sabato 30 ottobre 2010

Caltanissetta. Centrato sul collo dalla rosa di pallini da caccia

GEAPRESS – Lavoro inutile? Niente affatto. La LIDA di Caltanissetta si rimbocca le maniche e riprende a badare a Billy, randagino prima salvato da un avvelenamento e poi colpito al collo da un fucile da caccia. Appena giunto nell’ambulatorio veterinario, le radiografia e l’inequivocabile esito. Il collo è pieno di pallini da caccia, segno questo che la rosa doveva essere stata sparata da un punto non molto distante. In altri termini, qualcuno gli ha sparato volontariamente oppure scambiandolo per altro. In entrambi i casi non doveva premere il grilletto. Ma per quale motivo? Ammesso, poi, che qualcosa possa giustificare l’atto?

Billy era un cane tranquillissimo; i volontari della LIDA non riescono a darsi pace. L’avevano trovato tempo addietro avvelenato e solo un miracolo l’aveva salvato. Ora il colpo di fucile. E non è il primo. In Sicilia, come in altre regioni d’Italia. Cani sparati senza un perché, accecati (vedi articolo GeaPress) o direttamente uccisi (vedi articolo GeaPress). Radiografie agghiaccianti che mostrano le decine di pallini da caccia conficcati in code, crani e zampe. Solo incidenti? Per Billy, tra avvelenamenti e fucilate, la probabilità che possa essere divenuto oggetto di un crudele destino (… per dirla con un eufemismo) è ovviamente più probabile.

Fonte: Geapress del 30 ottobre 2010

giovedì 28 ottobre 2010

Caccia: insegna a sparare al figlio tredicenne, denunciato

Rischia il ritiro del porto armi e l'arresto fino a due anni

(ANSA) - PISA, 28 OTT - Voleva insegnare a sparare al figlio tredicenne, ma e' stato sorpreso e denunciato dagli agenti della polizia provinciale di Pisa. L'episodio e' avvenuto nei giorni scorsi nelle campagne di Coltano, a Pisa, ma la notizia e' stata diffusa solo oggi con una nota della Provincia. Nei guai e' finito un lucchese di 45 anni che ora rischia il ritiro del porto d'armi, l'arresto fino a due anni o una pena pecuniaria fino a 516 euro.

Fonte: ANSA del 28 ottobre 2010

martedì 26 ottobre 2010

Cacciatori denunciati e sanzionati a Salerno

Continuano i controlli delle Guardie del WWF di Salerno
25 Ottobre, 2010

Resoconto ancora allarmante sulla cattiva gestione dell’attività venatoria nella Provincia di Salerno, anche questa settimana, malgrado l’opera di sensibilizzazione delle Guardie del WWF di Salerno, il bilancio è stato negativo. Tre cacciatori , F.N. di anni 52 , M.B. anni 64 e T.M. di anni 50 provenienti da Eboli e Battipaglia, abbattevano “Allodole” con l’ausilio di un sofisticato richiamo acustico elettronico vietato, che opportunamente sistemato ed in funzione, aveva consentito l’uccisione di una trentina di esemplari. Tutti denunciati e sequestrate armi, munizioni e selvaggina anche grazie all’intervento in loco dei Carabinieri del Comando Stazione di Borgo Carillia con il Maresciallo Capo Cardiello Vincenzo, Coordinati dal Tenente Marra. Verbalizzati inoltre diversi cacciatori per infrazioni relative alla mancanza di annotazioni sul tesserino regionale, mancato recupero di cartucce esplose, mancato rispetto delle distanze da strade e abitazioni. A Roccadaspide il Capo Nucleo Guardie WWF di Salerno Lullo F. con l’ausilio dei Carabinieri di della locale stazione ha intercettato e verbalizzato un cacciatore, T.G. di anni 56 che aveva abbattuto specie di avifauna protetta. Al responsabile deferito all’A.G. sono stati sequestrati, un fucile da caccia e relative munizioni oltre alla selvaggina. Si rammarica il Presidente del WWF di Salerno, Mario Minoliti che dice: “ purtroppo malgrado gli appelli al buon senso, l’impegno e le continue operazioni di repressione, una parte del mondo venatorio resta indifferente al continuo verificarsi di certi eventi”.
Anna Mollo
Fonte: targatoSA.it

