WWF: SALVO DAI CACCIATORI LO STAMBECCO DELLE ALPI
IL CAPO DELLO STATO DA RAGIONE AL WWF CONTRO IL PIANO DELLA PROVINCIA DI SONDRIO PER APRIRE LA CACCIA ALLA SPECIE PROTETTA
IL CAPO DELLO STATO DA RAGIONE AL WWF CONTRO IL PIANO DELLA PROVINCIA DI SONDRIO PER APRIRE LA CACCIA ALLA SPECIE PROTETTA
In salvo dai cacciatori lo stambecco delle Alpi. E’ di stamane notizia della decisione del Capo dello Stato, a cui ha fatto ricorso il WWF Italia, che ha bloccato il Piano della Provincia di Sondrio per aprire la caccia alla specie protetta.
“Grazie al WWF, che non ha mai abbassato la guardia vigilando sui tentativi locali di rendere tutto cacciabile, è salvo lo stambecco, simbolo delle Alpi e della biodiversità alpina”.
“La politica di gestione e conservazione della fauna protetta deve essere un serio e puntuale impegno da parte delle autorità nazionali e va promossa da parte dello Stato, visto che la fauna non conosce confini ed è patrimonio di tutti, come questa sentenza ribadisce” dichiara Massimiliano Rocco responsabile specie WWF Italia.
La consistenza stimata di stambecco delle Alpi ammonta oggi complessivamente a circa 31 mila capi, tutti derivanti dai circa 100 esemplari sopravvissuti alla caccia indiscriminata all’inizio del 1900 nella sola zone del Parco nazionale del Gran Paradiso. La popolazione è ora divisa in tante popolazioni e sta faticosamente ricolonizzando tutto l’arco alpino.
L’apertura della caccia in provincia di Sondrio avrebbe compromesso il lungo lavoro di reintroduzione. E’ infatti indispensabile per la sopravvivenza della specie che le diverse colonie si possano spostare sul territorio e riprodurre tra loro, mischiando il proprio patrimonio genetico e rafforzando così la loro possibilità di sopravvivenza. La caccia in un’area anche se piccola avrebbe invece costituito un ostacolo a questo processo naturale.
La sentenza è importante anche per la motivazione: la Provincia è stata ritenuta incompetente in materia, visto che spetta solo al Ministro per le politiche forestali d’intesa con il Ministro dell’Ambiente disporre le variazioni degli elenchi delle specie cacciabili: lo stambecco è materia di importanza nazionale, competenze esclusiva dello Stato e non sono le Province a poter disporre la caccia della specie per soddisfare gli appetiti dei cacciatori valtellinesi.
Un po’ di storia della sentenza:
Nel marzo 2009 la Provincia di Sondrio approva un piano di conservazione, diffusione e gestione dello stambecco, senza la VAS, senza partecipazione delle associazioni ambientaliste, per varare, sotto mentite spoglie, un piano teso a consentire la caccia dello stambecco. Questo inizialmente in provincia di Sondrio, per poi, nel caso in cui il piano fosse passato, allargare l’esperienza a tutto l’areale alpino.
Il WWF ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica nel lontano 2009 depositato ben tre memorie nel corso del procedimento. Il Ministero per le politiche agricole, che inizialmente sosteneva che il WWF non avesse interesse ad agire, dopo la memoria WWF ha cambiato idea ammettendo che “la deliberazione impugnata fa riferimento ad un documento nel quale vengono definite nel dettaglio le modalità per una corretta gestione della specie, anche dal punto di vista della fruizione venatoria). E ora il Capo dello Stato ha accolto il ricorso WWF.
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