Se la sarebbe cavata con una sanzione decisamente soft e il sequestro dell'apparecchiatura «proibita». Invece, la fuga prima e l'aggressione ai forestali poi, sono costate una denuncia a piede libero al cacciatore sorpreso a Brione con un fonofil, sistema di richiamo elettronico vietato. L'episodio ha messo nei guai anche i genitori del 43enne che si sono a loro volta scagliati contro gli agenti di Gardone Valtrompia e Iseo. Tutto è iniziato ad un appostamento fisso in località Magnoli di Brione dove due agenti della forestale hanno scoperto il 43enne intento a cacciare con il richiamo vietato. Sembrava un intervento come tanti, senza complicazioni che non fossero le fisiologiche rimostranze del destinatario della multa da qualche centinaia di euro. Invece, mentre si accingeva a mostrare i documenti, il cacciatore ha strappato di mano il fonofil all'agente ed è scappato di corsa salendo sull'auto parcheggiata nelle vicinanze. La pattuglia della forestale ha annotato il numero di targa che ha permesso di risalire alla residenza del 43enne. E qui la faccenda si è complicata. Quando i quattro agenti si sono presentati nella sua abitazione di Gussago, la «doppietta» ha cercato di convincere i forestali che si trattava di uno scambio di persona, poi si è barricato in bagno ed è uscito solo quando i genitori sono riusciti a convincerlo. La calma è durata solo pochi minuti. Quando gli agenti hanno trovato una rete per uccellagione la tensione è salita alle stelle ed è scoppiata una zuffa tra gli agenti, il cacciatore e gli anziani genitori. Nella concitazione, il 43enne ha addirittura morsicato a un braccio un agente. La calma è tornata solo quando è stato ammanettato. Il magistrato di turno non ha disposto l'arresto, ma per il cacciatore e i suoi genitori ha formalizzato a vario titolo l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, violenza e minacce. I tre attenderanno il processo a piede libero. Il cacciatore dovrà rispondere anche delle infrazioni legate al possesso del fonofil e della rete da uccellagione. Violazioni peraltro oblabili, decisamente meno gravi dell'incomprensibile reazione.
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