lunedì 25 ottobre 2010

Livorno: cacciatore spara a cacciatore

Incidente di caccia. Perde un occhio un pistoiese di 65 anni è avvenuto in provincia di Livorno. Chi ha sparato si è poi dato alla fuga

Pistoia, 24 ottobre 2010 - Grave incidente di caccia: M.S., di 65 anni, residente a Pistoia, è rimasto ferito all’occhio sinistro durante una battuta che si stava svolgendo a Marina di Castagneto, in provincia di Livorno.
L’uomo si è rivolto al pronto soccorso di Cecina dove i medici gli hanno dovuto spiegare, dopo vari interventi chirurgici, che l’occhio era irrimediabilmente compromesso e hanno stilato una prognosi di un mese. Ed è proprio al pronto soccorso che gli agenti del commissariato hanno appreso dal ferito cosa fosse accaduto. Il grave incidente caccia era accaduto intorno alle 7.30 a Marina. Il cacciatore ha riferito alla polizia che a quell’ora era andato a caccia con il genero, quando è stato raggiunto da un colpo di fucile all’arcata sopracigliare sinistra.Subito dopo l’incidente, il cacciatore ed il genero sono stati raggiunti da un cacciatore che ha raccontato di non essere stato lui a sparare e che si trovava nella zona per cercare un fagiano che aveva appena ucciso. L’uomo, comunque, che era in compagnia di un altro cacciatore, ha fornito le proprie le generalità al ferito. Stessa cosa ha fatto il secondo cacciatore. Il commissariato ha subito identificato i cacciatori indicati dal ferito. Entrambi abitano a Livorno e, sentiti dalla polizia, hanno dichiarato di essere estranei all’incidente, di non aver colpito loro il cacciattore pistoiese. I CACCIATORI hanno raccontato di essersi avvicinati alla zona dove è stato ferito il cacciatore pistoiese con le armi in spalla e privi di munizionamento per cercare un fagiano abbattuto. Le indagini del commissariato di Cecina in collaborazione con la squadra mobile di Livorno stanno proseguendo per identificare il cacciatore che ha ferito il pensionato pistoiese e che dopo averlo ferito ha anche omesso di soccorrrerlo.

Fonte: la Nazione.it del 24 ottobre 2010

Siracusa: la caccia si ferma. Tornano i fenicotteri

COMUNICATO STAMPA

PANTANI PACHINO (SR): IL FENICOTTERO RITENTA LA NIDIFICAZIONE, SAREBBE LA PRIMA VOLTA IN SICILIA.
LIPU: “SENZA CACCIA LA NATURA RITORNA”

50 i nidi censiti dal gruppo locale di conservazione LIPU e da EBN

Sospesa la caccia, torna la natura. Una cinquantina di nidi di fenicottero sono stati scoperti da un gruppo di ornitologi e birdwatchers della LIPU e di EBN Italia ai pantani di Pachino, all’interno del sistema delle zone umide dei pantani Cuba e Longarini, a cavallo delle province di Siracusa e Ragusa. E’ l’ennesimo tentativo di nidificazione in Sicilia per questa specie.

La scoperta, avvenuta nei giorni scorsi, è stata effettuata durante una delle attività di studio degli uccelli selvatici e controlli antibracconaggio che i volontari delle due associazioni stanno effettuando in queste settimane nella Sicilia sud orientale. Gli unici casi di tentativo di nidificazione del fenicottero in Sicilia erano stati effettuati tra il 2000 e il 2004 nella sola Riserva orientata di Vendicari.

