giovedì 31 ottobre 2013

Pesaro: cacciatori (di frodo), Forestale in azione. Tre bloccati, fucili sequestrati

Tre cacciatori di frodo sono stati individuati ieri all'alba dal Corpo Forestale dello Stato mentre abbattevano selvaggina particolarmente protetta in località Bocca Trabaria nel Comune di Borgo Pace. I forestali avevano organizzato un lungo appostamento, che ha consentito di individuare, in due tempi, i cacciatori che, muniti di regolare licenza, alle prime luci dell'alba, avevano abbattuto vari esemplari di uccelli non cacciabili o addirittura particolarmente protetti: tra questi esemplari di Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Verzellino (Serinus canarius serinus), Passera scopaiola (Prunella modularis), e Ballerina bianca (Motacilla alba), sottoposti a speciale protezione dalla Convezione di Berna. I tre sono stati denunciati con contestuale sequestro dei fucili, delle munizioni e dei capi abbattuti.

mercoledì 30 ottobre 2013

Savigno (BO), arrestato cacciatore ubriaco

Aveva partecipato a una grigliata dopo una battuta di caccia e pretendeva di farsi aprire la porta dalla cognata. All'arrivo dei carabinieri, li ha aggrediti

Bologna, 29 ottobre 2013 - I carabinieri della stazione di Savigno, Castello di Serravalle e Bazzano, hanno arrestato un 42enne italiano, incensurato, per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Alle 20 di ieri sera la centrale operativa del 112 ha ricevuto una richiesta di aiuto da Savigno da parte di una donna che riferiva di aver subito il danneggiamento della porta d’ingresso del suo appartamento da parte del cognato inquilino che, di rientro da una grigliata a cui aveva preso parte dopo una battuta di caccia, pretendeva di farsi aprire la porta. La donna, spaventata dall’uomo che, non solo era ubriaco, ma anche armato di fucile, si è barricata in casa.

All’arrivo dei carabinieri, il 42enne, disarmato, ma in evidente stato di ebbrezza alcolica se l’è presa anche con loro, prima ingiuriandoli, poi prendendo a testate l’auto di servizio. Non pago, nonostante invitato a desistere, l’uomo ha anche aggredito i militari quindi si è allontanato in direzione dell’abitazione. Considerata la delicatezza della situazione sono intervenute altre pattuglie dei Carabinieri e per il 42enne, bloccato vicino al cortile di casa, sono scattate le manette e il sequestro di tutti e sei i fucili da caccia che aveva in casa.

martedì 29 ottobre 2013

Pesaro – Cacciatori, ma di specie protette e particolarmente protette

Intervento del Corpo Forestale dello Stato.

GEAPRESS – Tre cacciatori di frodo sono stati denunciati ieri all’alba perchè accusati di avere abbattuto volatili appartenenti a specia protetta. I fatti sono accaduti in località Bocca Trabaria nel Comune di Borgo Pace (PU).

Ad intervenire il Corpo Forestale dello Stato che è entrato in azione antibracconaggio grazie ai controlli finalizzati al contrasto dell’esercizio illegale dell’attività venatoria. In particolare, in questo periodo, sono stati incentivati quelli relativi all’avifauna migratoria.

I cacciatori sono stati individuati in due tempi diversi grazie ad un lungo appostamento. Tutti muniti di regolare licenza di caccia e tutti, alle prime luci dell’alba, intenti nell’abbattimento di avifauna non cacciabile o addirittura particolarmente protetta. Tra questi esemplari di Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Verzellino (Serinus canarius serinus), Passera scopaiola (Prunella modularis), e Ballerina bianca (Motacilla alba), sottoposti a speciale protezione dalla Convezione di Berna.

I bracconieri sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazione all’art. 30 della L. n. 157/92 con il contestuale sequestro dei fucili, delle munizioni e degli animali abbattuti.

Le operazioni sono state condotte da personale del Comando Provinciale CFS e dei Comandi Stazione Forestale di Pesaro, Mercatello e Serra S.Abbondio nell’ambito di una campagna di controllo e di intensificazione delle attività antibracconaggio.

lunedì 28 ottobre 2013

Brescia – E’ esplosa la caccia. Individuato un tredicenne armato e richiami in MP3

Il WWF: week end di fuoco, ricomincia la guerra agli uccelli migratori - Il numero antibracconaggio e il problema dei controlli sottodimensionati

GEAPRESS – La stagione venatoria 2013 si era presentata sin dagli esordi sottotono. Meno cacciatori in attività, riferisce il WWF. Il passo migratorio va a rilento, fatta eccezione per poche giornate di picco relative al Tordo bottaccio. Ed invece a partire dalla giornata di sabato 26 ottobre le Guardie WWF del nucleo di Brescia hanno potuto riscontrare la ripresa dell’usuale utilizzo di mezzi vietati di caccia e l’uccisione di specie protette.

