di sci Bormio 2005 - ricorda l'associazione animalista - che hanno causato la distruzione di 
importanti habitat del parco e il taglio di 2.500 alberi per la costruzione di una pista da sci".

(Sin/Ct/Adnkronos)
02-SET-12 13:00

Uccide stambecco con licenza scaduta, denunciato Presidente-cacciatore del Parco dello Stelvio

Il presidente della Provincia autonoma Luis Durnwalder lo aveva autorizzato ad abbattere uno stambecco, ma Ferruccio Tommasi aveva la licenza scaduta da anni. Ecco perché per lui è scattata la denuncia. La difesa: "Non sono stato io a sparare, ma un amico che però è morto durante una battuta"

Porto abusivo d’armi per una battuta di cacciaautorizzata. Non è la storia di un ordinario cittadino, ma del presidente del parco dello StelvioFerruccio Tomasi. La vicenda nasce quando il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, pubblica l’elenco dei cacciatori autorizzati a cacciare nella riserva provinciale di Brennero. Tra i nomi compare il “cavalier” Ferruccio Tomasi, persona autorizzata a «prelevare» unostambecco, poi effettivamente cacciato il 20 settembre del 2011. Gli abbattimenti selettivi sono stati sospesi da una pronuncia del Tar circa due settimane dopo.
Solo da un controllo dell’ispettorato forestale emerge però che il presidente del parco dello Stelvio,Ferruccio Tomasi, ha la licenza di caccia scaduta da diversi anni. Scatta quindi d’ufficio la denuncia per porto abusivo d’armi. «Sono stato un cacciatore lo ammetto – spiega il presidente Tomasi – ma in quell’occasione non sono stato io a sparare. Ho una maculopatia all’occhio e non sono più in grado di prendere la mira: non sparo da 10 anni. Volevo solo fare un favore a un amico, il professor Tosi. È stato lui — dice Tomasi — ad abbattere lo stambecco offerto da Durnwalder. Purtroppo non può confermarlo perché ha perso la vita durante una battuta di caccia nel dicembre dello scorso anno».
Il regolamento prevede che il cacciatore sia accompagnato da un forestale che, stando alle dinamiche, rischia di essere incriminato per falsa testimonianza oltre alla perdita del posto di lavoro. Inoltre le autorizzazioni sono nominali e non sono cedibili a terze persone. Ora il giudice dovrà stabilire se a sparare secondo quanto sostiene Ferruccio Tomasi è stato il defunto professor Tosi o se a sparare sia stato realmente il presidente del parco dello Stelvio. L’episodio avviene nel bel mezzo del braccio di ferro tra istituzioni centrali con l’appoggio degli ambientalisti e la provincia autonoma di Bolzano che spinge per provincializzare il parco dello Stelvio.