A pochi giorni dalla denuncia dell'associazione contro i bracconieri nel parco d'Abruzzo e dalla vittoria al Tar contro l'anticipo dell'attività venatoria nel Lazio
ROMA - Ad appena cinque giorni dalla decisione del Tar di fermare l'anticipo della stagione venatoria nel lazio, un gruppo di sedicenti «Cacciatori Integralisti Laziali» minaccia il World Wildlife Fund. Alla sezione Lazio del Wwf - che aveva promosso il rircorso contro l'inizio della stagione delle doppiette dal 1° settembre - è giunta mercoledì 5 settembre una lettera anonima di minacce, con la quale si avanzano ipotesi di danneggiamenti al Monumento Naturale Pian Sant'Angelo nel Viterbese, e all'Oasi Wwf, per il quale la Regione Lazio sta approvando il regolamento del piano di gestione affinché l’area sia tutelata secondo la legge.
SINISTRE PROMESSE - La lettera con sinistre promesse di attentati fa riferimento anche ad altre aggressioni sia a livello regionale sia nazionale e inizia con l'oggetto: «Dichiarazione di guerra». Poi, considerati gli sforzi degli ambientalisti contro l'attività venatoria promette «ritorsioni». La vittoria al Tar contro la pre apertura della caccia si associava alla contemporanea denuncia, da parte del Wwf, di nuove uccisioni di lupi anche da parte di bracconieri all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Lo stesso Wwf chiede da giorni al ministero dell'Agricoltura di adottare le indicazioni dell'Ispra che suggerisce di sospendere la caccia nei prossimi mesi per tutelare la fauna già provata dalla siccità e dal maltempo.
«INTERVENIRE SUI BLOG» - «Riteniamo gravissimo il contenuto della lettera - dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio - e anche l’aggressività sviluppata da taluni cacciatori sui vari blog ospitati dalle associazioni venatorie. Chiediamo a quest’ultime di intervenire rimuovendo tutti i post offensivi e violenti». Il Wwf presenterà querela per l’individuazione dei responsabili, chiedendo «le forze dell’ordine aumentino i controlli per scongiurare qualsiasi condotta illecita volta a colpire il patrimonio indisponibile dello Stato e l'associazione».
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