mercoledì 6 marzo 2013

Caccia, l'ennesima strage annunciata

VIGILANZA WWF IN TRE PROVINCE LOMBARDE: MILANO, PAVIA E BRESCIA
Caccia, l'ennesima strage annunciata
Troppe specie protette falcidiate ogni stagione
Chiusa la stagione della caccia, si contano le vittime rimaste sul campo. Il rapporto del Wwf racconta di una carneficina ingiustificata. Sotto i colpi non dei bracconieri, ma dei cacciatori con regolare licenza di caccia, cadono anche specie protette in via d'estinzione. Troppi esemplari. Più delle parole possono i numeri. Ed ecco che abbiamo scelto di sintetizzare con un grafico l'attività che le guardie volontarie del Wwf e gli operatori di due Cras (Centri di recupero della fauna selvatica) hanno svolto nelle tre province di Milano, Pavia e Brescia. Durante la stagione di caccia chiusa da poco, nelle tre province sono state denunciate 114 persone: per l'uso di richiami elettroacustici vietati, per aver abbattuto fauna protetta, perché utilizzavano fucili non regolari e in un caso per porto abusivo d'arma, cioè per un bracconiere a tutti gli effetti. C'è chi è stato trovato con fauna selvatica protetta nel carniere, chi è accusato di «furto venatorio». Le guardie volontarie lavorano spesso in tandem con le polizie provinciali, l'Arma dei carabinieri o il Corpo forestale dello Stato. Nei fine settimana dedicati alla sorveglianza del territorio, può accadere veramente di tutto. Alto il numero dei volatili sequestrati ai cacciatori: 688 esemplari. In due casi su tre, i volatili erano morti. Ma la doppietta selvaggia ha fatto strage anche di rapaci, come nel caso di un gufo reale abbattuto a fucilate a Gavardo (Bs) e anche di specie minacciate come l'albanella reale o il falco pellegrino. In pochi mesi nei Cras Wwf di Valpredina e Vanzago ne sono stati ricoverati 80 con ferite da arma da fuoco. Durante i controlli di volontari e polizia è stato sequestrato un mezzo arsenale: 98 fucili e 1.700 munizioni. E poi gabbie trappola, reti da uccellagione e archetti. Tutto materiale illegale. Dopo oltre un decennio di caccia in deroga, cioè a specie di fatto protette, da sempre combattuta dalle associazioni ambientaliste, quest'anno la Regione, diffidata dall'Unione Europea, non ha potuto permettere l'uccisione dei piccoli uccelli canori. Nonostante ciò è stato un anno tragico per i minuscoli fringuelli: ne sono stati sequestrati già nel carniere, pronti per finire in padella, 156 esemplari. Quanti saranno sfuggiti ai controlli? Nelle giornate di forte passo migratorio, a quasi ogni controllo è corrisposta una denuncia penale. Nei carnieri, insieme alle specie cacciabili, sono così finiti anche lucherini, luì (otto grammi di peso, piume comprese), scriccioli, verzellini, cardellini, codirossi. L'attività di vigilanza ha portato a una massa di sanzioni amministrative e ammende penali non indifferente. Ma tutto questo non basta, come sottolineano le guardie Wwf: «Senza un inasprimento delle pene e il ritiro della licenza di caccia i cacciatori indisciplinati non perderanno mai il vizio di sparare ad animali protetti». Segnalazioni di bracconaggio possono essere fatte al 3287308288.pdamico@corriere.it

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