Sei i cacciatori denunciati in una sola giornata con il sequestro operato grazie agli Agenti della Polizia Provinciale di sei fucili, quattro richiami acustici e di uccelli protetti appartenenti a varie specie (migliarino di palude, passera d’Italia, pispola). I sequestri sono avvenuti nei comuni di Orzinuovi, Borgo San Giacomo, Comezzano, Mazzano.

“Speravamo in una riduzione drastica degli illeciti penali – sottolinea Antonio Delle Monache Coordinatore Guardie WWF Lombardia – purtroppo ci siamo forse illusi. Ieri con un ingresso massiccio di allodole, pispole e altri piccoli migratori la campagna bresciana è tornata ad essere il luogo di sempre: richiami illegali accesi a tutto volume e uccisione diffusa di uccelli protetti”.

A partire dal’apertura della terza domenica di settembre sono stati 21 i cacciatori deferiti all’Autorità giudiziaria perché colti in flagranza di reato dalla Guardie WWF in relazione all’utilizzo di mezzi vietati, abbattimento di specie protette e particolarmente protette, omessa custodia di armi, maltrattamento di animali. I casi più eclatanti delle ultime settimane sono avvenuti ad Artogne dove veniva sorpreso un tredicenne che sparava a piccoli uccelli con la conseguente denuncia del padre per omessa custodia di armi. A Calvisano in collaborazione con le Guardie Zoofile dell’ANPANA, venivano sorpresi due cacciatori che in un appostamento riservato alla caccia agli acquatici (sguass) avevano abbattuto 30 migliarini di palude e 3 fringuelli con un sofisticato impianto di richiami elettroacustici. A Collebeato un cacciatore utilizzava un telefonino cellulare per riprodurre tramite files musicali mp3 il canto dell’allodola. Telefonino e fucile venivano sequestrati dalla Polizia Provinciale.

Vittime del persistente bracconaggio anche 29 rapaci giunti al CRAS Valpredina (BG) del WWF, per la maggior parte provenienti dalla provincia di Brescia (lodolaio, sparviere, albanella reale, poiana).

“L’unico dato positivo sono le sempre più numerose segnalazioni che giungono al telefono antibracconaggio del WWF (328 7308288), anche da parte di cacciatori esasperati dall’illegalità diffusa – conclude Antonio Delle Monache – Purtroppo la vigilanza venatoria a Brescia è sottodimensionata rispetto alla necessità. Gli ultimi dati disponibili riferiti alla Stagione Venatoria 2005-2006 parlano di un totale di controlli effettuati da tutti gli organi di vigilanza, pari a 3387 sui 30.388 cacciatori bresciani. Se ipotizziamo, sicuramente per difetto, una media di 30 giornate di caccia per cacciatore, abbiamo circa 900.000 giornate di caccia. Ciò vuol dire un 0,37% di giornate di caccia “controllate”.

giovedì 24 ottobre 2013

Valpredina (BG) – Il rapace quotidiano impallinato. Abbattimenti illegali record dall'apertura della stagione venatoria

L'incredibile elenco degli uccelli rapaci ricoverati nel Centro di Recupero del WWF

GEAPRESS – Ventinove rapaci impallinati. E’ questo l’incredible numero di animali tutti appartenenti alla fauna superprotetta dalla legge italiana, che sono stati ricoverati dal Centro di Recupero di Valpredina (BG) gestito dal WWF. Il 22 settembre scorso, la comunicazione di un falco Gheppio. Poche ore addietro, una rara Albanella reale (nella foto) e due Poiane. Di mezzo, quello che mediamente corrisponde ad un rapace impallinato al giorno. Si tratta di otto Sparvieri, dodici Gheppi, un Falco di palude, due falchi Lodolaio, una Poiana, un Airone cenerino (ardeide anch’esso protetto dalla legge).

Sono animali dei quali si ha notizia, ovvero non prelevati da chi spara ed a sua volta ritrovati da qualche volenteroso che li ha poi consegnati al Centro del WWF. In alcuni casi si tratta di Agenti della Polizia Provinciale di Bergamo, come nel caso di uno dei due sparvieri comunicati lo scorso primo ottobre, e di Brescia. In quest’ultimo caso ad essere stati recuperati lo scorso 24 settembre sono stati un Falco lodolaio ed un Gheppio.

