di Matteo Miglietta
Pavia, 14 dicembre 2012 - Una sanzione penale ogni tre giorni, mentre le multe non si contano nemmeno. Ogni anno si ripete lo stesso copione e a un mese e mezzo dalla fine della stagione venatoria è la procura di Pavia a lanciare l’allarme. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, sono ancora troppi i cacciatori sorpresi in zone vietate, oltre gli orari consentiti o con armi e richiami vietati. E molto spesso a rimanere vittime dei fucili sono ancheanimali protetti come le peppole, le pispole e i migliarini. Si tratta di volatili molto piccoli che vengono a volte uccisi per errore, scambiati magari per uccelli simili alle allodole, ma basta abbatterne uno solo per essere accusati di caccia di specie protette incappando in sanzioni penali. La procura di Pavia, guidata da Gustavo Cioppa, sta monitorando con attenzione le attività dei cacciatori nel territorio pavese e finora la polizia provinciale ha sorpreso una trentina di cacciatori intenti a violare le regole venatorie, mentre non sono ancora disponibili i dati per quanto riguarda le sanzioni amministrative, che possono arrivare fino a 1.200 euro. In media, un multato ogni tre giorni, seguendo un trend che negli anni, purtroppo, è rimasto costante.
Si rischia anche il carcere
Per chi abbatte o cattura animali compresi nell’elenco delle specie protette, la legge sulla caccia prevede l’arresto da due a otto mesi, oltre a multe che possono raggiungere le migliaia di euro. Pene simili sono previste anche per chi caccia in territori dov’è vietato farlo, come riserve naturali o parchi nazionali. Tutti reati molti diffusi nella provincia di Pavia, dove a volte i trasgressori sono anche cacciatori «in trasferta», spesso arrivati da Brescia. Nella cucina bresciana, infatti, ci sono diversi piatti a base di allodole, volatili molto piccoli e simili ad altri considerati protetti, come le pispole. Può capitare, quindi, che durante una battuta nella quale vengono sparati una cinquantina di colpi, venga abbattuto, volontariamente o meno, qualche animale protetto. Quest’anno non sono mancati nemmeno gli incidenti legati alla caccia, il più tragico dei quali ha avuto come vittima Aldo Barbieri, 16enne di Pietra de’ Giorgi ucciso per errore da un suo amico di un anno più grande. I due ragazzi avevano preso di nascosto i fucili dei genitori ed erano usciti con i cani nelle campagne dell’Oltrepo.
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