Il fenicottero, specie particolarmente protetta dalla legge 157 e dalla Direttiva comunitaria “Uccelli”, non nidifica soltanto nel periodo primaverile, ma anche nei mesi di ottobre e novembre, con la schiusa delle uova che, in alcuni casi, si protrae fino a dicembre inoltrato. Non si tratta dunque di anomalie, ma di un comportamento ben noto e documentato dal punto di vista scientifico.

“Il tentativo di nidificazione – dichiara Nino Provenza, delegato LIPU Sicilia - è un’ulteriore e incontrovertibile testimonianza di come l’assenza di attività venatoria sia l’unica strada che permette di realizzare appieno il potenziale naturalistico della zona”.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (l’inizio dell’attività venatoria avvenne il primo ottobre), ad esempio, il rapporto in termini di numero di specie presenti è di 1 a 10 (per una specie presente l’anno passato ve ne sono 10 quest’anno), mentre in termini di numero di esemplari siamo 1 a 100.

Famosissimi per la loro eleganza, i fenicotteri preferiscono zone umide salmastre dove trovano i gamberetti di cui si nutrono e che gli fanno assumere la classica colorazione rosata. A livello nazionale, dove nidifica dal 1993 (primo episodio in Sardegna), sono presenti tra le 2mila e le 4mila coppie, mentre a livello europeo conta su 41/42mila coppie e 66mila individui svernanti. BirdLife classifica il fenicottero come “SPEC3”, ossia con stato di conservazione sfavorevole; tuttavia la sua presenza nel Mediterraneo è in aumento, sia considerando il suo areale riproduttivo che quello di svernamento.

Quest'anno la chiusura dell'attività venatoria ha determinato, nei pantani Cuba e Longarini, un notevole incremento delle presenze di uccelli selvatici (presente anche la moretta tabaccata, specie minacciata a livello globale e particolarmente protetta dalla direttiva comunitaria Uccelli) e anche una maggiore fruizione dell'area da parte di naturalisti, birdwatchers, escursionisti a piedi, bikers e fotografi naturalisti. L’area è riconosciuta grazie alle direttive comunitarie come ZPS (Zona Protezione Speciale) e SIC (Sito importanza comunitaria), e dopo 19 anni dall’approvazione della legge regionale, attende ancora la definitiva istituzione come Riserva naturale.

“Continueremo il nostro monitoraggio per garantire che la nidificazione vada avanti senza disturbi esterni – spiegano i volontari del Gruppo locale di conservazione LIPU - anche perchè nella zona non sono infrequenti atti di bracconaggio”.

Parma, 25 ottobre 2010
Fonte: la Repubblica del 25 ottobre 2010

Veneto: un altro incidente mortale di caccia

Comunicato del 22 ottobre 2010

Incidente mortale di caccia nel Bellunese: in Veneto è il secondo della stagione.
Zanoni (LAC del Veneto): “Montagne e campagne venete sempre piu’ a rischio”.

Mercoledi’ 20 ottobre 2010, un cacciatore di 50 anni è stato ucciso dal compagno di caccia dopo aver sparato una fucilata con una potente arma a canna rigata per la caccia ai camosci, la vittima è Renzo Alfare’ Lovo, residente a Complico Superiore (BL).

Incidenti del genere purtroppo risultano sin troppo frequenti, solo nella recente stagione di caccia 2008/2009 in Italia si sono verificati ben 96 incidenti di caccia con 65 feriti e ben 31 morti, tra i quali un cercatore di funghi (la lista completa e dettagliata dei morti e feriti è consultabile sul sito della LAC www.abolizionecaccia.it).

Quest’anno, a partire dai primi di settembre, invece il bollettino è di 12 cacciatori morti, 12 cacciatori feriti e 7 civili feriti (CF. www.abolizionecaccia.it); tra gli incidenti mortali ne troviamo uno in Veneto a Sant’ambrogio di Valpolicella (VR) dove il tre ottobre scorso un cacciatore uccise il suo compagno di caccia.

