sabato 31 maggio 2014

Villa San Pietro (CA) – Cacciatore appostato nella pedana sull’albero. Doveva sparare ai cinghiali

La Forestale della Regione Sardegna chiede al Questore il ritiro del porto d'arma

GEAPRESS – Una pedana costruita sull’albero. E’ quanto scoperto dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale del Servizio Ispettorato Ripartimentale di Cagliari intervenuto nei giorni scorsi con il personale della Stazione Forestale Pula in località Crabileddu nel territorio comunale di Villa San Pietro (CA).

Si trattava di una pappadroxia, ovvero una postazione di caccia costituita da mandorle, organizzata proprio con una pedana montata sopra ad un albero. Da qui si sarebbe appostato il cacciatore di frodo.

Gli appostamenti della forestale della Regione Sardegna hanno così portato, nella serata del 28 maggio, ad individuare un uomo mentre era intento ad appostarsi nella pedana con un fucile doppietta calibro 12 caricato a pallettoni. L’arma, stante gli accertamenti eseguiti, è risultata intestata allo stesso.

Dovrà ora difendersi dall’accusa di esercizio di caccia in periodi non consentito e con uso di munizioni non consentite. Lo stesso è stato segnalato al Questore per il ritiro della licenza di porto di fucile essendo lo stesso cacciatore.

Nella stessa Operazione sono state denunciate due persone per detenzione di coltello di genere proibito.

L’operazione si inquadra nell’attività di controllo del territorio disposta e coordinata dal Servizio Ispettorato di Cagliari per contrastare al fenomeno del bracconaggio.

mercoledì 28 maggio 2014

Palagiano (TA) – Con il porto d’arma uso caccia nella zona di ripopolamento cinghiali

Intervento dell'Arma dei Carabinieri

GEAPRESS – Intervento nella notte di ieri dei Carabinieri della Stazione di Palagiano e del N.O.R.- Aliquota Radiomobile di Massafra (TA).

Ad essere fermati a bordo di un’autovettura ed all’interno di una zona di ripopolamento di cinghiali, sono stati due ragazzi. Nel corso della perquisizione veniva rinvenuto all’interno del veicolo un fucile di proprietà di uno dei due giovani. Si tratta, specificano i Carabinieri, di un’arma legalmente detenuta essendo il giovane titolare di un porto d’arma uso caccia. L’attività venatoria, però, è in quel periodo chiusa oltre al fatto che sulla canna risultava fissata una torcia elettrica con lo scopo di illuminare la selvaggina nelle ore notture.

I due giovani sono stati denunciati per violazione della normativa sulla caccia, mentre il fucile è stato posto sotto sequestro.

martedì 20 maggio 2014

Bagno a Ripoli (FI): "La nostra cagnolina di un anno presa a fucilate nel muso

"La nostra cagnolina di un anno presa a fucilate nel muso"
Il dolore di una famiglia di Lappeggi, che adesso aspetta la visita veterinaria per poi sporgere denuncia

BAGNO A RIPOLI - C'è rabbia, dolore, frustrazione, nelle parole diStefano Meucci e della sua famiglia, che vive nella quiete di Lappeggi.

Una quiete che lunedì 19 maggio è stata funestata da uno sconsiderato: se infatti le prime ipotesi verranno confermate dalla visita veterinaria a cuiMicol, la cagnolina di un anno che vedete nella foto sopra, si avrà la certezza che alla povera cuccio,a è stata sparata una fucilata in pieno muso. A quel punto, con il certificato medico, partirà anche la denuncia ai carabinieri.

"A circa 50 mertri da casa nostra - dice Stefano - a Lappeggi, mentre io la cercavo perché era scappata, un cacciatore (sicuramente della zona e in stagione non di caccia ovviamente), l'ha chiamata. E quando si è avvicinata le ha scaricato due colpi in pieno muso".

"Dalle radiografie - dice ancora Stefano - si vede benissimo che è piena di pallini, solo nel muso. Ancora non sappiamo se potrà vivere, se lo farà con un occhio solo o con nessuno e come sarà la sua vita".