Esclusivamente uccelli rapaci (Airone escluso) per i quali la migrazione autunnale coincide con l’apertura della stagione venatoria. Nei mesi antecedenti, infatti, i recuperi sono numericamente non paragonabili al picco registrato a cavallo tra settembre ed ottobre. Poveri animali centrati da colpi di fucili da caccia e recuperati con i pallini di piombo conficcati nello sterno o addirittura in posizioni inoperabili della testa. Ali e zampe spezzate ed una degenza lunga e difficile che obbligherà per la liberazione (saltato il periodo di passaggio autunnale e con la sola esclusione delle specie stanziali) al rispetto del successivo periodo migratorio.

Un elenco impressionante che rappresenta verosimilmente solo una percentuale degli animali realmente abbattuti.

lunedì 21 ottobre 2013

Brindisi. Spara contro il tordo, colpisce un agente: battuta di caccia con tragedia sfiorata

Spara contro il tordo, colpisce un agente: battuta di caccia con tragedia sfiorata
Due cacciatori di Novoli sono stati denunciati a piede libero dagli agenti di polizia provinciale di Brindisi perché avevano un richiamo acustico illecito. Ma proprio mentre si stavano avvicinando per il controllo, è stato esploso un colpo che, di rimbalzo, ha ferito uno dei guardacaccia“

BRINDISI – Volevano impallinare un tordo, ma hanno beccato un agente della polizia provinciale di Brindisi. E mentre l’uccello prendeva il volo, terrorizzato e battendo con forza le ali dopo il boato sordo del colpo appena esploso, il povero guardacaccia finiva dritto al suolo. La schioppettata non è stata fatale, per estrema fortuna di tutti i protagonisti, altrimenti ora si starebbe commentando una tragedia; nondimeno i due cacciatori, entrambi uomini di Novoli, ora passeranno i loro bei guai.

E già, perché i due amici di battute di caccia per il momento hanno rimedito una denuncia a piede libero, avendo con sé un richiamo acustico illecito. E per di più, potrebbe scattare una seconda denuncia se l’agente dovesse sporgere querela per le lesioni subite. Lo sparo è stato indirizzato a lui involontariamente, per giunta è stato colpito di rimbalzo, e la prognosi non è riservata, ma il tutore dell’ordine ricorderà a vita la pessima mattinata trascorsa in ospedale, dove i medici gli hanno estratto i pallini da una gamba.

Tutto s’è consumato questa mattina in contrada “Uggio”, zona di campagna al confine fra Mesagne e Brindisi. I due amici si erano recati all’alba in quell’area per una battuta di caccia, ma avevano pensato bene di agevolare il compito di abbattere selvaggina impiegando un richiamo acustico, che notoriamente è uno strumento vietato dalla legge. E’ stato proprio questo suono a richiamare, oltre che un tordo, anche due agenti della polizia provinciale brindisina.

Qualcosa di poco naturale, la ripetitività del cinguettio, li ha portati a verificare se il sospetto fosse fondato. Solo che a volte, i destini s'incrociano davvero pericolosamentel. Proprio nel momento in cui avevano quasi raggiunto il luogo in cui si trovavano i novolesi, uno dei due stava facendo pressione col dito sul grilletto per esplodere un colpo. I pallini hanno subito un rimbalzo sul terreno, finendo contro l’agente, rimasto ferito alla gamba destra. Mentre il tordo, è il caso di dire, ha salvato le penne.

Spara contro il tordo, colpisce un agente: battuta di caccia con tragedia sfiorata
„Soccorso il collega, che di lì a poco sarebbe stato trasportato al “Perrino” di Brindisi, e avviati gli accertamenti, è stata verificata dunque la presenza dell’apparecchiatura, che è stata posta sotto sequestro. Esattamente come i fucili, che, però, risultano detenuti legalmente. E ora si aspetta di capire se l'agente sporgerà anche denuncia per le lesioni. “




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Lamezia Terme (CZ). Ferito uomo durante battuta di caccia a Decollatura