“Le attuali leggi sulla caccia sono ormai inadeguate e sorpassate per una società moderna come la nostra – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC Veneto – bisognerebbe bloccare subito la caccia e far rifare seri esami periodici a tutti i cacciatori, poi bisognerebbe vietare la caccia in condizioni meteo sfavorevoli con pioggia o nevischio come quelle della scena dell’incidente.

Purtroppo le attuali normative venatorie, soprattutto quelle della regione Veneto ed in particolare quelle di Belluno, sono tra le più permissive d’Italia.

Una delle disposizioni più deleterie viene proprio dalla provincia di Belluno dove si potrà sparare anche in primavera con le montagne che pullulano di turisti.

Questo incidente dimostra ancora una volta quanto sia rischiosa la caccia e quanto grave e scellerato sia stato il via libera, dato dalla provincia di Belluno, alla caccia primaverile agli ungulati, effettuata con armi potenti ed a lunghissima gittata.”

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto - Via Cadore 15/C int. 1 31100 Treviso - Info: 3479385856 - www.lacveneto.it

giovedì 21 ottobre 2010

Belluno: cacciatore colpito dall'amico

Era sulla traiettoria di un colpo sparato contro un capriolo
L'incidente è avvenuto a 2.000 metri di quota mentre pioveva


BELLUNO (20 ottobre) - Un cacciatore di 50 anni di Comelico Superiore, Renzo Alfaré Lovo, è morto oggi per le conseguenze di un incidente avvenuto durante una battuta di caccia al capriolo. L'uomo era in compagnia del figlio e di un amico quando si è trovato sulla traiettoria del secondo colpo di fucile sparato in direzione dell'animale, messo in fuga dalla prima esplosione, da uno dei suoi compagni di battuta. Sull'esatta dinamica dell'incidente stanno indagando gli uomini della Guardia di finanza di Auronzo di Cadore per accertare chi ha sparato il colpo che lo ha raggiunto per sbaglio, ma dalle prime verifiche sembra che si tratti dell'amico e non del figlio.

L'incidente è avvenuto a 2.000 metri di quota in una zona abbastanza impervia coperta di nevischio e mentre piovigginava, condizioni sfavorevoli che hanno costretto a far intervenire l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per il recupero della salma. Il magistrato ha disposto l'autopsia.

Fonte: Gazzettino.it

Trappole illegali ad Ischia e il silenzio dei cacciatori

San Marino - Ragazzo colpito da pallino vagante

Un 11enne impallinato a Domagnano; la gendarmeria al lavoro per individuare il cacciatore


SAN MARINO - “Impallinato” mentre aspetta l’autobus. E’ questa in sintesi la brutta esperienza vissuta da un ragazzino sammarinese che ieri mattina, verso le 7.30 in località Domagnano, è stato ferito al collo da un pallino “volante”.

Subito è stato trasportato in ospedale per le cure necessarie, ma per fortuna si è trattato solo di una piccola escoriazione
guaribile in pochi giorni. Su come sia stato possibile un incidente di questa pericolosità (il pallino avrebbe potuto anche colpire l’occhio del bambino) e sul cacciatore poco attento alle distanze di sicurezza, è ora al lavoro la gendarmeria, a cui è stata dirottato il referto medico per la denuncia, che i genitori avranno sicuramente sporto dopo l’accaduto.