La rabbia è, comprensibilmente, tantissima: "In fondo - prosegue Stefano - ci sono ben altre tragedie nella vita, ma sentire il pianto disperato di mia figlia di cinque anni, raccogliere il corpo pieno di sangue di questa creatura è un prezzo troppo alto perché io oggi mi senta fiero di vivere all'Antella".

"Vorrei che un po' tutti - dice ancora - ci vergognassimo di sapere che abbiamo nella nostra comunità un piccolo mostro che non esita a sparare vicinissimo a delle case, nel tardo pomeriggio, quando tutti siamo fuori con i bambini. E sappiamo che, anche in seguito a una denuncia, niente sarà fatto: il pistolero si è nascosto bene".

"Ma sappiamo anche - dice ancora furibondo - che lo può fare anche grazie a quella tragica abitudine di coprire le malefatte altrui in quanto appartenente allo stesso gruppo. E' la mafia del gruppetto, degli amici di doppietta, della sopraffazione domenicale di non poter farsi una girata nel bosco perché corri il rischio di venire impallinato".

"Ecco - conclude - vorrei che tutto questo cambiasse, che si avesse il coraggio di dire sì, sono un cacciatore, posso non piacerti, ma non posso condividere niente con chi comunque si comporta da criminale. Mi piacerebbe...".

Vasto (Ch): fucilata contro un pastore maremmano, il cane morto dopo un giorno

Probabilmente è stato un fucile da caccia a sparare i colpi che hanno ferito Bianca, pastore maremmano femmina molto docile che da diversi anni era accudita da una volontaria dell'associazione Amici di Zampa. L'episodio è avvenuto mercoledì scorso. Erano circa le 17 quando una residente di via Aldo Moro si è accorta che l'animale sanguinava. Bianca è stata trasportata presso la Clinica Veterinaria dell’Adriatico di Vasto, dove purtroppo è deceduta il giorno seguente per crisi respiratoria. Con il referto veterinario verrà inoltrata denuncia contro gli autori del crimine. Un episodio che ha lasciato senza parole i tanti residenti di Cupello che erano abituati alla presenza del pastore maremmano tra di loro. Qualche anno fa l'animale era stato registrato a cura del Comune, divenendo, quindi una sorta di "cane di quartiere".

"Questa Amministazione comunale - spiega una nota del Comune di Cupello - individua nella tutela degli animali uno strumento finalizzato al rispetto ed alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi e, in particolare, verso le specie più deboli ed opera affinché sia promosso nel sistema educativo dell’intera popolazione, e soprattutto in quello rivolto all’infanzia, il rispetto degli animali e il principio della corretta convivenza con essi. Questo Ente condanna e persegue ogni manifestazione di maltrattamento verso gli animali nel rispetto dell'art. 544-terdel Codice Penale ai sensi del quale: 1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale".

lunedì 5 maggio 2014

Piazzola (PD), trovato morto con un colpo al petto: probabile incidente di caccia

Piazzola, trovato morto con un colpo al petto: probabile incidente di caccia

Il cadavere di un uomo di 43 anni in via Carbonia a Piazzola: potrebbe essere partito un colpo dalla sua arma mentre montava un treppiede per la caccia

PIAZZOLA SUL BRENTA. Un uomo di 43 anni è stato trovato morto a Piazzola sul Brenta in via Carbonia con un colpo di arma da fuoco al petto. I carabinieri stanno indagando per verificare se si è trattato di un suicidio o un incidente in caccia.

Secondo una prima ricostruzione la più probabile pare essere la tesi dell’incidente: l’uomo infatti con tutta probabilità stava montanto un treppiede quando dall’arma potrebbe essere partito un colpo che l’ha raggiunto al petto, uccidendolo all’istante.

La vittima è Thomas Enrico Riello, rappresentante farmaceutico vicentino, residente a Camisano. A scoprire il cadavere è stato un amico, che l'aveva raggiunto nel capanno per una giornata di caccia.