GEAPRESS – Fratture alle zampe e alle ali causati da una scarica di pallini. La radiografia effettuata ieri dal CRUMA (Centro uccelli marini e acquatici) della LIPU a Livorno lo ha confermato senza ombra di dubbio: il rarissimo esemplare di ibis eremita giunto ieri a Livorno da Cecina, dove è stato raccolto dal Corpo forestale dello Stato, è stato colpito da una scarica di pallini sparati da un fucile da caccia.
Un fatto gravissimo, per una specie estinta in Europa da 400 anni ed è oggetto di un progetto di reintroduzione da parte del Waldrappteam di Vienna. L’animale, dotato di Gps e anelli, sarà sottoposto in giornata a operazione chirurgica nel tentativo di risolvere le fratture alla tibia della zampa destra e al radio dell’ala sinistra.
“Non conosciamo ancora le possibilità di recuperare l’animale – spiega Renato Ceccherelli, direttore sanitario del Cruma LIPU – L’ibis ha perso molto sangue in seguito al ferimento ed è molto debilitato. Inoltre alcuni dei sette pallini visibili all’esame radiologico potrebbero avere compromesso l’integrità e la funzionalità dei tessuti molli della zampa e dell’ala interessati”.
“Condanniamo con forza questo gravissimo atto e ringraziamo il Corpo forestale per il tempestivo recupero – commenta Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU – Un gesto barbaro compiuto in spregio agli sforzi di reintroduzione di questa specie e per il quale ci auguriamo vengano individuati al più presto i responsabili”.
L’Ibis eremita (Geronticus eremita) è una specie estinta in Europa da ormai 400 anni. Ciconiforme dalle abitudini gregarie, viveva in epoca remota in alcune zone d’Europa dove aveva fondato le sue colonie: in Germania, Austria, Svizzera, nelle falesie istriane, e, pare, anche in Italia.
Oggi l’ultima colonia naturale esistente di Ibis eremita si trova in Marocco e consta di circa 150 esemplari sul fiume Dràa, oltre ad alcuni individui presenti in Medio Oriente e scoperti nel 2002 da un team di esperti nell’ambito di un progetto cui partecipava BirdLife International. Nel 1989 si è estinta la colonia di Birecik in Turchia, che appena all’inizio del secolo contava mille coppie nidificanti.
L’animale fa parte del progetto di ricerca avviato dal Waldrappteam di Vienna (un gruppo di biologi e piloti) che dal 2002 si occupa della protezione e il recupero dell´ibis eremita. Il progetto ha ottenuto una notorietà internazionale soprattutto tramite il volo con gli uccelli dall´Alta Austria fino alla Toscana meridionale: l’uomo ha svolto la funzione di genitori adottivi e insegnato la rotta giusta ai giovani ibis, nati in cattività, facendoli volare al seguito di ultraleggeri.
Ora l’Ibis rinvenuto a Cecina è ricoverato al CRUMA, lo speciale ospedale della LIPU che offre agli animali selvatici cure altamente specializzate. Per questo motivo GeaPress ha deciso di aiutare il CRUMA della LIPU la cui attività si basa esclusivamente sul contributo dei volontari. Chi lo volesse può utilizzare l’apposito form (VEDI PAGINA DEDICATA) messo a disposizione da GeaPress per aiutare i volontari e i loro ospiti alati e non.
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