Fonte: Romagnanoi.it

Fotografa il cacciatore che gli punta il fucile






Programmatore londinese aggredito nel suo giardino di Colle Umberto

COLLE UMBERTO (TREVISO) - Sono le nove del mattino. Andy Mowat, un programmatore
londinese che da sei anni risiede a San Martino di Colle Umberto, sente dei colpi di arma da fuoco vicinissimi alla casa dove vive. Esce in giardino e trova due cacciatori all'interno della sua proprietà. Chiede loro di allontanarsi, di non superare il confine, di rispettare la distanza che dovrebbero tenere rispetto alle abitazioni.
I due cacciatori però s'infuriano. Anziché scusarsi con il proprietario, gli si avvicinano sbraitando. Uno gli punta addosso il fucile ("Sarà stato a meno di quattro metri di distanza", testimonia Mowat), l'altro gli si accanisce addirittura contro e con il calcio del fucile lo colpisce lievemente alla mano. Andy Mowat scappa, si rifugia in casa. Ma ha la prontezza di prendere la macchina fotografica e mettere a fuoco i due aggressori. Uno tenta di nascondere il volto col giubbotto, ma l'obiettivo è implacabile.

"Nelle foto scattate - spiega Mowat - si vedono bene i volti dei due cacciatori e anche la posizione che occupavano, e che era troppo vicina alla casa. Non è la prima volta che a San Martino avvengono episodi come questi. Capita spesso che alcuni cacciatori non rispettino le distanze stabilite dalla legge, che si avvicinino troppo alle case o alla strada senza mettere il fucile in sicurezza.
Oltretutto siamo anche preoccupati per l'incolumità degli animali che possediamo e che, per nostra scelta, circolano liberamente intorno alla casa. L'aggressione comunque è stata denunciata sia alla polizia locale che è venuta a perlustrare la zona, sia ai carabinieri."
Mowat ha denunciato il fatto con la speranza che le battute di caccia nella zona vengano fatte oggetto di maggiore controllo, visto che è impossibile controllare il buon senso e la buona educazione degli uomini. "I due cacciatori - conclude Mowat - erano andati talmente in escandescenze da sembrare ubriachi..."
Emanuela Da Ros



Fonte: Oggitreviso.it

mercoledì 20 ottobre 2010

Firenze. Ancora un incidente, cacciatore cinquantenne ricoverato.

Il colpo è partito all'improvviso - mentre il cacciatore stava sistemando il suo fucile - e gli ha devastato una mano. L'uomo, E.P., cinquant'anni, residente a Bettolle, frazione del comune di Sinalunga, è adesso ricoverato nell'ospedale fiorentino di Careggi, dove è stato trasferito d'urgenza. Secondo una prima ricostruzione l'incidente di caccia è avvenuto intorno alle 16,20, a Sogna, nei boschi di Ambra. Tutta da chiarire ancora la dinamica: sembra che il colpo sia stato esploso accidentalmente dall'arma dello stesso cacciatore e lo ha centrato ad una mano. Sono immediatamente scattati i soccorsi e un'ambulanza del 118 ha raggiunto la zona impervia nei boschi di Ambra, mentre nelle vicinanze è stato fatto atterrare l'elisoccorso. Il cinquantenne è stato quindi trasportato in un centro specializzato del nosocomio fiorentino dove le sue condizioni vengono costantemente monitorate.

martedì 19 ottobre 2010

Uccide pony scambiandolo per cinghiale

Lunedì 04 Ottobre 2010 17:54

VERBANIA - L'episodio ieri a Nocco di Gignese. Cacciatore milanese di autodenuncia. Errore anche in Valle Vigezzo, uccise femmine di gallo forcello

Un cacciatore milanese ieri a Nocco di Gignese ha sparato a un pony nero uccidendolo, l'aveva scambiato per un grosso cinghiale. Il cavallino era all’interno di un recinto la cui staccionata appariva nascosta dal fogliame alla vista del cacciatore, proveniente da una zona boschiva. l'uomo si è autodenunciato. Al momento, nei suoi confronti, la Polizia Provinciale ha elevato una sanzione amministrativa per non aver osservato le distanze previste dalla legge sulla caccia.

Si sono autodenunciati alla Polizia Provinciale anche due cacciatori che ieri in Valle Vigezzo hanno ucciso due esemplari di gallo forcello femmina, mentre la legge consente la caccia solo per i maschi.