Lamezia Terme – Un uomo, di cui non sono state rese ancora note le generalità, è rimasto ferito durante una battuta di caccia tra i boschi di Decollatura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri guidati dal capitano Domenico De Biasio che hanno effettuato i rilievi per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. Si tratterebbe di un classico incidente di caccia avvenuto intorno alle 17:30. Sia la vittima che colui che ha sparato facevano parte di una stessa squadra che si trovava lì per la stessa battuta di caccia. Chi ha sparato è stato comunque identificato dai carabinieri e ci sono indagini in corso. Il ferito, originario di San Pietro Apostolo, si trova attualmente ricoverato presso l’ospedale di Lamezia ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

sabato 19 ottobre 2013

Roccabianca (Parma): denunciati 7 cacciatori


La Forestale li ha scoperti mentre usavano delle ricetrasmittenti per individuare le prede. Irregolarità anche nei fucili

PARMA – Davano la caccia alle lepri usando le ricetrasmittenti per localizzare la selvaggina, nonostante sia vietato dalla legge. Inoltre l’analisi dei loro fucili ha mostrato delle irregolarità. Per questo il Corpo Forestale e la polizia provinciale ha denunciato 7 cacciatori residenti nel Parmense, che sono incappati in un controllo a Roccabianca. 
Gli agenti sono rimasti in ascolto delle comunicazioni radio dei 7 e quando hanno avuto le prove che si scambiano informazioni sulla presenza degli animali sono intervenuti per bloccare la battuta, perché l’utilizzo di apparecchi radio ricetrasmittenti è vietato dalla legge che regolamenta l’attività venatoria (tranne in alcuni casi per la caccia al cinghiale).
I 7 cacciatori sono stati denunciati per aver esercitato la caccia con mezzi non consentiti e ora rischiano la sanzione penale dell’ammenda fino a 1.549 euro. I trasgressori saranno inoltre segnalati alla questura per gli eventuali provvedimenti sulla sospensione della licenza di porto di fucile ad uso caccia. 
Dal più accurato controllo eseguito sulle armi sottoposte a sequestro emergeva inoltre la mancata corrispondenza tra il numero di matricola della bascula del fucile ed il numero di matricola della canna. “Si ricorda – dicono dal Corpo Forestale - che per legge le canne dei fucili, in quanto parti essenziali di armi da fuoco, devono essere obbligatoriamente dichiarate all’ufficio locale di Pubblica Sicurezza, alla stregua di tutte le armi comuni da sparo, pena la reclusione da 8 mesi a 5 anni e 4 mesi.

Belluno. Spara contro i cartelli stradali cacciatore finisce in manette

Nei guai anche il rifornitore del fucile e dei colpi

SELVA DI CADORE (Belluno)— Faceva tiro al bersaglio sui cartelli della strada regionale, comodamente affacciato alla finestra di casa, fino a quando la polizia, seguendo le traiettorie dei colpi, lo ha trovato e ammanettato. Un cacciatore di Selva, M.S. di 38 anni è stato arrestato per detenzione illegale di armi e il suo «rifornitore », G.P. di 69, originario di Trento ma con un appartamento anche a Selva, denunciato con l’ulteriore accusa di cessione di armi senza licenza. Gli agenti della polizia amministrativa e sociale della questura di Belluno, coadiuvati dai colleghi della polizia provinciale, avevano fatto partire diverse settimane fa i controlli dopo aver notato alcuni colpi sparati sui cartelli stradali della regionale 251.

Le traiettorie oblique puntavano tutte all’abitazione del più giovane dei due cacciatori, così gli agenti all’alba di ieri hanno organizzato una perquisizione che ha portato alla luce un fucile calibro 22 marca «Voere kufstein austria», modello «Laufthal 3», con matricola abrasa e 270 munizioni. Nonostante l’incredulità, per l’uomo è scattato l’arresto a Baldenich mentre gli agenti, ottenuta l’informazione su chi gli aveva fornito l’arma, hanno subito proseguito con la perquisizione anche delle abitazioni del secondo cacciatore, sia a Selva che a Trento, dove erano nascoste due pistole, di cui una da guerra, oltre a decine di munizioni sia da guerra che per armi comuni. A causa dell’età avanzata dell’uomo e della sua assenza al momento del controllo (fosse stato presente sarebbe subentrata la flagranza, che ne avrebbe consentito l’arresto) nei suoi confronti è scattata soltanto la denuncia a piede libero. L’ultimo arresto per detenzione illegale di armi da fuoco risale a luglio sempre a Selva, quando 72enne era stato trovato in possesso (per la seconda volta) di una vera e propria Santa Barbara: tritolo, dinamite, bombe a mano e una serie di fucili.

mercoledì 16 ottobre 2013

Da Vicenza all'Albania per la caccia illegale: maxi multa

Da Vicenza all'Albania per la caccia illegale: maxi multa
Il gruppo di Vicenza, G.M., 61 anni, A.M. 56, P.F., 70, e L.O., 49 è stato bloccato dalla polizia di frontiera in Albania per degli uccelli protetti custoditi nel bagagliaio. Se pagano, possono rientrare“

