La Forestale li ha scoperti mentre usavano delle ricetrasmittenti per individuare le prede. Irregolarità anche nei fucili
PARMA – Davano la caccia alle lepri usando le ricetrasmittenti per localizzare la selvaggina, nonostante sia vietato dalla legge. Inoltre l’analisi dei loro fucili ha mostrato delle irregolarità. Per questo il Corpo Forestale e la polizia provinciale ha denunciato 7 cacciatori residenti nel Parmense, che sono incappati in un controllo a Roccabianca.
Gli agenti sono rimasti in ascolto delle comunicazioni radio dei 7 e quando hanno avuto le prove che si scambiano informazioni sulla presenza degli animali sono intervenuti per bloccare la battuta, perché l’utilizzo di apparecchi radio ricetrasmittenti è vietato dalla legge che regolamenta l’attività venatoria (tranne in alcuni casi per la caccia al cinghiale).
I 7 cacciatori sono stati denunciati per aver esercitato la caccia con mezzi non consentiti e ora rischiano la sanzione penale dell’ammenda fino a 1.549 euro. I trasgressori saranno inoltre segnalati alla questura per gli eventuali provvedimenti sulla sospensione della licenza di porto di fucile ad uso caccia.
Dal più accurato controllo eseguito sulle armi sottoposte a sequestro emergeva inoltre la mancata corrispondenza tra il numero di matricola della bascula del fucile ed il numero di matricola della canna. “Si ricorda – dicono dal Corpo Forestale - che per legge le canne dei fucili, in quanto parti essenziali di armi da fuoco, devono essere obbligatoriamente dichiarate all’ufficio locale di Pubblica Sicurezza, alla stregua di tutte le armi comuni da sparo, pena la reclusione da 8 mesi a 5 anni e 4 mesi.
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