martedì 5 febbraio 2013

Piombino (Li): trovati trampolini abusivi e un mare di cartucce

Ieri i volontari del Wwf hanno ripulito tutta l’area di caccia Gualerci: «Sporco e irregolarità, altro che area protetta»

PIOMBINO. Alle 9, appuntamento sulla strada che porta dal Reciso agli appostamenti. Una domenica mattina (ieri) che il Comitato locale Wwf Val di Cornia ha deciso di dedicare - stagione venatoria appena conclusa - alla “Caccia alla cartuccia”. «Un’azione fin troppo proficua...» lamenteranno, alla fine, i partecipanti dopo aver raccolto qualcosa come un quintale di cartucce in un’area di poco superiore ai 300 metri quadrati. Ed aver trovato un bel po’ di “trampolini” abusivi per la caccia al colombaccio (non mancheranno le segnalazioni alle autorità competenti).

Di foto, ieri mattina i volontari e amici Wwf - in tutto 13 - ne hanno scattate parecchie.

«Tre ore e mezzo di pulizia – racconta Stefano Gualerci, responsabile Wwf Val di Cornia – a raccogliere soprattutto cartucce ma anche spazzatura della più varia. Per riscoprire anche tristi attività che sembravano ormai superate... c’è ancora chi fa il falò con le cartucce, abbiamo trovati resti delle teste d’acciaio; evidente , sono abitudini che si tramandano senza pensare ai danni. Insomma, che dire, un bel po’ di sporco e di abusi».

Qualche dato su questa iniziativa "Caccia la cartuccia" sul Promontorio di Piombino lo snocciola direttamente il responsabile del Comitato locale Wwf.

Cartucce. «Abbiamo raccolto circa un quintale di cartucce in un'area di poco superiore ai 300 mq. – conferma Stefano Gualerci – se rapportiamo il "raccolto" per la superficie del Promontorio che ricade nel sito di importanza comunitaria (nel caso, fondamentale per le rotte migratorie ndr) si raggiungono quantità pazzesche. Il Promontorio di Piombino - Monte Massoncello (circa 718 ettari, circa l’80% del Promontorio) è solo "teoricamente" area di importanza comunitaria per la conservazione della natura, per altro decisa da commissioni ministeriali, visto che sullo stesso Promontorio restano abbandonate svariate tonnellate di cartucce sparate. Se poi consideriamo che il piombo abbandonato nei boschi (20 gr. per ogni cartuccia sparata) – sottolinea ancora Gualerci – lascio immaginare il livello di inquinamento da metalli pesanti presente sull'area».

Abusivismo. Conferme e una ragnatela di scoperte. «Oltre agli appostamenti fissi di caccia – dice Gualerci – sono presenti numerosissimi "trampolini" abusivi per la caccia al colombaccio. Tanto per fare un esempio, proprio sotto uno di questi ci siamo messi a contare le cartucce e al numero 600 abbiamo smesso di contarle mettendole direttamente nei sacchi».

Altra spazzatura. «Tra l’altro, sempre sotto queste strutture abusive, che sono pure passibili di sanzioni amministrative e segnalazioni alla Regione Toscana per danno erariale a causa del mancato versamento delle concessioni regionali – aggiunge Gualerci – viene abbandonato "il mondo"... bottiglie, lattine, cartine di merendine, ma anche tappetini di auto, resti di brandine che abbiamo portato via documentando».

Turismo e territorio. « Impensabile – commenta – promuovere il Promontorio di Piombino nelle borse turistiche del centro e nord Europa se il biglietto da visita è una distesa ininterrotta di cartucce sparate ed abbandonate nel bosco e pure lungo i sentieri all'interno del territorio protetto, la così detta Anpil (Area naturale protetta d'interesse locale)».

Quale tutela. «Ai cacciatori è stato affidato sostanzialmente il" compito" di sorvegliare e di tutelare il Promontorio di Piombino? – si domanda polemicamente Gualerci – Ma se questi sono i risultati, è bene rivedere questo orientamento da parte degli amministratori locali. Probabilmente la Parchi Val di Cornia avrebbe maggiori titoli e competenze per garantire un livello accettabile di tutela dell'area».

«Tornare a casa con così tanti sacchi di cartucce e di sporco più vario... – conclude il responsabile del Comitato locale Wwf – purtroppo abbiamo trovato molto di più di quanto si credeva possibile. Prima dell’estate faremo un’altra pulizia».

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