Nella giornata di ieri (3 ottobre) ha infatti preso avvio la stagione venatoria alla tipica fauna alpina (gallo forcello o fagiano di monte, coturnici, pernici bianche e lepri variabili) così come previsto dal calendario venatorio secondo il piano numerico di prelievo stabilito dalla Regione a fronte dei censimenti relativi alla consistenza faunistica delle singole specie.

In particolare per il gallo forcello risultano prelevabili solo gli esemplari maschi.

Scelta biologica consolidata da anni, finalizzata alla conservazione della specie. I cacciatori in questione, forse tratti in inganno dalla nebbia, hanno sparato ai due uccelli involati convinti fossero due maschi, che si differenziano dalle femmine per avere piumaggio nero con penne sottostanti le ali di colore bianco (mentre le femmine sono grigie). La distinzione avviene anche grazie alla differente rumorosità prodotta con l’involo che il cacciatore esperto dovrebbe saper distinguere.

Da Lunedì 04 Ottobre 2010 17:54
VERBANIA - L'episodio ieri a Nocco di Gignese. Cacciatore milanese di autodenuncia. Errore anche in Valle Vigezzo, uccise femmine di gallo forcello

Un cacciatore milanese ieri a Nocco di Gignese ha sparato a un pony nero uccidendolo, l'aveva scambiato per un grosso cinghiale. Il cavallino era all’interno di un recinto la cui staccionata appariva nascosta dal fogliame alla vista del cacciatore, proveniente da una zona boschiva. l'uomo si è autodenunciato. Al momento, nei suoi confronti, la Polizia Provinciale ha elevato una sanzione amministrativa per non aver osservato le distanze previste dalla legge sulla caccia.



Si sono autodenunciati alla Polizia Provinciale anche due cacciatori che ieri in Valle Vigezzo hanno ucciso due esemplari di gallo forcello femmina, mentre la legge consente la caccia solo per i maschi.



Nella giornata di ieri (3 ottobre) ha infatti preso avvio la stagione venatoria alla tipica fauna alpina (gallo forcello o fagiano di monte, coturnici, pernici bianche e lepri variabili) così come previsto dal calendario venatorio secondo il piano numerico di prelievo stabilito dalla Regione a fronte dei censimenti relativi alla consistenza faunistica delle singole specie.



In particolare per il gallo forcello risultano prelevabili solo gli esemplari maschi.

Scelta biologica consolidata da anni, finalizzata alla conservazione della specie. I cacciatori in questione, forse tratti in inganno dalla nebbia, hanno sparato ai due uccelli involati convinti fossero due maschi, che si differenziano dalle femmine per avere piumaggio nero con penne sottostanti le ali di colore bianco (mentre le femmine sono grigie). La distinzione avviene anche grazie alla differente rumorosità prodotta con l’involo che il cacciatore esperto dovrebbe saper distinguere.


Da "Verbanianews.it"

Rieti: scambiato per cinghiale, muore cacciatore

RIETI - Colpito per sbaglio perché scambiato per un cinghiale. Un uomo di 41 anni è morto nei boschi di Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti: un altro cacciatore di 57 anni era uscito con il cane, che ha iniziato ad abbaiare seguendo la pista di un cinghiale. Mentre era nei boschi, il cacciatore di 57 anni ha visto un cespuglio muoversi, e credendo di vedere un animale ha invece sparato a un altro cacciatore, colpendolo a morte. Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte delle forze dell'ordine.

Fonte: Tg1 del 17 ottobre 2010

lunedì 18 ottobre 2010

Caserta: cacciatore 42enne muore colpito da una fucilata

La notizia è riferita dal sito caiazzorinasce.net. Il fatto si è verificato nel pomeriggio di oggi. Ora indagano i carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese.
PRATELLA – Si chiamava Nicola Tartaglione, aveva 42 anni. E’ morto oggi pomeriggio mentre partecipava a una battuta di caccia. Probabilmente, come riferisce il sito www.caiazzorinasce.net, è stato colpito da una fucilata partita per sbaglio dall’arma di un altro cacciatore. Sul posto si sono immediatamente portati i carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, che indagano sull’accaduto.