I quattro cacciatori di Vicenza fermati alla frontiera albanese con degli uccelli proibiti nel bagagliaio delle auto potranno rientrare in Italia solo se pagheranno una maxi multa da 100mila euro. Il gruppo si difende sostenendo che le prede sono state cacciate nel periodo consentito, cioè in primavera, e poi conservate in dei frighi. In tutta risposta, per evitare il processo, le autorità albanesi gli hanno proposto una sorta di "patteggiamento": pagare cauzione e sanzione e liberi tutti, senza attendere il processo. 

La vicenda che, se i cacciatori dicessero la verità, potrebbe essere definita "kafkiana", si radica nell'abitudine della compagnia di amici (con i 4 ce n'erano altri due, che stanno facendo rientro in città) di trascorrere qualche giorno in Albania per dedicarsi all'attività venatoria, in vari periodi dell'anno, appoggiandosi ad un'organizzazione che fornisce loro appoggio logistico. Per questo, gli accusati avrebbero chiesto la loro testimonianza per chiarire che gli uccelli non sono stati uccisi nel periodo proibito, ma le autorità locali sembrano non sentirci. 




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lunedì 14 ottobre 2013

Arezzo. Due bimbi feriti da un cinghiale in fuga dai cacciatori

Le loro condizioni non sono gravi. L'animale era inseguito da cani di cacciatori impegnati in una battuta in un bosco nell'Aretino, a Madonna di Montalto, nei pressi di Stia


Due bambini, di 12 e 6 anni, sono rimasti feriti, in modo non grave - secondo quanto si è appreso - dopo essere stati urtati da un cinghiale che stava fuggendo. L'animale era inseguito da cani di cacciatori impegnati in una battuta in un bosco nell'Aretino, a Madonna di Montalto, nei pressi di Stia. I due bambini facevano parte di un gruppo di escursionisti fiorentini: hanno riportato ferite alle gambe provocate dalle zanne dell'animale. Al dodicenne, portato all' ospedale di Bibbiena sono stati dati un paio di punti di sutura. L'altro bambino è stato trasferito al pediatrico Meyer di Firenze con l'elisoccorso: ha riportato una ferita lacero contusa. Secondo quanto spiegato, il gruppo di escursionisti stava facendo una passeggiata, con una guida, nel bosco, quando, mentre si trovavano lungo un sentiero, è arrivato il cinghiale inseguito dai cani. I bambini non sarebbero riusciti ad allontanarsi dalla traiettoria dell'animale in fuga. Sul posto insieme ai sanitari anche i carabinieri.

giovedì 10 ottobre 2013

Bobbio (PC), proiettili per cinghiali distruggono una porta. Scatta la denuncia

Ha sporto denuncia ai carabinieri una pensionata di Bobbio che ha trovato ieri una porta finestra della sua abitazione, nella frazione di Degara, completamente in frantumi. “Ho subito pensato fossero entrati i ladri, ma non mancava nulla – racconta, ancora spaventata -. Poi vicino alla porta ho trovato proiettili usati per la caccia al cinghiale. Ho chiamato i carabinieri di Bobbio, i quali sono subito intervenuti per un sopralluogo, e ho sporto regolare denuncia perché non è il primo episodio che capita, qui: una volta sono stata svegliata nel cuore della notte dagli spari troppo vicini alla casa. Ogni anno è la stessa storia: siamo spaventati e disperati”.

mercoledì 9 ottobre 2013

Sestino (Urbino), cacciatore si ferisce a un piede durante una battuta di caccia al cinghiale

Pare che il colpo sia accidentalmente partito dal fucile dello stesso cacciatore, che è stato trasportato all'ospedale di Urbino ma le sue condizioni non sono gravi

Incidente di caccia stamani a Sestino. Intorno alle 9.00, l'allarme è scattato dalla località di Casale, nella quale era in corso una battuta al cinghiale da parte della locale squadra di cacciatori. A un certo punto, un componente del gruppo è rimasto leggermente ferito a un piede e pare che l'uomo, un 70enne residente ad Ancona, abbia fatto tutto da solo, nel senso che il colpo sia accidentalmente partito da suo fucile. Il ferito è stato trasportato all'ospedale di Urbino, ma fin da subito le sue condizioni non sono apparse preoccupanti seppure è stato sottoposto a un piccolo intervento.