GROSSETO – Prima persona sotto il fuoco dei cacciatori proprio nella giornata di preapertura a Grosseto: una donna è stata colpita da un pallino sparato alle 17,30 di ieri a Pian di Barca nei pressi del fiume Ombrone.
Gli spari sono arrivati da un capanno di caccia, mentre la donna e suo marito procedevano con l’auto verso il fiume su una strada pubblica.
Improvvisamente hanno sentito delle raffiche provenire dal capanno nella loro direzione.
Uno dei pallini è entrato nell’abitacolo attraverso un finestrino abbassato raggiungendo alla testa la donna, fortunatamente senza gravi conseguenze.
«E’ stata un’esperienza orrenda – ha dichiarato la donna alla LAV – Non pensavamo che ci fossero cacciatori in quella zona e non c’erano cartelli che avvertissero della possibilità di spari. La nostra intenzione era di fare una pacifica passeggiata. L’auto era perfettamente visibile dal capanno e i cacciatori non si sono neanche preoccupati di venire a vedere se ero ferita; anzi, alle proteste di mio marito, gli hanno chiesto a gesti di abbassare la voce, come se i disturbatori fossimo noi».
La donna è stata visitata dal medico di famiglia che ha consigliato una radiografia. Si trova ancora in stato di shock e ha sporto denuncia alla Polizia Provinciale.
«La legge 157 del 92 proibisce di sparare a meno di 150 metri dalle strade – afferma Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto – e adesso chiediamo che siano fatte tutte le indagini per individuare chi ha messo a rischio la vita di queste persone. Si riconferma che la caccia è un rischio concreto per tutti i cittadini, oltre ad uccidere innumerevoli animali innocenti. Una così diffusa presenza di fucili sul territorio maremmano, che conta circa novemila cacciatori, fortunatamente in costante calo, non può essere sottovalutata per la pubblica sicurezza».
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