lunedì 23 marzo 2015

PARMA – Due gocce di veleno per lo sterminio di lupi e volpi. Un cacciatore arrestato dal Corpo Forestale dello Stato

GEAPRESS – Le indagini del Corpo Forestale dello Stato di Parma erano iniziate lo scorso mese di novembre, a seguito di una denuncia conseguente all’avvelenamento di un cane. I sospetti degli inquirenti si erano subito concentrati nei confronti di un vicino di casa. A quanto sembra vi erano stati recenti screzi e forti motivi di tensione.

Su delega dell’Autorità Giudiziaria la Forestale ha così eseguito la perquisizione domiciliare che ha portato alla scoperta dell’antiparassitario contenente il principio attivo che poteva essere stato utilizzato per la preparazione dei bocconi avvelenati. Si trattava di una sostanza revocata dal mercato fin dal 2007, essendo molto pericolosa per l’ambiente. Nel corso della stessa perquisizione sono state inoltre rinvenute altre sostanze e prodotti antiparassitari non più consentiti dalla legge poiché anch’essi tossici.

Il soggetto indagato, riferisce il Corpo Forestale dello Stato, non è un coltivatore diretto e quindi la detenzione dei fitofarmaci, tra l’altro non più impiegabili perché fuorilegge, non poteva essere in alcun modo giustificata.

Gli inquirenti, oltre al materiale per il quale è stato subito disposto il sequestro, rinvenivano inoltre due pericolosissime confezioni di fiale di un un prodotto da tempo illegale a base di cianuro. Il depliant originale ancora allegato alle confezioni ben descrive la pericolosità e gli effetti ottenibili: “ è la più sicura ed efficace esca per lo sterminio di volpi, lupi e nocivi in genere … è un veleno ad effetto immediato e mortale, due gocce a contatto delle mucose provocano la morte immediata per paralisi del centro respiratorio… il contenuto di una fiala è sufficiente ad uccidere un animale anche di 150 chili“.

Il soggetto risultava essere un cacciatore iscritto regolarmente ad un ATC. Per questo motivo è stato sottoposto ad un controllo sulle armi che ha portato alla verifica di quelle legittimamente detenute e denunciate. Occultati nel garage di casa, sono però stati trovati cinque fucili abusivamente detenuti, armi clandestine ed alterate, migliaia di munizioni di svariati calibri tra le quali munizioni da guerra e quasi dieci chilogrammi di polvere da sparo. Il tutto non era denunciato.

Tra le armi sequestrate e illegalmente detenute figuravano diverse carabine calibro 22 assolutamente vietate per l’esercizio venatorio, ma anche puntatori laser, silenziatori ed un fucile pesantemente alterato con canna mozzata e puntatore laser. Il sospetto è pertanto che il cacciatore potesse essere non solo avvelenatore e sterminatore di fauna selvatica considerata “nociva” e di animali da compagnia, ma anche un temibile bracconiere in esercizio probabilmente da molti anni.

Al soggetto è stato successivamente revocato il porto d’armi con provvedimento della Prefettura U.T.G. di Parma.

Per le armi e le munizioni abusivamente detenute l’uomo è stato tratto immediatamente in arresto dai Forestali e successivamente, vista l’età e l’incensuratezza, la Procura ha disposto la riconduzione presso la propria abitazione.

sabato 21 marzo 2015

Capolona (Ar), condizioni drammatiche per sette cani. Sequestrati ad un cacciatore

A seguito di una segnalazione circa le cattive condizioni di salute di un cane, nel pomeriggio di domenica 15 marzo le guardie zoofile OIPA Arezzo hanno effettuato un sopralluogo presso un’abitazione privata a Capolona (AR). 
Una volta giunti sul posto gli agenti hanno appurato che i cani detenuti nella proprietà erano in totale 7 e tutti erano detenuti in condizioni drammatiche. 
Gli unici due cani microchippati e intestati a M.F., cacciatore, erano rinchiusi singolarmente al buio all'interno di due garage completamente serrati, ricolmi di feci. 
Entrambi gli animali, un maschio e una femmina giovani, erano gravemente denutriti e molto spaventati. Il maschio presentava anche una ferita aperta sulla schiena, mentre la femmina era curva su sé stessa.

All'interno della medesima proprietà erano detenuti altri cinque cani, tutti sprovvisti di microchip, di cui tre, due maschi giovani e una cucciola, in due piccoli recinti, sprovvisti di riparo e acqua pulita, con pavimentazione composta da fango e feci. Altri due, maschi giovani, erano rinchiusi in un container di lamiera completamente al buio e in condizioni igieniche disastrose.

Vista la gravità della situazione le guardie zoofile hanno chiesto il supporto di carabinieri di Subbiano (AR) che, intervenuti sul posto, hanno posto i cani sotto sequestro penale e denunciato M.F. per maltrattamento di animali. 
I veterinari Asl stanno sottoponendo i cani a tutti gli accertamenti per verificare la presenza di patologie, oltre al grave stato di denutrizione. Vista l’impossibilità di trovare un ricovero immediato nei canili della zona, i cani sono rimasti momentaneamente nella proprietà del trasgressore, al quale è stato consegnato cibo per sfamare gli animali ed è stato imposto un immediato miglioramento delle condizioni di detenzione.

Le guardie zoofile OIPA, in collaborazione con la sezione OIPA di Arezzo, stanno monitorando da vicino la situazione e nel pomeriggio di lunedì 16 settembre hanno effettuato un ulteriore sopralluogo per verificare l’attuazione delle prescrizioni e le condizioni dei cani. In parallelo si lavora alacremente per trovare con estrema urgenza un ricovero alternativo per i 7 cani, sia nelle struttura di zona sia presso stalli privati. 

Fonte: arezzotv.net