comunicato stampa Associazione Vittime della caccia
La stagione venatoria è iniziata da due giorni e già il numero di vittime è spaventoso e fa riflettere: 11 i feriti e 4 i morti per armi da caccia e cacciatori
dal 1 al 18 settembre2012
SOPRATTUTTO SE CONFRONTATI CON I DATI DELLA PRECEDENTE STAGIONE 2011/2012: 75 FERITI E 11 MORTI IN 5 MESI
DALL'INIZIO DELL'ANNO AL 18 SETTEMBRE RISULTANO 35 LE PERSONE FERITE, 14 QUELLE UCCISE, PER ARMI DA CACCIA E CACCIATORI.
15 I FERITI E 6 I MORTI TRA LA GENTE COMUNE. 4 I BAMBINI FERITI PER ARMI DA FUOCO AD USO CACCIA.
"Gli ultimi due casi in Toscana, la regione che più di tutte ha liberalizzato la caccia con norme e delibere assassine e liberticide per chi di caccia non ne vuole sapere", dichiara Daniela Casprini presidente dell'Associazione Vittime della caccia"
19.09.2012 - Fiesole (FI) - Spara al figlio per errore e lo uccide nella battuta di caccia. E' accaduto nella notte nei boschi sopra Fiesole a pochi chilometri da Firenze. La vittima aveva 32 anni. Un colpo partito per errore durante una battuta notturna di caccia alla lepre e il padre uccide il figlio di trentadue anni. E' accaduto nei boschi sopra Fiesole, a pochi chilometri da Firenze. Il tragico incidente è successo intorno alle 5,30 del mattino....Leggi tutto alla fonte:firenze.repubblica.it
18.09.2012 - Lucca, BIMBO di 8 anni impallinato al viso da un cacciatore che fugge. Un bambino di 8 anni è stato colpito di striscio al volto da un pallino da caccia sparato, nei pressi di un'abitazione, da un cacciatore che ora i carabinieri stanno cercando di individuare. È accaduto ieri sera a Massarosa (Lucca).... Leggi tutto alla fonte: www.leggo.it
E continua: "Aumentare per legge le distanze da case e strade, come invocano alcune associazioni anticaccia, non servirebbe a niente per vari motivi. Già quanto prevede l'art.21, comma 1, lett.a), e) ed f) in merito alle distanze da rispettare da case, strade e recinti vari, se fossero rispettate, salverebbero la vita e la qualità della vita di molte persone pacifiche, definite GENTE COMUNE.
I cacciatori non sono soliti rispettare le distanze e chi dovrebbe controllare non c'è. Ma se i controlli vengono fatti difficilmente viene considerato quanto cita la legge relativamente alle armi a canna rigata, ovvero l'obbligo di rispetto della distanza pari ad una volta e mezzo la gittata stessa dell'arma da case, strade ecc. Da tener presente che queste armi hanno gittate che arrivano da 1 km fino anche a 3 o 4 km!
Per quasi tutte le battute di caccia di selezione, agli ungulati e grossi animali in genere, queste sono le armi impiegate e quindi il territorio disponibile a garantire la pubblica e privata incolumità....NON ESISTE! Non in Italia!
Quando mai vengono rispettate detta distanze durante le battute al cinghiale o ai cervidi? Chi controlla i cacciatori controlla forse anche le gittate delle armi di cui son equipaggiati gli sparatori? Se lo facessero non esisterebbe più la caccia con armi ad anima rigata, salvo in alta montagna dove non esiste neppure una baita! Non servono distanze maggiori, servono controlli assidui per prevenire e per reprimere seriamente.
A tal proposito è semplicemente scandaloso che il non rispetto delle distanze di sicurezza a norma di legge costituisca solo un illecito (non reato), ne consegue che attentare alla vita delle persone sia "perseguibile" solo con una sanzione amministrativa di 205 euro!!! E allora continuiamo così, con il blocco degli appunti in mano per continuare a segnare morti, feriti, minacce e crudeltà ad opera dei cacciatori che son liberissimi di farsi del male come vogliono, ma non di farlo a persone e animali inermi, pacifiche che non li vogliono! E siamo la maggioranza, capito politicanti?" conclude Daniela Casprini, presidente dell'Associazione Vittime della caccia.
Fonte: vittimedellacaccia.org del 19 settembre 2012
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