Latina:battuta di caccia. Un ferito

LATINA E' finita in ospedale la battuta di caccia di due amici pontini - Vincenzo A.di 61 anni e Alberto S. di 54 - i quali, accomunati dalla stessa passione, all'alba di ieri avevano scelto le campagne di Borgo Santa Maria, a Latina, per praticare la loro attività. Tutto bene fino alle 11 quando, per un banale sbaglio che per fortuna non ha portato a gravi conseguenze, gli spari hanno raggiunto le gambe del 61enne. Quest'ultimo stava dando la caccia ad un coniglio e si era accovacciato dietro a un cespuglio: l'amico, ingannato dai rumori provenienti dalla pianta, ha aperto il fuoco, prendendo in pieno le gambe del compagno. Immediato il soccorso da parte del 54enne, che con la sua auto ha trasportato in ospedale il compagno di caccia per la rimozione dei pallini.

Fonte: Il Tempo del 17 ottobre 2010

domenica 17 ottobre 2010

Alessandria: 62enne ferito al volto in incidente di caccia

Torino, 16 ott. - (Adnkronos) - Un uomo di 62 anni e' rimasto ferito questa mattina in provincia di Alessandria durante una battuta di caccia. Uno dei due amici che erano con lui, infatti, ha esploso dei colpi di fucile caricato a pallini nella sua direzione, colpendolo al volto. Portato d'urgenza all'ospedale Molinette di Torino, e' stato subito trasferito all'oftalmico, dove ha subito un intervento chirurgico all'occhio destro. Non corre pericolo di vita.

Fonte: ADNKronos del 16 ottobre 2010

mercoledì 6 ottobre 2010

Verbania. Uccide pony scambiandolo per cinghiale

VERBANIA - L'episodio ieri a Nocco di Gignese. Cacciatore milanese di autodenuncia. Errore anche in Valle Vigezzo, uccise femmine di gallo forcello

Un cacciatore milanese ieri a Nocco di Gignese ha sparato a un pony nero uccidendolo, l'aveva scambiato per un grosso cinghiale. Il cavallino era all’interno di un recinto la cui staccionata appariva nascosta dal fogliame alla vista del cacciatore, proveniente da una zona boschiva. l'uomo si è autodenunciato. Al momento, nei suoi confronti, la Polizia Provinciale ha elevato una sanzione amministrativa per non aver osservato le distanze previste dalla legge sulla caccia.

Si sono autodenunciati alla Polizia Provinciale anche due cacciatori che ieri in Valle Vigezzo hanno ucciso due esemplari di gallo forcello femmina, mentre la legge consente la caccia solo per i maschi.

Nella giornata di ieri (3 ottobre) ha infatti preso avvio la stagione venatoria alla tipica fauna alpina (gallo forcello o fagiano di monte, coturnici, pernici bianche e lepri variabili) così come previsto dal calendario venatorio secondo il piano numerico di prelievo stabilito dalla Regione a fronte dei censimenti relativi alla consistenza faunistica delle singole specie.

In particolare per il gallo forcello risultano prelevabili solo gli esemplari maschi.

Scelta biologica consolidata da anni, finalizzata alla conservazione della specie. I cacciatori in questione, forse tratti in inganno dalla nebbia, hanno sparato ai due uccelli involati convinti fossero due maschi, che si differenziano dalle femmine per avere piumaggio nero con penne sottostanti le ali di colore bianco (mentre le femmine sono grigie). La distinzione avviene anche grazie alla differente rumorosità prodotta con l’involo che il cacciatore esperto dovrebbe saper distinguere.

Fonte: verbanianews.it del 04 ottobre 2010